23 settembre 2013

L'Álvaro Mutis

Me l'aveva consigliato un po' di anni fa il mio babbo, l'Álvaro Mutis, per le sue atmosfere tropicali, il ritmo lento della navigazione fluviale, la poesia e la forza dei personaggi, la leggerezza delle storie pur nella calura opprimente della foresta, e della vita, nell'aria fina di montagna, tanto fina da far girare la testa.

Oggi è venuto a mancare un poeta, uno scrittore, l'Álvaro Mutis, e io me lo vedo proprio, allontanarsi lento sulla sua barchetta, i suoi contorni a sfumare nell'umidità e nel verde, scorrere via insieme al fiume, e spero soltanto che in fondo sia stata, tutta questa sua vita, "un bel morir" ...

21 settembre 2013

Settembre, mese aeroportuale.

Settembre, mese aeroportuale, mi vede protagonista di ben cinque voli in 30 giorni, con il sesto da effettuarsi il primo di Ottobre.

Il pianeta piange, io accumulo miglia, e intanto cerco un angolino di mondo dove pianterò tutti gli alberi necessari a farne asciugare le lacrime.

Migro per l'Europa, un po' per lavoro, un po' per lieti eventi, viaggiando da sola, così finisco per raccogliere per la strada, tra le code, tra i sedili di un mezzo di trasporto qualsiasi, un sacco pieno di storie. 
Come quella di quel signore di mezza età olandese che loda le gesta dell'Europa unita e dell'Euro perché con l'Euro, quando i poveri signori di mezza età olandesi si addormentano ubriachi in treno e si risvegliano in Belgio o in Germania (evento a detta del narratore non per nulla raro), non hanno problemi ad acquistare il biglietto di ritorno per la loro fermata mancata.

Effettivamente, non ci avevo mai pensato. 
Sarà che ho sempre vissuto in stazioni di testa, alla fine del Mondo.


19 settembre 2013

Minuscoli drammi quotidiani/12: La cena.

Avvertenza: in questo post riuscirò a lamentarmi di una cosa della quale non è davvero consentito lamentarsi, ovvero una cena offerta in un palazzo d'epoca, in un viaggio (di lavoro) tutto pagato (dal Re di Norvegia).
Eppure ce la farò, a farne un minuscolo dramma. Gli animi sensibili non me l'abbiano a male.
Anzi, forse proprio gli animi sensibili saranno invece quelli che più mi dimostreranno solidarietà, dopo aver qui di seguito listato il menù della pomposa cena offertaci nella prestigiosa Sala della Stufa dell'Accademia Norvegese delle Scienze e delle Lettere.

Interni dell'Accademia, fotocredits: dnva.no.
Dunque, abbiamo iniziato con numero 5 asparagi verdi appena scottati (= completamente crudi) e insapori annaffiati con una "salsa olandese" la cui unica caratteristica organolettica era il colore giallo, a così simboleggiare con un'allegoria sottile le uova che teoricamente avrebbe dovuto contenere. Questo l'antipasto. Piatto principale: fagiolini verdi appena scottati (= completamente crudi), alcune patatine novelle bollite, dei finferli in umido (per i non vegetariani: pezzettino di carne al forno, pare).
Il tutto non condito né condibile, credo il sale non sia ancora arrivato così a Nord.

La cena, ovviamente senza pane e accompagnata da un bicchiere di succo di mela frizzante, si è poi conclusa in bellezza con un boccone di mousse al cioccolato.

Signori e signori, questo è tutto. 
Son già le otto è mezza, prego, liberate il prestigioso tavolo e accomodatevi nella prestigiosa sala adiacente dove verrà tosto servito il caffè (che qui dobbiamo pulire, che è tardi).

Come prevedibile, dopo il magro paninetto con brie e fragola (sì, fragola, e pure singolare) del pranzo, e questa generosa cena a base di verdura, per così dire, croccante, avevo ancora fame, ma non ho potuto far altro che attendere paziente la colazione della mattina successiva, dove, fra il salmone a vari gradi di affumicatura, il formaggio marrone dolciastro, e la papaya dell'Ecuador, luccicava pronta e fumante la macchina per i waffel, ancora di salvezza per noi sudeuropei momentaneamente naufragati nella cultura culinaria Norvegese. 

Se per pubblicizzare del cibo un popolo disegna un tovagliolo arrotolato in un piatto, a questo popolo è chiaramente sfuggito qualcosa...

18 settembre 2013

Microrecensione #62: "Glennkill - Un giallo di pecore" di L. Swann

02/09/2013 - 18/09/2013 "Glennkill - Un giallo di pecore" di L. Swann. Un giallo avvincente e ben scritto, raccontato dagli occhi piccoli e attenti di un gregge di pecore speciali. Fra i verdi prati dell'Irlanda, le greggi di pecore nuvole che pascolano in cielo, gli abissi della scogliera e il pub del villaggio, quest'intrico di personaggi umani, umanissimi, e ovini, è costruito con garbo, abilità e poesia, e vi farà riflettere su cosa sia davvero l'intelligenza.
Ah, se le pecore dell'Isola fossero così simpatiche!

05 settembre 2013

Minuscoli drammi quotidiani/11: La siccità.

Ieri sera, sulle dieci, così d'un tratto mentre tu sei lì a lavare i piatti, sull'Isola è mancata l'acqua.
Non so quanto sia durata la cosa, io me ne sono andata a letto, a una certa ora.
Stamattina, si vociferava che un tubo che porta acqua sull'Isola dalla terraferma si fosse rotto, portando quindi ancora più acqua intorno all'Isola, aumentando così la sua isolitudine, ma, fondamentalmente, lasciandola a secco.
Poi però qualcuno ha tirato fuori questa storia della siccità.
La siccità?
Ho capito che è fine estate, ma siamo in Olanda! 

Eppure lo so che è possibile, è capitato pure gli altri anni.
Quando viene "caldo", e magari non piove da, diciamo, una settimana, il mostro della siccità comincia a serpeggiare tra la popolazione e a seminare il panico.
Come ce ne si accorge?
Qui, quando c'è la siccità, si annaffiano le dighe.

03 settembre 2013

师姐

Può uno scambio di email ragionate e sincere risolvere i piccoli grandi drammi di un dottorato? Forse sì, forse no, chi lo sa. 
Però, dopo che queste email sono state mandate, per cercare di aiutare e rincuorare un collega che non conosco poi così tanto, e che ha cominciato dopo di me un progetto di dottorato con lo stesso Professore, ricevere questa mail di ringraziamento è stato tanto bello quanto sorprendente:

Hi Anna,
 [...]  We are colleagues, and in Chinese we even have a special name '师姐', which means  the female student who start earlier than the other students who have the same supervisor or teacher. The first character means teacher, the latter mean the elder sister. [...]

Ecco, tutto ad un tratto io, Italiana, mi ritrovo a essere la 师姐 di B., Cinese. In Olanda.
E' come se per un attimo carpissi il senso di essere qui, in mezzo a tutta questa confusione di lingue, di luoghi, di sensibiltà e culture lontane, il senso di star facendo qualcosa di buono, oltre che di accademico. Di star vivendo una vita vera.

Stanotte, sotto una Via Lattea scintillante incastonata nel cielo buio dell'Isola, mi addormento serena. In comunione con la fratellanza accademica.






02 settembre 2013

Microrecensione #61: "La doppia vita dei numeri" di E. De Luca

24/08/2013 - 02/09/2013 "La doppia vita dei numeri" di E. De Luca. Una breve pièce teatrale sui fantasmi che ci vengono a trovare la notte di Capodanno. Io ne so qualcosa, e posso dire che De Luca, in poche pennellate, ha colto, come sempre, i dettagli più importanti: il gelo, il senso di precarietà, l'imbarazzo dell'essere al Mondo, e il calore umano che necessariamente ne consegue, perché unica medicina e via di guarigione.