23 dicembre 2013

Buon Natale e festività contigue!

La cometa Ison, prima (immagine a sinistra, cometa in basso a destra) e dopo (immagine a destra, pallida cometa in alto a sinistra) il passaggio vicino al Sole (marcherato per la sua troppa luminosità con il cerchio rosso; le dimensioni in scala e la posizione del Sole sono indicate dal cerchio bianco). Immagine modificata da quella disponibile qui
Ci abbiamo sperato in tanti - credo - in un Natale 2013 con cometa ad indicarci una grotta, una capannuccia, ci saremmo accontentati anche di un condominio in periferia, di una tenda, un bivacco, un barcone scassato in mezzo al mare, una sterminata prateria, un igloo, una villetta a schiera, a cui rivolgere tutte le nostre preghiere e le speranze per l'anno che verrà.
Invece niente, il Sole ce l'ha squagliata prima, e anche quest'anno il Natale arriverà e passerà come gli altri, senza cometa, con una spolverata di ipcrisia, qualche buon proposito per un vago futuro in cui saremo, nelle nostre intenzioni, più buoni o migliori.

Quest'anno il mio Natale cade un po' in mezzo a tutto quel che devo fare: finire un contratto di lavoro, una tesi, qualche articolo, concludere una parte della mia vita e iniziarne un'altra, cose così, insomma.
Mi arrovellavo quindi su come farlo passare in fretta, che non mi fosse d'intralcio, quando all'improvviso ho realizzato che in fondo il Natale è sempre caduto nel bel mezzo di tutto, ed è proprio questo il senso della festa.
Il Natale non è un evento isolato, a cui ci si prepara per anni, si pianifica, e si celebra con originalità: il Natale capita tra capo e collo nella vita reale, mentre stai facendo altro, così impegnata che non hai neanche posto, nella tua locanda, per ospitare qualcuno, tantomeno un bue, o un asino. O una Famiglia.
Si riempe di riti e tradizioni, perché le persone cercano qualcosa di caldo e accogliente in cui rifugiarsi, quando arriva così all'improvviso, con la sua carica di novità, di luce ad aumentare, di ventata di futuro e possibilità che è l'anno, fresco fresco di calendario, che porta con sé. 
E ti costringe a fermarti a pensare.

Così ecco, in mezzo alla Vita (e per fortuna!) anche quest'anno capiterà il  Natale, nelle mie giornate, piene di tutto quello che faccio sull'Isola, ma anche nelle vostre.
Starà a ciascuno di noi, quindi, decidere se prendersi del tempo per sé, per festeggiarlo, insieme ai propri affetti, o in meditazione solitaria, se regalarsi dei minuti, centinaia, per vedere un po' che ne è stato, del tempo tra il Natale scorso e l'oggi, e per vedere che ne si farà, del tempo fino al prossimo.

Oppure, farsi venire il  sangue amaro per le luminarie di pessimo gusto appese ai lampioni, e per la dolorosa selezione musicale nei negozi.

Fate voi.

Io, dal canto mio, auguro a tutti delle buone meditazioni e delle buone risoluzioni Natalizie, come dovrebbero esserci sempre quando fuori è buio, come in questi giorni, e come quest'anno in generale, ma si sa che poi, dopo il solstizio, la luce non può far altro che aumentare. 


Che poi, è risaputo: il 2014 sarà un anno straordinario.
Ah, non ve l'aveva ancora detto nessuno?
Fidatevi.

Buon Natale e festività contigue! - perché morta una cometa,
se ne fa un'altra!

13 dicembre 2013

La giustificazione, le tentazioni.

Scrivo poco, ultimamente, lo so.

Ho pronte, prontissime, milleeuna giustificazioni, nessuna però interessante come l'ultima che mi è passata fra le dita, una di queste mie sere indaffarate, piene di fili e ritagli.

 
E' un micio portaporta: pesante di sassi, che d'ora in poi terrà la porta del salotto aperta.
Sempre che non venga distratto da qualche leprotto che passa per il giardino.
O da una pecora.
O da qualche ragno primordiale, nascosto in un angolo buio e remoto della casa.
O da Bellezzo, sinuoso gatto dei vicini.

Piuttosto di tenere una porta aperta ... piuttosto di scrivere quel che si dovrebbe scrivere ... l'Isola non è mai stata così piena di tentazioni.
Miao.



08 dicembre 2013

Minuscoli drammi quotidiani/15: Letargo.

Non vedo da così tanto tempo il Sole - e se l'ho visto era così pallido che proprio non me la son sentita, di rubargli qualche raggio - che mi han chiesto dove ho perso le mie lentiggini, mi han chiesto se son andate, come il Sole, in letargo.


05 dicembre 2013

Diario dalla tempesta di Sinterklaas

ore 9 - si va al lavoro a piedi. Vento sostenuto in crescere. Previsioni pessime.
 
ore 14 - passeggiata con colleghi fino al porto del traghetto. Vento misurato all'Istituto forza 8/9 raffiche 10/12. Il traghetto aspetta circa un'ora tra i marosi prima di azzardare la manovra per attraccare sull'Isola. Gli spruzzi salati delle onde sferzano la faccia e fanno male. Si cammina, ma a fatica.
La situazione nel pomeriggio. foto dal giornale dell'Isola.

 ore 14.30 - buio completo causa nube obscura e minacciosa.


ore 14.50 - grandine mista a nevischio lava il vetro della finestra dell'ufficio dal sale che il mare ci ha schiantato tutto il giorno.

ore 15.10 - schiarita, ma il vento non molla.

ore 19 - rientro a piedi dal lavoro. Raffiche pericolose. Mi aggrappo al Subirotamic per raggiungere sani e salvi l'ambita dimora.
Una manciata di minuti di strada, e già non si vede l'ora di arrivare.
Pecore scomparse. Forse volate via? TUTTE?

ore 19.06 - Arrivo a casa. Serrette in giardino scoperchiate. Coperchi a pochi metri. Vetro esterno della finestra (per fortuna a doppio vetro) della cucina completamente rotto. Probabilmente un ramo, o forse, ma sì, forse è stato Sinterklaas, che non trovando il camino ha cercato di entrare per di lì per consegnare i suoi regali, prima di lasciare l'Isola.

ore 22.00 - Speriamo sia riuscito a partire, il Sinterklaas, che il ferry per la terraferma è fermo da un po', causa vento e acqua alta, e già si prevedono problemi anche per domani.
Acqua alta, come in tutte le Isole in cui io abiti. Qui vedete in verde, il livello mareale previsto regolarmente, in blu quello misurato alla stazione del mio Istituto, in rosso la previsione a partire dalle misure. Come vedete, acqua alta.
Ora provo ad andare in camera, a controllare se ci sono dei regali nei calzini. 
Se lo trovo di là poi so già cosa offrirgli, sarà pane, formaggio, mandarini e un bicchiere di vino, che se è sempre andato bene, il menù, alla signora Befana, son sicura andrà bene anche a lui.

Il vento, ad ogni modo, ancora ulula forte.


17 novembre 2013

Il bel giardino inglese

Eccomi di ritorno dal mio penultimo viaggio di questo 2013 pieno di voli, e chilometri, e miglia nautiche, e strada, e Strada, in generale.
L'ultimo sarà fra un mesetto, per tornare a casa, al profumo di Natale.

Londra l'ho camminata solo per trovarci degli amici, per ricoprirla di chiacchiere, per guardarle le luci, da uno dei suoi ponti, la sera.
Ho spiato i dinosauri, un lunedì mattina, ma chissà se loro mi hanno visto, in mezzo a tutta quella confusione.

Poi l'ho lasciata, e risalendo il fiume mi son immersa nella campagna inglese, a cui l' Autunno assolato ha regalato i suoi colori migliori.
Ero lì per lavoro, ma questa è un'altra storia, di politica, di soldi, d'Europa, di mare, e chissà, forse anche di scienza e di futuro. Ve la racconterò con calma un'altra volta, lo prometto, ma oggi è domenica, e quel che voglio raccontarvi son solo quelle sfumature di rosso, quelle colline dolci e quel profumo di terra, che qui, dall'alto di questa diga, non vedo, sarà che non ci sono alberi, sull'Isola, a infrangere il vento, sarà che non ci sono colli, a fermare il mare.

Così, tra una sessione e l'altra di quest'incontro di lavoro, ho preso il caffè all'aperto, nel bel giardino inglese dell'albergo, sotto una pioggia di foglie rubino, circondata da accenti europei diversi, da scienziati, avvocati e politici, e mi son sentita fortunata, di poter dire la mia davanti a chissà chi, e, un attimo dopo, poter sorridere all'oro colato che è il Sole d'Autunno, in Inghilterra, come, spero, anche lì da voi.

Foto rubata qui, ma il castello di Windsor era proprio così, mercoledì scorso.



Microrecensione #66: "Silenzi" di K. Suárez

9/11/2013 - 17/11/2013 "Silenzi" di K. Suárez. Un pezzetto di storia cubana spiato attraverso il buco di una serratura, intimo, personale, ma insieme di grande valore sociale e storico; un racconto fatto di silenzi, appunto, di vuoti e di rifiuti, che, contrapposti a tutto ciò che è chiasso e Miami, saranno indispensabili alla crescita e alla sofferente realizzazione della difficile e dispatica protagonista.
Si legge in un fiato, ma poi, avverto, si ha semplicemente tanta voglia di partire.

28 ottobre 2013

Dodici Beaufort

Giusto per dovere di cronaca, ecco il vento di oggi qui sull'Isola misurato dalla stazione meteo del mio Istituto.
In basso, in rosso, le ore.
A sinistra, la scala blu, è in metri al secondo, a destra, quella verdina, in Beaufort.
La linea blu è la velocità del vento media in non so che intervallo di tempo, mentre i puntini rossi sono i massimi istantanei.
La media ha toccato un massimo di 11 Bft (fortunale) intorno alle 10, con raffiche ben oltre i 12 Bft (uragano, nonché limite massimo della scala) per circa due ore.
Domani, andrà meglio.


25 ottobre 2013

Minuscoli drammi quotidiani/14: Lunedì.

Questo non sarà un post di protesta contro tutti i Lunedì, contro l'inizio della settimana, contro la sveglia, contro il pranzo portato da casa in un tapperware, contro le otto ore davanti a un computer a digitare Scienza, no. 
Questo è un preciso post di protesta contro un preciso Lunedì, il prossimo, in cui le previsioni del vento danno forza 10 (91 km/h) raffiche 11 (116 km/h).
Come vedete qui di seguito, sfumature di vento violablucobalto rare anche per l'Isola.


E io quindi protesto, perché c'è troppo vento pure per l'aquilone, che poi, anche se non volassi via appesa a quel filo sottilissimo, anche se riuscissi a trovare un modo di ancorarmi alla sabbia della spiaggia, non potrei andarci in spiaggia, perché, mannaggia, è Lunedì.

24 ottobre 2013

Microrecensione #65: "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di M. Haddon

20/10/2013 - 23/10/2013 "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di M. Haddon. Un giallo su di un omicidio e un viaggio (non so quanto veritiero, pero') nella mente complicata di un ragazzo molto difficile. Dramma, ironia, cinismo, poesia e matematica, risultato: un libro che si legge tutto di un fiato,  e che lascia, poi, un domanda. 
Come mi comporterei, io, con questo investigatore speciale?

20 ottobre 2013

Microrecensione #64: "La notte ha cambiato rumore" di M. Dueñas

01/10/2013 - 20/10/2013 "La notte ha cambiato rumore" di M. Dueñas. Nonostante un inizio un po' fiacco e stucchevolmente rosa, la trama si fa via via più interessante con il passare delle pagine, fino a diventare un ben riuscito thriller al femminile.
Libro estivo, senza particolari ambizioni, ma capace di evocare atmosfere esotiche, intrighi internazionali, le incertezza e le tensioni di una guerra lontana, e quelle della sua protagonista.

13 ottobre 2013

Minuscoli drammi quotidiani/13: Primizie

Lungo il vialetto che porta alla piscina, qui sull'Isola, giuro, ho visto le luci di Natale.

11 ottobre 2013

Microrecensione #63: "L'albergo delle donne tristi" di M. Serrano.

18/09/2013 - 06/10/2013 "L'albergo delle donne tristi" di M. Serrano.
Con quella poesia tanto delicata quanto vera, carnale, che mi fa innamorare di molti scrittori sudamericani, questa storia di donne per donne è una fiaba moderna - anche se forse non più tanto, si sente eccome che è stato scritto alla fine degli anni 90! - da non perdere.
Perché di una fiaba si tratta, contro la cui dolcezza si combatte per tutta la durata del libro, ma che alla fine travolge la lettrice. Una fiaba mirata e misurata per soddisfare tutto ciò che un animo femminile ricerca in una storia che è d'amore, di comunità, di amicizia e di genere.
Forse, nella corsa verso questo obiettivo, la trama perde un po' in originalità, ma la prosa così lieve e, allo stesso tempo, coinvolegente, pareggia il conto e rende il libro, nel suo complesso, prezioso.
Soprattutto per chi vive su di un'Isola ventosa e invernale.

Non posso fare a meno di chiedermi, però, cosa ne pensi di questo libro il pubblico maschile. Qualche ometto, lì fuori, si è mai arrischiato in tale lettura?

10 ottobre 2013

[2013 Corfù] Essenza di vacanza II: La sera.

 La sera, nelle mie vacanze, si indossa un vestitino leggero, sulla pelle salata, e si sciabatta lungo il molo, nella luce d'oro rosa del tramonto, con il nobile scopo di buttare l'immondizia come si deve, tra tutti quei cassonetti, in quello giusto, ultimo baluardo di civiltà prima del mare, prima di questo cemento consumato dall'onde, mangiato dal sale, riparo del verde subacqueo.

08 ottobre 2013

[2013 Corfù] Essenza di vacanza I: La vita di baia.


Me ne sto in costume da bagno, tutto il giorno, dal mattino a sera, e al tramonto, sempre in costume, mi avvolgo nella coperta a strisce bianche e rosse, che vive in barca, e me ne sto in pozzetto, mentre la luce si scurisce nel viola e nel nero, a leggere, con una piccola lampada.

Il silenzio della baia è interrotto solo dal rumore dei pesci che saltano e rompono lo specchio dell'acqua.

Quando poi spengo anche l'ultima luce, anche se ancora c'è una striscia rosa ad Ovest, nell'arco nero del cielo son già appuntate tutte le stelle, tra le quali si confonde la luce di testa d'albero, a formare con le altre la costellazione dell'oggi. 
Domani, infatti, saremo altrove, e tutte queste luci indicheranno un'altra rotta, in un'altra baia, e sarà semplicemente diversa, la costellazione del domani.

photocredits: Mamma.

07 ottobre 2013

De Vasto

ovvero 
Due (quasi) limerick, un matrimonio, e noi

I Gennaio lì giurati sposo e sposa
ragion di una riunione sì gloriosa,
ma il ritrovarsi è in sé
motivo del perché
di feste, risa, canti e danze a iosa.

S'auguran alla famiglia anni di feste,
si celebra l'amor, e il vin n'è teste
e anche dal di là del mare
gli amici giù a cantare
come se i fusse ancor lì de Trieste.

Vasto, città dell'amore e della poesia:
"Lascio qui il mio cuore, palpitante d'amore, grande come questo mare. Ti amo rasoio"


05 ottobre 2013

L'invitata (e vissero tutti felici e contenti).

La mia fiaba di inizio Settembre si conclude nel migliore dei modi: con un matrimonio rosa tramonto, specchiato d'acqua, bianco di velo ricamato, e perle, e di panna sulle fragole rosse. 
Comincio dalla fine per dirvi subito che il matrimonio non è il mio, che io son una semplice invitata, ed è questa la chiave per far finir la fiaba, e farla finire bene.
L'inizio, della fiaba, si perde nelle nebbie veneziane della mia infanzia, quando le nostre famiglie, e noi pargoli con loro, si frequentavano spesso, tra cene, vacanze e scampagnate.
E' così che l'idea mi è venuta. Così, e studiando Storia. 
Che poi io da piccina volevo fare l'archeologa, e poi, chissà cos'è successo, ora mi ritrovo quassù a studiare il mare, ma questa è un'altra Storia, la mia, ve la racconto un'altra volta, per oggi accontentiamoci di una fiaba, di un lieto fine, e di un augurio.
Dicevo, è così che, forse in macchina tra Venezia e Prapian, forse ad una cena, non so, il concetto cristallino che se fossimo vissuti in una società in cui la norma consiste nel matrimonio combinato (possibilità che esploravo grazie ai libri di Storia) noi due saremmo stati destinati, una volta cresciuti, ad un inevitabile matrimonio, organizzato dai nostri padri latifondisti e feudali con precisi accordi, prese forma concreta e pesante in un angolo non tanto remoto del mio cervello.
Ero cosciente del fatto che, effettivamente, non vivessimo affatto in una società da matrimonio combianto, però...
Capivo che era un'assurdità, però...
Così questa remota reminiscenza feudale è rimasta lì, nella mia testa, addormentata e innocua, ma lì.
Non che avessi niente contro T., ma si sa, "l'amor no xe un brodo de fasioi" (N.d.T. "l'amore non è un brodo di fagioli", che pare un'ovvietà, ma se ci pensate bene, non lo è affatto, fior fior di dibattiti sull'argomento, tanto che si potrebbe argomentare per un blog intero che invece sì, in effetti l'amore si annida in, si riflette in, si misura con, è, un brodo di fagioli, ma anche questa è un'altra storia, per un'altra volta, e per questo post non polemizziamo con la saggezza popolare).
Gli anni passavano, e l'età si avvicinava pericolosamente a quella in cui i nostri signori padri latifondisti avrebbero chiamato l'araldo per far declamare nelle pubbliche piazze, a suon di tamburo e tromba, il contenuto di quelle bolle e pergamene in cui avevano pianificato il nostro avvenire e sancito il nostro amore.
Invece, ad un certo punto di questa Storia, è semplicemente arrivata una principessa, da un feudo lontano lontano, che ha preso T. e lo ha rapito dalla cera lacca del suo destino.

L'arrivo.
Mi ritrovo quindi ad essere parte sì, di questo lieto fine, ma, come dicevo, da invitata, che piange quando vede entrare una sposa in Chiesa, che si emoziona della sua emozione.
Un'invitata speciale, però, perché non so quanti, tra i banchi della Chiesa addobbata festa, mentre gli sposi finalmente firmano tutte le scartoffie del caso, si immaginano quest'immensa sala d'arme dove invece sono io, drappeggiata di velluto pesante, la sala, di odore di fuoco, illuminata agli angoli dai riflessi di maestose armature, e questo caminetto acceso, in cui crepita la pergamena del nostro accordo matrimoniale, in cui brucia il feudalesimo e il passato, per far posto a un futuro nuovo di zecca, ancora tutto da scrivere, vertigine di possibilità per i due sposi felici, e per l'invitata, e per tutti gli invitati, pure.

Lieto fine.


23 settembre 2013

L'Álvaro Mutis

Me l'aveva consigliato un po' di anni fa il mio babbo, l'Álvaro Mutis, per le sue atmosfere tropicali, il ritmo lento della navigazione fluviale, la poesia e la forza dei personaggi, la leggerezza delle storie pur nella calura opprimente della foresta, e della vita, nell'aria fina di montagna, tanto fina da far girare la testa.

Oggi è venuto a mancare un poeta, uno scrittore, l'Álvaro Mutis, e io me lo vedo proprio, allontanarsi lento sulla sua barchetta, i suoi contorni a sfumare nell'umidità e nel verde, scorrere via insieme al fiume, e spero soltanto che in fondo sia stata, tutta questa sua vita, "un bel morir" ...

21 settembre 2013

Settembre, mese aeroportuale.

Settembre, mese aeroportuale, mi vede protagonista di ben cinque voli in 30 giorni, con il sesto da effettuarsi il primo di Ottobre.

Il pianeta piange, io accumulo miglia, e intanto cerco un angolino di mondo dove pianterò tutti gli alberi necessari a farne asciugare le lacrime.

Migro per l'Europa, un po' per lavoro, un po' per lieti eventi, viaggiando da sola, così finisco per raccogliere per la strada, tra le code, tra i sedili di un mezzo di trasporto qualsiasi, un sacco pieno di storie. 
Come quella di quel signore di mezza età olandese che loda le gesta dell'Europa unita e dell'Euro perché con l'Euro, quando i poveri signori di mezza età olandesi si addormentano ubriachi in treno e si risvegliano in Belgio o in Germania (evento a detta del narratore non per nulla raro), non hanno problemi ad acquistare il biglietto di ritorno per la loro fermata mancata.

Effettivamente, non ci avevo mai pensato. 
Sarà che ho sempre vissuto in stazioni di testa, alla fine del Mondo.


19 settembre 2013

Minuscoli drammi quotidiani/12: La cena.

Avvertenza: in questo post riuscirò a lamentarmi di una cosa della quale non è davvero consentito lamentarsi, ovvero una cena offerta in un palazzo d'epoca, in un viaggio (di lavoro) tutto pagato (dal Re di Norvegia).
Eppure ce la farò, a farne un minuscolo dramma. Gli animi sensibili non me l'abbiano a male.
Anzi, forse proprio gli animi sensibili saranno invece quelli che più mi dimostreranno solidarietà, dopo aver qui di seguito listato il menù della pomposa cena offertaci nella prestigiosa Sala della Stufa dell'Accademia Norvegese delle Scienze e delle Lettere.

Interni dell'Accademia, fotocredits: dnva.no.
Dunque, abbiamo iniziato con numero 5 asparagi verdi appena scottati (= completamente crudi) e insapori annaffiati con una "salsa olandese" la cui unica caratteristica organolettica era il colore giallo, a così simboleggiare con un'allegoria sottile le uova che teoricamente avrebbe dovuto contenere. Questo l'antipasto. Piatto principale: fagiolini verdi appena scottati (= completamente crudi), alcune patatine novelle bollite, dei finferli in umido (per i non vegetariani: pezzettino di carne al forno, pare).
Il tutto non condito né condibile, credo il sale non sia ancora arrivato così a Nord.

La cena, ovviamente senza pane e accompagnata da un bicchiere di succo di mela frizzante, si è poi conclusa in bellezza con un boccone di mousse al cioccolato.

Signori e signori, questo è tutto. 
Son già le otto è mezza, prego, liberate il prestigioso tavolo e accomodatevi nella prestigiosa sala adiacente dove verrà tosto servito il caffè (che qui dobbiamo pulire, che è tardi).

Come prevedibile, dopo il magro paninetto con brie e fragola (sì, fragola, e pure singolare) del pranzo, e questa generosa cena a base di verdura, per così dire, croccante, avevo ancora fame, ma non ho potuto far altro che attendere paziente la colazione della mattina successiva, dove, fra il salmone a vari gradi di affumicatura, il formaggio marrone dolciastro, e la papaya dell'Ecuador, luccicava pronta e fumante la macchina per i waffel, ancora di salvezza per noi sudeuropei momentaneamente naufragati nella cultura culinaria Norvegese. 

Se per pubblicizzare del cibo un popolo disegna un tovagliolo arrotolato in un piatto, a questo popolo è chiaramente sfuggito qualcosa...

18 settembre 2013

Microrecensione #62: "Glennkill - Un giallo di pecore" di L. Swann

02/09/2013 - 18/09/2013 "Glennkill - Un giallo di pecore" di L. Swann. Un giallo avvincente e ben scritto, raccontato dagli occhi piccoli e attenti di un gregge di pecore speciali. Fra i verdi prati dell'Irlanda, le greggi di pecore nuvole che pascolano in cielo, gli abissi della scogliera e il pub del villaggio, quest'intrico di personaggi umani, umanissimi, e ovini, è costruito con garbo, abilità e poesia, e vi farà riflettere su cosa sia davvero l'intelligenza.
Ah, se le pecore dell'Isola fossero così simpatiche!

05 settembre 2013

Minuscoli drammi quotidiani/11: La siccità.

Ieri sera, sulle dieci, così d'un tratto mentre tu sei lì a lavare i piatti, sull'Isola è mancata l'acqua.
Non so quanto sia durata la cosa, io me ne sono andata a letto, a una certa ora.
Stamattina, si vociferava che un tubo che porta acqua sull'Isola dalla terraferma si fosse rotto, portando quindi ancora più acqua intorno all'Isola, aumentando così la sua isolitudine, ma, fondamentalmente, lasciandola a secco.
Poi però qualcuno ha tirato fuori questa storia della siccità.
La siccità?
Ho capito che è fine estate, ma siamo in Olanda! 

Eppure lo so che è possibile, è capitato pure gli altri anni.
Quando viene "caldo", e magari non piove da, diciamo, una settimana, il mostro della siccità comincia a serpeggiare tra la popolazione e a seminare il panico.
Come ce ne si accorge?
Qui, quando c'è la siccità, si annaffiano le dighe.

03 settembre 2013

师姐

Può uno scambio di email ragionate e sincere risolvere i piccoli grandi drammi di un dottorato? Forse sì, forse no, chi lo sa. 
Però, dopo che queste email sono state mandate, per cercare di aiutare e rincuorare un collega che non conosco poi così tanto, e che ha cominciato dopo di me un progetto di dottorato con lo stesso Professore, ricevere questa mail di ringraziamento è stato tanto bello quanto sorprendente:

Hi Anna,
 [...]  We are colleagues, and in Chinese we even have a special name '师姐', which means  the female student who start earlier than the other students who have the same supervisor or teacher. The first character means teacher, the latter mean the elder sister. [...]

Ecco, tutto ad un tratto io, Italiana, mi ritrovo a essere la 师姐 di B., Cinese. In Olanda.
E' come se per un attimo carpissi il senso di essere qui, in mezzo a tutta questa confusione di lingue, di luoghi, di sensibiltà e culture lontane, il senso di star facendo qualcosa di buono, oltre che di accademico. Di star vivendo una vita vera.

Stanotte, sotto una Via Lattea scintillante incastonata nel cielo buio dell'Isola, mi addormento serena. In comunione con la fratellanza accademica.






02 settembre 2013

Microrecensione #61: "La doppia vita dei numeri" di E. De Luca

24/08/2013 - 02/09/2013 "La doppia vita dei numeri" di E. De Luca. Una breve pièce teatrale sui fantasmi che ci vengono a trovare la notte di Capodanno. Io ne so qualcosa, e posso dire che De Luca, in poche pennellate, ha colto, come sempre, i dettagli più importanti: il gelo, il senso di precarietà, l'imbarazzo dell'essere al Mondo, e il calore umano che necessariamente ne consegue, perché unica medicina e via di guarigione.

22 agosto 2013

Microrecensione #60: "La scoperta del cielo" di H. Mulisch

03/08/2013 - 20/08/2013 "La scoperta del cielo" di H. Mulisch. Un'avvincente e ben costruita epopea nell'Olanda del dopoguerra è rovinata da un finale fantareligioso e new age.
La cosa positiva è che l'epopea dura 650 pagine, e quindi le ultime 200 non fanno in tempo a rovinare tutto. O almeno quasi.
Come grande classico della letteratura Olandese, comunque, non l'ho capito.
E' una criptocultura che mi sfugge, ma sarò difficile io.

15 agosto 2013

Tlaloc De Longhi

Mi rendo conto solo ora che da quando Tlaloc è in casa, il dio azteco della pioggia, nonché amatissimo deumidificatore, i miei vestiti sono stirati con la rugiada del mattino, e piegati a modino con la forza inarrestabile di bianchissime, tragiche, nuvole nordiche.

Indossare le mutande non è mai stato così Sturm und Drang.

14 agosto 2013

Di perché è bello l'Internet

Se per caso, un giorno, stanchi da otto ore di monitor acceso, e di ticchettio di tasti, e di conversazioni con amici pixelati, non vi riusciste più a capacitare dell'entusiasmo generale per l'esistenza di Internet, oggi ho deciso di condividere con voi uno dei miei siti preferiti, per il quale sarei disposta a dire: «Non lo distruggerò per riguardo a quei dieci» (cit.).

Il sito è questo e sì, lo so, è incredibile, ma si possono vedere in tempo reale la posizione e le informazioni di navigazione di (quasi) tutte le navi in circolazione. Nel Mondo. Tutte!
Scommetto che anche voi l'avete perdonato, ora, l'Internet.

Ne scrivo adesso, di questo sito magico, perché ultimamente lo consulto spesso: il mio coinquilino è lì per mare, su uno di quei pixel, e allora io controllo, che vada tutto bene, che la velocità rimanga quella, e la rotta, come vedete, rimanga verso Nord, con destinazione l'Isola.
Perché io son qui che lo aspetto, ecco, quel pixel.





12 agosto 2013

Poesiola di San Lorenzo

Me ne sto su una diga a vedere
stelle cadere.
Una, due, tante
in un cielo frizzante
 da non saper più che chiedere.

Allora domando perché
dalla diga non vidi ancora
una stella marina
cadere all'insù
sporcando il mare con la sua effimera
scia di bollicine blu.

Ah, eccola.
 

03 agosto 2013

Microrecensione #59: "Una teoria dell'invisibilità" di M. Benedetti

27/07/2013 - 03/08/2013 "Una teoria dell'invisibilità" di M. Benedetti. Banale e pedante, un esercizio di stile (non condivisibile) didattico e mal riuscito.
Una storia prevedibile e per di più priva di qualsiasi interesse.
O forse son io che non ho capito nulla, per carità.
Magari l'autore ha una qualche scusa per questo libro: chessò, l'ha scritto molto giovane (sugli otto anni?), o l'ha scritto senza rileggere mai, o saltellando su un piede solo, o con un ginocchio.
Fatto sta che è la conferma che io, a farmi ispirare dalle copertine e dai titoli dei libri in libreria, son inabile.
Impeditemi ogni acquisto, vi prego, la prossima volta.

02 agosto 2013

La fidelizzazione.

Capisco che oggi c'è il Sole e poco vento, e qui sull'Isola questa combinazione di eventi atmosferici comporta celebrazioni in pompa magna, possibilmente in spiaggia e lontano da una qualsiasi scrivania o laboratorio, ma qui in Istituto se le stanno inventando proprio tutte, per tenerci a lavorare...

Vandaag worden er in de kantine om één uur ijsjes uitgereikt. 

Today ice creams will be distributed in the cantine at one o`clock.

Mitici! Speriamo in un Calippo. Speriamosperiamosperiamo. Ah che bel mestiere, l'Oceanografo.

31 luglio 2013

Lui detiene il Dottorato.

Il soggetto in via di dottoramento.
photocredits: Subirotamic sr.





Abbiamo dovuto tutti pagare il prezzo di una Primavera, ma alla fine, Subirotamic, ha portato a termine l'Impresa, e con abile mossa, in un solo giorno, ha ottenuto un dottorato per sé, e un'Estate per un Paese intero.
Questo succedeva agli inizi del mese, quando eravamo tutti un po' più giovani, ma soprattutto, meno abbronzati e meno riposati.
E la moda in voga era ancora quella pre rivoluzione francese e le foto erano ancora in bianco e nero, come potete vedere qui in parte.
 
Ora, di tutte quelle fatiche, neanche si ricorda più, tante vacanze son passate, tanta acqua sotto i ponti veneziani, tanto è preso dalle novità dell'Isola, dal nuovo lavoro, e dalla sua bella coinquilina.

Adesso che però lui detiene il dottorato, l'imparità di rango accademico in casa potrebbe comportare squilibri di potere e onniscienza, e noiosissime discusissioni serali su cosa esattamente sia l'enstrofia o su come sia meglio misurarla, sta temperatura, nel mare.
Però invece niente, a casa va ancora tutto bene, nonostante un rientro shock dai 35, estivissimi, gradi veneziani ai 17, piovossissimi e grigi, isolani.
A cena si parla d'altro, e per ora io sfrutto il suo nuovo titolo solo per l'acquisto al supermercato della linea costosa di prodotti.

Bene, dunque, questo dottorato in casa. 
Quasi quasi mi metto d'impegno per detenerne uno anche io, magari piccolino.

A lui poi non glielo si può dire, che è stato bravo, con la tesi, la discussione, e tutti quei bei discorsi, quelle strette di mano tra professoroni in maschera da cerimonia, se le è meritate, se no si offende.
Ma io lo dico a voi e voi, son sicura, non lo direte a nessuno. 

30 luglio 2013

Minuscoli drammi quotidiani/10: Zucchero

Tornata da un lungo, idialliaco, periodo di vacanza in patria, viziata e straviziata da banchi della frutta e verdura traboccanti di albicocche, melanzane e minuscole, gustosissime, zucchine, pizza, pane croccante e gelato, e cibo, buono e bello in generale, ecco che mi tocca fare giusto due spesucce sull'Isola, che in fondo, dopo tanto girovagare, bisogna pur ricominciare una vita anche qui, il lavoro, una seminormalità qualsiasi.
Ed ecco, repentino, il seme del disappunto nei confronti dell'Olanda, insinuarsi nella mia coscienza sotto forma di banale, appiccicosissimo, zucchero.
Come può essere, mi chiedo, che nell'immagine pubblicitaria sulla confezione del suddetto, ove noi italioti avremmo messo, chessò, una torta chantilly, una tazza fumante di caffè, delle cascate di crema pasticcera adornate con ciottoli di meringa, accompagnati, per carità, dalla scritta "l'immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto", oppure "la fotografia è solo un suggerimento su come servire il prodotto", in terra Neerlandese il suggerimento più fotografico che viene loro in mente è: "prendete lo zucchero e adagiatelo su delle fette di pane"?
Lo zucchero? Sul pane? Così a crudo?
Non avete idee migliori?
Che basti una sola immagine pubblicitaria a condannare un intero Paese? Un'intera cultura? 
Oggi mi pare di sì. Vedere per credere.




28 luglio 2013

Microrecensione #58: "Montedidio" di E. De Luca

23/07/2013 - 27/07/2013 "Montedidio" di E. De Luca. 142 pagine, 142 poesie di prosa: su Napoli, sulla guerra e il dopoguerra, sulla vita, su Gerusalemme e su una terrazza in cima a Montedidio, che diventa il posto giusto, durante un capodanno qualsiasi, dove sgranchire le ali e dal quale spiccare il volo verso ovunque si voglia andare.

27 luglio 2013

Lode alla solitudine notturna (temporanea)

A me piace, la notte, tornare a casa sola. 
Che non ci sia nessuno ad aspettarmi, nessuno a preoccuparsi, nessuno a rigirarsi fra le lenzuola. Nessuno.
Così, non devo preoccuparmi neanche io, sono d'un tratto nessuno anch'io, e posso cambiare idea, e allungare la strada, ascoltare un po' di notte che filtra tra le finestre aperte, una doccia che bagna, incontrare qualcuno, che è nessuno anche lui, tant'è buio.
Mi piace perché mi sembra del tempo, quello in cui torno a casa da sola, nella notte, che è solo mio. Ne son padrona e lo spendo bevendo a una fontana, se sono a Venezia, oppure a guardare le lepri correre a nascondersi, se sono su, sull'Isola.
Mi fermo a guardare le stelle, lì al Nord.Perché a volte cadono.
Qui al Sud, si vedono meno, l'altra sera, solo una Luna gigante, che si sfilacciava tra le nuvole argento, e i canali lisci lisci.
E allora qualche minuto in più, o in meno, di sonno, non importa. Posso salire sulla diga a guardare il mare, e poi scivolare giù veloce, con la bici. Io e il rumore dei freni.
Oppure posso prendere quel ponte, camminare ancora un poco,  fino alla laguna dove altri nessuno sono venuti a rubare un po' d'aria alla marea.
Pedalo, e cammino da sola, a volte pensando a chi sarebbe bello m'aspettasse, dietro alla porta di casa. 
Però non stasera, non ora, soltanto temporaneamente, per carità, ma oggi mi godo i miei passi, i miei rumori, i miei tempi, e la mia buonanotte.
 


23 luglio 2013

Microrecensione #57: "L'Idrografo" di A. Schrőder

11/07/2013 -  22/07/2013 "L'Idrografo" di A. Schrőder. Un viaggio di iniziazione per nave, una storia d'altri tempi sul mare, alle cui onde ad ogni modo si affidano da secoli le stesse domande. Finalmente ho trovato un autore neerlandese che mi piace: stile, storia e racconto profumano di salsedine, di nobiltà tedesca decaduta, di fuggiasche olandesi e di tempeste esotiche, di domande, e di una, possibile, risposta.

18 luglio 2013

Microrecensione #56: "Un'idea di libertà - Biografia di Amsterdam" di G. Mak

25/05/2013 - 15/07/2013 "Un'idea di libertà - Biografia di Amsterdam" di G. Mak. A tratti un po' troppo celebrativo, e cronologicamente e concettualmente confuso, ma solo a causa, ho l'impressione, di una cattiva traduzione. Presuppone una minima conoscenza della geografia e della storia d'Olanda e masticare il neerlandese aiuta a cogliere alcuni dettagli non tradotti.
Se, come me, impersonate il "lettore perfetto" di questo libro, ne gusterete i mille annedoti, la descrizione del quotidiano, il racconto della Storia, antica, moderna e recentissima, ma non è certo un libro per novellini dell'Olanda.
Da leggere solo dopo aver visitato la città. Un must per chi ad A'dam, invece, ci vive.

17 luglio 2013

Microrecensione #55: "Maledette piramidi" di T. Pratchett

23/06/2013 - 27/06/2013 "Maledette piramidi" di T. Pratchett. Avventure faraoniche di assassini, ancelle e cammelli matematici; il tutto tra lo stridore del contrarsi e contorcersi delle quattro dimensioni e di tradizioni lunghe quattromila anni. Un classicissimo del Mondo Disco, un viaggio nello spazio e nel tempo tra antichi egizi e la moderna Ankh.

20 giugno 2013

C'è un tempo per il Mare.

C'è un tempo per il Mare, d'Estate. Il Mare quello vero, intendo, quello blu azzurro verde, tutto scintilloso di luce, quello con una barca e una vela in mezzo, quello che sa di sale e di abbronzatura.
C'è un tempo per il Mare, quindi, e quel tempo, per me, è arrivato.
Saluto l'internet per un po', me ne vado a navigare nel Mar che più mi si addice, con la mia famiglia, come si è sempre fatto, e come è nell'ordine delle cose, in ogni Estate che si rispetti.

Qui lascio il Subirotamic, a studiare per l'ultimo (?) esame, e la luce notturna, che quest'anno più che un Sole di Mezzanotte, sembra tanto un semibuio diffuso da mezzogiorno in poi, da quanta acqua c'è nell'aria.
'somma. 
Ad ogni modo torno, promesso. 
Cambio solo Isola per un po'.
Speriamo che questa si asciughi, intanto.

Il giretto in bici delle 23


19 giugno 2013

Minuscoli drammi quotidiani/9: Punta Sabbioni

Nelle rarissime giornate di Sole di questa difficile Primavera si riconferma un'impressione che ormai covo da anni, e che ormai è giunto il momento di condividere.
Quando l'Olanda dà il suo meglio, quando fa caldo, e i fiori sono rosa, viola, arancio, e il verde delle foglie scontorna le villette ordinate, e le persone sorridono in giardino, e la sabbia tra le dita dei piedi e la catena della bicicletta scricchiola d'Estate, il cielo e' azzurro e le nuvole bianche, ecco, è lì che, in tutto il suo splendore, l'Olanda è uguale uguale a Punta Sabbioni.
Ma precisa, eh.
Son cose che colpiscono, dall'altra parte d'Europa.

13 giugno 2013

Io e il Mar (RossoMarrone)

Sabato scorso, approfittando della pessima giornata (vedere foto qui a lato, ore 14 circa, per la cronaca), si è deciso: è proprio arrivato il momento del primo bagno nel Mare del Nord!
E così, l'audace gruppetto di oceanografi, armato di tanta, tanta buona volontà, ma soprattutto, io, armata della nuova mutina smanicata da nuoto 3mm appena acquistata, nonché di maglia copri muta in neoprene a manica lunga, ha effettuato il primo tuffo della stagione.
Praticamente, è stato come andare a sciare, visti i tempi di vestizione e svestizione, se poi si guarda la temperatura, le codizioni atmosferiche, e il vento affrontati, pure.
Per di più, il mare era un brodo (freddo però, una specie di gazpacho?) di alghette rossomarroni, costantemente frustate dai tentacoli di grandi meduse trasparenti, eleganti, leggere.

A dirla così, non pare un gran sabato, invece, assicuro, è stato divertentissimo. E bello.
Che dire, a volte, il freddo, le onde che si rompono nel vento, l'acqua brulicante di vita marroncina e argentea proprio  non bastano a rovinare il fatto di essere tu sola, corpicino piccolo, puntolino di neoprene, a sguazzare in questo Mare grande, che abbraccia l'Isola, e con lei il Mondo intero.

12 giugno 2013

Conversazioni Spaziali

Oggi ho scambiato due chiacchiere con un astronauta, attualmente in orbita intorno al nostro piccolo pianeta.
Incredibile, le cose che si possono fare, un mercoledì pomeriggio sull'Isola.



10 giugno 2013

Dieci Giugno

Per dovere d'archivio, registro su questi pixel il primo giorno in cui mi avventuro ad allenarmi nella piscina "estiva" dell'Isola, ovvero, nella piscina all'aperto.
Con gran ritardo rispetto agli anni precedenti, quel giorno è oggi, il dieci giugno.
Di seguito, l'odierna evoluzione della temperatura sull'Isola:


Mi son trovata in acqua dalle 18.30 alle 19.15 circa, calcolate voi l'ammontare di freddo.
Quest'anno, però, non mi son fatta cogliere impreparata. L'allenamento in piscina, da oggi in poi, si fa a qualsiasi temperatura (o quasi).
Grazie alla mutina da nuotatrice provetta che mi son rimediata, non temo infatti più nulla (a parte i gelidi spogliatoi en plein air): basta solo sguazzare gioiosamente in piscina, e poi pedalare velocissima a casa,  per non farsi raggiungere dal vento, e dalla sera.
Tra l'altro, qualcuno ha idea di dove diavolo possa fissare quel laccio lunghissimo per chiudere la zip sulla schiena, che mentre nuoti a rana ti si attorciglia sinuoso sul braccio, come misurata e scura biscia di piscina?


06 giugno 2013

Microrecensione #54: "La modista" di A. Vitali

27/05/2013 - 05/06/2013 "La modista" di A. Vitali. Un giallo avvincente da Estate, da vacanza, da spiaggia. Niente di più, ma neanche niente di meno, che anche i romanzi da spiaggia, io penso, hanno il loro perché.

29 maggio 2013

Microrecensione #53 : "Snuff" di T. Pratchett

08/04/2013 - 25/05/2013 "Snuff" di T. Pratchett. Still a DiscWorld story, but a bit grown up. Romance, smuggling, murders,  racism and redemption: no holiday has been as dense as Commander Vimes's. 



28 maggio 2013

Microrecensione #46 - #52 (2013, circa metà)

03/04/2013 - 18/05/2013 "Where Troy once stood" di I. Wilkens. A thorough revision of all my Homeric knowledge:  is Texel the old reign of Thessalus? A must read for all myth lovers (and sailors).

20/04/2013 - 20/04/2013 "Acquerello familiare di un poeta" di T. Gervasi Rabitti. Pennellate vive e toccanti da un tempo, un luogo e un sentire lontani, che però son la mia Italia, la mia famiglia.
Di cui fa bene leggere, per impararne la Storia, e le prospettive.

03/03/2013 - 02/04/2013 "L'eternità finalmente comincia lunedì" di E. Alberto. Un libro sulla magia delle storie, sulla magia della vita, e sulla magia dei mille personaggi che lo popolano, la cui eternità comincia lunedì, ed di cui e' impossibile non innamorarsi perdutamente.

24/02/2013 - 03/03/2013 "Caino" di J. Saramago. Saramago spoglia Dio di tutto il divino, del Bene e del Male, e ne riveste l'Uomo, creatura rinnovata e sovrannaturale, fragile, potente, e bellissima.

26/12/2012 - 17/02/2013 "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" di J. Jonasson. Inizio un po' fiacco, ma vale davvero la pena perseverare. Riderete in treno, in bus, in ferry, o almeno così ho fatto.

03/02/2013 - 08/02/2013 "Pane e tempesta" di S. Benni. Buona prova da cantastorie, ironico, suggestivo, mai banale.

13/01/2013 - 31/01/2013 "Il lupo della steppa" di H. Hesse. Io sono il lupo della steppa, sono Erminia, sono Pablo, il suo teatro e il suo oppio, sono le mie mille anime e questo libro le ha dipinte tutte, con delicatezza, col vino, con l'inchiostro e col sangue, come ad ognuna spetta.

27 maggio 2013

Microrecensione #24 - #45 (2012, circa)

05/12/2012 - 13/12/2012 "Le intermittenze della morte" di J. Saramago. Il lato umano della vita eterna e il filo sacro che lega due amanti. Due racconti di morte, una storia piena di Vita.

12/11/2012 - 30/11/2012 "Oggetto quasi" di J. Saramago. Brevi drammi, visioni, di oggetti, persone, leggende e città, e di cosa ci accomuna tutti. Quasi.

20/10/2012 - 11/11/2012 "Moving Pictures" di T. Pratchett. A book about the history of the cinema as you have never read before!

- 19/10/2012 "Il ritorno del maestro di danza" di H. Mankell. All'inizio un po' troppo truce, forse. Poi però non si può mica smettere di leggere...

24/09/2012 - 09/10/2012 "Amsterdam" di I. McEwan. Masterly engineered, entertaining. A good story, indeed.

09/09/2012 - 23/09/2012  "Manola" di M. Mazzantini. Un lungo dialogo esasperato, nel tentativo di raccontare tutte le donne del mondo, tutte le età e tutte le storie d'amore. Ciononostante è un libro ritmico, costantemente in bilico tra il reale e l'assurdo, per nulla spiacevole. Un libro che proprio non mi aspettavo così, ma che ho letto via via più volentieri, riconoscendomi a tratti.

06/09/2012 - 08/09/2012 "Il giorno prima della felicità" di E. De Luca.Crudo, violento e poetico, come un amore di gioventù, come un ricordo di guerra raccontato da un vecchio, come la nostalgia di un emigrante.

21/08/2012 - 05/09/2012 "Paradiso e Inferno" di J. K. Stefánsson. Un'atmosfera lunga un libro, dipinta con il tocco leggero della neve, con il freddo pesante del mare ghiacciato, con l'ironia e il contrasto, con la solitudine dell'inverno e il sogno di una primavera. Sulla vita e sulla morte, uno sguardo islandese.

30/07/2012 - 20/08/2012 "Middlesex" di J. Eugenides. A story about immigration of people between countries, and immigration of souls between genders. Enjoyable, instructive, catching.

21/07/2012 - 28/07/2012 "Il profumo" di P. Süskind. Un libro che volevo leggere da almeno 8 anni, e non mi ha delusa di una virgola. Finalmente.

"Soul Music", di T. Pratchett. An alive girl who is Death and the first rockstar of the Discworld: what best for an adventurous love story?

"La lunga attesa dell'angelo" di M.G. Mazzucco. Una scrittura a volte un po' troppo barocca, ma come non rimanere stregati da una storia così veneziana, in bilico tra il puzzo e il profumo della laguna.

"23 Things They Don't Tell You About Capitalism" di Ha-Joon Chang. Enlightening. Everybody should read it.

"Cronache dalla Ditta" di A. Cisi. Amarissima ironia su di un'Italia che, nella sua completa assenza di logica e buon senso, esiste davvero. Spassosissimo, tragico.

"Prigionieri del Paradiso" di A. Paasilinna. Salvarsi DA o IN un'isola deserta? Riflessioni sul tema.

"Ocio alla jota" di Cesare Fonda. Poche ricette, ma tanta Storia. Da leggere, perché dell'Italia non si sa mai abbastanza.

"L'amico d'infanzia di Maigret" di G. Simenon. Giallo leggero, con stile.

"Interesting times" di T. Pratchett. How to relate with foreigners in the Discworld.

"Caratteristiche del bosco sacro" di R. Piumini. Semplicemente, un capolavoro.

"Mare al mattino" di M. Mazzantini. Un mare brutto, un libro così così.

"Mr. Gwyn" di A. Baricco. Un quasi ritorno al classico Baricco? Forse.

"Gatto Mondadory e il telefonino fatato" di Dr. Pira. Assurdi paradossi poco prospettici.

26 maggio 2013

Microrecensione #9 - #23 (2011, circa)

"The fifth elephant" di T. Pratchett. Ironia diplomatica.

"Racconti notturni" di P. Hoeg. Racconti di una notte, fiabe inaspettate.

"A Cuba" di D. Manera. Affascinante, speriamo utile.

"Angeli e insetti" di A.S. Byatt. Equilibri e passioni fra..angeli e insetti. Bello!

"Le montagne dei Paesi Bassi" di C. Nooteboom. Uno sguardo fiabesco sull'Olandesità.

"Solar" di I. McEwan. Disappointing.

"Nessuno si salva da solo" di M. Mazzantini. Dramma d'amore familiare, vicino. Pauroso.

"Le donne e gli amori" di E. Sormani, dalle "Memorie" di G. Casanova. Stile veneziano per tutte le occasioni.

"Unseen Academicals" di Terry Pratchett. Enjoyable football.

"Making Money" di Terry Pratchett. Brilliant, as usual.

"Il piu' grande uomo scimmia del Pleistocene" di Roy Lewis. Riflessioni sul progresso, ieri e oggi.

"An Italian in Italy" di Beppe Severgnini. Bell'Italia edulcorata.

"Viaggi e altri viaggi" di Antonio Tabucchi. Mille spunti piu' uno.

"Manoscritto trovato a Saragozza" di Jan Potocki. Visioni d'epoca.

"Piccoli suicidi fra amici" di Arto Paasilinna. Ridicolmente serio.

25 maggio 2013

La PrimaFinta e la comunicazione di servizio

Sto riordinando un po' di cose, in questi giorni, qui tra i pixel. 
Scusate per il disagio, i ripostamenti, le cose che non funzionano e saranno messe a posto, etc.
Sarà l'occasione per (ri)dare un'occhiata alle microrecensioni, e una scusa per sbriciare in giro fra i vari link.
Nel mentre, spero di inaugurare un barbeque e far consegnare in tempo una tesi di laurea a un "mio" studente.
Son cose grosse, con la PrimaFinta.

Microrecensione #1 - #8 (2010, circa)

"Muro di Fuoco" di H. Menkell. Classico.

"Il viaggio delle bottiglie vuote" di Kader Abdolah. Dutch.

"Scrittura cuneiforme" di Kader Abdolah. Favola recente.

"Finzioni" di J.L. Borges. Geniale.

"L'Aleph" di J. L. Borges. Fantastico.

"L'eroe delle donne" di Adolfo Bioy Casares. Evocativo.

"La prova del miele" di Salwa Al-Neimi. Lontano.

"L'allegra apocalisse" di Arto Paasilinna. Arguto.

20 maggio 2013

Week end lungo di Maggio 2: la città e la verità dell'Internet.

Anche nel secondo week end lungo di Novembre, ooops, di Maggio - è che a guardar fuori dalla finestra, proprio non pare - la fuga dall'Isola si è rivelata necessaria per la sopravvivenza. 
Il maltempo e il grigiore possono uccidere, qui sulla diga, mentre invece sono solo un contorno indistinto e dimenticabile quando, armata di sacco lenzuolo per la notte,  me ne vado in gita in città.
Così sabato si è deciso e improvvisato di concederci una due giorni nella capitale, tanto per non dimenticarla, e per non dimenticare tutta quella serie di attività che sull'Isola non sono possibili: mangiare in un buon ristorante tailandese, andare a sentire un concerto di un gruppo sconosciuto (a me) e rimanerne piacevolmente sorpresi, tanto da acquistare il libro di racconti scritto dal contrabbassista, ed infine concludere la serata con una partita a Carcassonne a casa di amici ospitanti. 
Mattinata di semisole a passeggio nel quartiere di Jordaan, fiorito di glicini e bambù.
Mica male, questa capitale. 
Mai detto il contrario.
Però insomma, ci son le giornata di piogga fitta pure qui, e il piatto nazionale è e rimane la kroket. 
Invece, nella città crocevia di culture e stimoli, ecco che mi è capitato di vedere questo video, che vi propongo, perché trovo particolarmente interessante e degno di nota per diversi motivi.


Prima riflessione: come son bravi questi olandesi a vendersi! Mi han quasi convinto a trasferirmi in questo paese da sogno.
Seconda riflessione: a parte il commento sul cibo, che è fantasia pura, nel video non si è inventato niente. Tutto vero, verissimo: gli zoccoli, l'apertura alle differenze, la bicicletta, i tulipani, l'Inglese osannato e l'Olandese bistrattato. 
Questa nel video e la verità dell'Internet sull'Olanda e su Amsterdam. 
Ma dove sono le giornate grigie e le kroketten?
Io, che so che esistono, non le vedo, in questa verità.
E su quanti argomenti ho visto e letto solo la verità dell'Internet, e mi son lasciata sfuggire le kroketten, che non sapevo neppure di dover cercare?
Almeno qui è chiaro l'intanto pubblicitario, e cercar la verità forse è di per sé sbagliato. 
Ma quante volte non mi rendo conto di star leggendo una pubblicità di un'idea, di un progetto politico o economico, di un modo di vivere o di consumare?
Terza riflessione: il video, una piccola verità, un avvertimento, la mette bene in chiaro. Attenzione, piccola immigrata italiana, che qui sono tutti più biondi, più alti, e più, in generale, grandi di te, e che ai concerti nelle mie città, se non ti scegli con cura il posto, non vedrai nulla, e o rimarrai schiacciata sotto l'entusiasmo di un qualche mio cittadino ballerino.
La verità dell'Internet è quindi ambigua, parziale, e frastornante.
Sta a me, a noi, leggere fra i pixel, coglierne gli avvertimenti preziosi, arrabbiarci per quello che tralascia, e goderci il resto come una favola, assolata e piena di colori, come questo video luccicoso.
E poi, con un click, leggere sullo stesso tema, altrove, altro.

17 maggio 2013

Di tramonti e fiori tardivi.


E' Primavera, quasi Estate, ormai, sull'Isola, eppure non pare.
Pioggia battente, vento tagliente, grigio, freddo. Giacca invernale ancora addosso, guanti in tasca, che non si sa mai.
Unici indizi dell'aver passato Gennaio son la luce, che ci fa cenare alle dieci, e i fiori, dietro casa, che, finalmente, hanno deciso di invadere i prati.

Così, dopo cena, si prende la bici, e in un attimo si è dentro l'Olanda che tutti voi, mie cari lettori, avete sempre segretamente voluto vedere su un blog di chi, come me, tiene un diario olandese.
Eccola, è nordica, tragica, bellissima. 
Fatene buon uso, perché rara e preziosa come le giornate di Sole, quest'anno.

Convergenze.
Fiori.
Fine dei fiori.
Un lago, una casa.
Un tramonto, una baia.


14 maggio 2013

Week end lungo di Maggio 1: Guida di Berlino in poche frasi.

Brevi, personali e ricercatissime linee guida sulla capitale tetesca alla seconda visita (qui pensieri sulla prima visita). 
 
Berlino è gigante e ci vive tanta, tanta, tanta gente. 
A Berlino, la sua gente, sta tutta in tram all'una di notte.
A Berlino succedono proprio un sacco di cose.
A Berlino si pagano le tasse.
A Berlino ho visto più albe che tramonti, e non so come sia possibile.
A Berlino si cammina fra gli alberi.
A Berlino  c'è un ex aereoporto ortofrutticolo.
A Berlino c'è la porta di Babilonia, e ti puoi innamorare di un assiro.
A Berlino  si mangia fuori.
A Berlino si mangia bene.
A Berlino si mangia a poco.
A Berlino ci si sente ognuno più artista dell'altro. E forse lo si è.
A Berlino, se devi andare a un appuntamento a Berlino, ci metti minimo 40 minuti, anche se sei già lì.
A Berlino c'è lo spritz nei bicchieri di plastica e costa 2 euro e 50.
A Berlino si può fare la colazione al bar, ma non la si fa perché le colazioni non esistono, che è già ora di pranzo.
A Berlino ti sembra di essere entrata in un locale, invece è un montacarichi con un divano che scende alcuni piani più giù, e ti porta al locale.
A Berlino ci sono i negozi di mute aperti quando servono.
A Berlino c'è gente diversa l'una dall'altra, e io non sono la più bassa.
A Berlino si mangia vegano ovunque.
A Berlino si beve il club mate, e la cocacola non esiste.
A Berlino ci sono un sacco di mercatini che ti regalano le idee (ma vendono moltissime cose brutte).
A Berlino, mi è parso, son tutti sinceri.

A Berlino si possono solo scrivere brevi frasi sincopate su Berlino, alle 11.26, che bisogna uscire, dai, che a Berlino si son pure gli amici, e bisogna incontrarli tutti.
Perché a Berlino, loro, son la cosa migliore che c'è.

Oderbergerstrasse.
Paperpanchina.
Primo giro.
Ultimo giro.
Metro, stazione.
I superamici.







06 maggio 2013

Mai sempre.

Mai, mai, mai affezionarsi alle cose materiali, dice il saggio.
Una lezione che non mi è riuscita di imparare neppure questa volta, quando tutto sembrava perduto, soprattutto il mio cappello preferito.
Io, lo ammetto, posseggo svariati cappelli, ma insomma, vivendo qui al Nord li indosso da Settembre a Maggio e quindi, un pochino, me li merito pure: c'è quello regalatomi per il compleanno da un'amica, quello che era un travestimento da serpente, ed ora è solo il mio cappello verde; c'è quello fatto a ferri dalla mamma di un'altra amica, quello cucito e progettato da un'altra mamma di un'altra amica ancora.
Due provengono in qualche modo da mio fratello, uno è di mio papà, ed un altro, beh, un altro è semplicemente mio da sempre.
Uno è un po' cappello, e un po' sciarpa e poi c'è lui. 
Soffice soffice, ma così fitto da lasciare fuori anche il vento dell'Isola: è tessuto al telaio su di un'isola differente, lontana, un'isola d'alta quota appoggiata nel lago Titicaca.
Ecco lui, al quale mai e poi mai ci si sarebbe dovuti affezionare, di punto in bianco, s'è perduto.

Stavo quasi per riconoscere la mia debolezza e abbandonarmi alla disperazione quando l'Ufficio Oggetti Smarriti del ferry mi ha rivelato, su di un asettico tavolo, quel grumetto di lana marrone, che solo io potevo salutare con un sorriso così grande.
Giubilo, gaudio!
Morale: cappello ritrovato, lezione non imparata, presa di coscienza superifciale del fatto che davvero non bisognerebbe mai, mai e poi mai affezionarsi a una cosa come un cappello.
Mai.
Mai sempre.