28 dicembre 2021

Microrecensione #197: "Le piccole libertà" di L. Gentile

 04/12/2021 - 12/12/2021 "Le piccole libertà" di L. Gentile.

I libri a volte ci arrivano per vie strane. Uno degli ultimi complenni di un amico di T., quando ancora era caldo, si facevano i compleanni al parco, e tutti si erano dimenticati del Covid, una mamma me ne ha portati un borsa di tela piena. Una mamma svizzera, che con un papà messicano ha avuto due bei bimbi nati a Roma e cresciuti in Myanmar, e ora è tornata qui perché si sa, in fondo, spesso si parte per avere un posto in cui tornare, a un certo punto.

Così, gli anni italiani ormai lontani e l'italiano pure, ha deciso di regalarmi tutti i suoi volumi in, appunto, italiano. Un misto di autori italiani e non che non avrei mai acquistato, e che per questo ho accolto con stupore e riconoscenza, perché mai chiuedere le porte a un libro, figurarsi a una borsa intera di libri!

Dopo una lettura impegnativa come quella dell'ultima microrecensione, ero decisa a regalarmi un po' di svago, in vista della mia voglia di vacanze e della lontananza di queste ultime. Così sono andata sullo scaffale dove avevo allineato i libri tolti dalla borsa, e scelto il libro dalla copertina più sgargiante, dal titolo più smieloso, e dalla quarta di copertina più banale.

E ho fatto una buona scelta! Un libro che si può dire un'elaborazione ben riuscita, e davvero ben riuscita, di un biglietto di bacio perugina. C'è Parigi, c'è una vita sui binari, c'è la voglia di cambiare, un capannello di nuovi amici dannati e acculturati, come sfondo la Shakespeare and Comapny, insomma cosa volete di più? Un po' mondo di Amelie, e un po' dramma familiare all'italiana, ma scritto bene, con una storia appassionante, qualche colpo di scena, ma per fortuna il finale che abbiamo tutti sperato fin dall'inizio. A volte ci vuole un po' di ordine rassicurante, anche nei libri.

Mi ci volevo proprio un libro così, e me lo sono goduto. Poi non credo sia possibile leggere romanzi rosa (si dice così?) in salsa life coaching (questo lo so che si dice così, ahimè, di questi tempi) più di una volta l'anno, ma l'importante è non esagerare.

E avere un pomeriggio di sole in cui si è costretti a casa a leggere sul divano da una figlia dormiente e malatina. Un tè allo zenzero e limone, il sole a illuminare il salotto e a giocare con le stelle di carte fatte da me, appesa al lampadario, il silenzio e il respiro pesante di A., una coperta con le pecore grandi disegnate. Potevo quasi quasi essere nel libro anche io, mi sarei mimetizzata bene, per il mio livello di stucchevolezza, o, anche questo lo so, come si dice, di questi tempi, di Hygge.

Un libro da vacanza insomma, o da sognatori di vacanze.

21 dicembre 2021

Microrecensione #196: "La rivoluzione dimenticata" di L. Russo

 25/4/2021 - 03/12/2021 "La rivoluzione dimenticata. Il pensiero scientifico greco e la scienza moderna" di L. Russo. 

La rivoluzione dimenticata è qui la rivoluzione scientifica che è avvenuta in Grecia alla fine del IV secolo a. C, ai tempi di Euclide, Archimede, Eratostene e tanti altri. Ne avevate sentito parlare? No, ed è proprio questo il punto. La tesi dell'autore è, in breve, che ci abbiamo messo più di duemila anni a riscoprire quello che i raffinati pensatori e scienziati d'epoca ellenistica avevano già messo nero su bianco, una cosa tra tante: il metodo scientifico, e che l'oblio e la cancellazione di quello che è stato sia dovuto alla perdita dei testi originali, non conservati come si deve dai vari successori, scribi, e "scienziati", perché sostanzialmente e semplicemente, non capiti.

Come è detto nel primo rigo della prefazione, questo testo è insieme una sensazionale scoperta archeologica e un'importante teoria scientifica, ed in effetti questo mettere insieme frammenti e interpretazioni di testi antichi, e matematica, e geometria, e ottica, e meccanica, e biologia, rende il testo straordinario, sia dal punto di visto di ricostruzione storica, che da quello scientifico. Un libro che tutti, ma proprio tutti, gli "scienziati" dovrebbero leggere, e di giorno, con la mente sgombra e gli appunti di fianco, non la sera, alla luce del comodino, come ho fatto io (per questo ci ho messo così tanto!).

Ma in effetti, io scienziata non lo sono, ho smesso! Ma voi che lo siete, o vorreste esserlo, o simpatizzate, mettetevi al lavoro, che mi pare che di un po' di coscienza storica, di contesto, di una visione della scienza, oggi, ce ne sia proprio bisogno.

14 dicembre 2021

Microrecensione #195: "Petali e altri racconti scomodi" di G. Nettel

 28/11/2021 - 04/12/2021 di G. Nettel.

Non ero tipa da libro di racconti, anni fa. Poi si cresce, o si invecchia, e i racconti brevi mi cominciano a affascinare. Così mesi fa mi ero segnata questo titolo e quest'autrice messicana, leggendo chissà quale recensione, chissà dove, non so, ma mi aveva convinto e avevo deciso di leggerla.

Il mio ultimo ordine ad una libreria italiana sarà sembrato un po' strano, ci ho infilato un'autrice messicana tra tanti tomi scandinavi, ma si sa, a una certa età, appunto, bisogna pur avere il coraggio di farle, certe pazzie!

E non me ne sono per niente pentita. Personaggi strani, situazioni fuori dall'ordinario, in un certo senso il titolo è davvero azzeccatissimo: racconti scomodi, ambientati dal Giappone alla Francia, o in posti che non importano, tanto maniacali e eccezionali, o in realtà, semplicemente onesti, veri, sono i personaggi e i loro pezzetti di vita.

Un libro che anche un po' disturba, nella pazzia della realtà che racconta, o nella realtà delle pazzie che racconta, se vogliamo. Una scrittrice scoperta insoma, che cercherò di ritrovare. L'America Centrale, e quella del Sud, hanno delle voci davvero bellissime.

06 dicembre 2021

Microrecensione #194: "Un uomo felice" di A. Paasilinna

 20/11/2021 - 27/11/2021 "Un uomo felice" di A. Paasilinna.

Un libro che in effetti altro non è che la storia di un uomo felice, come spiega anche l'autore in chiosa al romanzo. Un ingegnere capitato in un paesello finlandese per costruirvi un ponte, finirà per costruirci invece una vita intera,  tra amici, nemici, amanti o semplicemente simpatizzanti, tutti personaggi che più paasilinniani non si può, reverendo e capo delle ferrovie finlandesi compresi. 

Sono di parte, si sa, con Paasilinna, ma il mio consiglio è leggerlo, poi mi direte.

25 novembre 2021

Microrecensione #193: "Lettere tra due mari" di S. R. H. Jacobsen

 21/10/2021 - 23/10/2021  "Lettere tra due mari" di S. R. H. Jacobsen

Con questi ordini di libri internazionali, va a finire spesso così. Un po' mi prendono alla sprovvista, un po' è difficile sapere tutto sulle ultime novità in libreria, così mi capita di ordinare dei libri un a casaccio, per la copertina, per il titolo, a volte per l'autore, sicuramente per la casa editrice. Ed è per questo che ho acquistato "Lettere tra due mari", la casa editrice era di fiducia, dell'autrice avevo letto un libro che mi era piaciuto, la copertina è bellissima (e pure cartonata, piacevole sorpresa dell'acquisto a distanza), il titolo prometteva bene, eppure.

Eppure se fossi stata in libreria l'avrei aperto e avrei capito che non faceva per me.

Un romanzo epistolare, fatto di epistole brevissime, mezza pagina, due al massimo, font gigante, dall'ambientazione ambientalista privata di tutta la sua complessità, e usata come pretesto per dare contro a tutto, con la scusa della mitologia nordica, del principio d'autorità che viene attribuito a due mari che chiacchierano. Il tutto spolverato di poesia, certo, ma insomma, secondo me si poteva fare di meglio.

Ecco, se fossi stata in libreria, non l'avrei comprato, avrei visto che era vuoto, per quanto mi riguarda, sotto molti punti di vista. Invece l'ho acquistato online, e ho dovuto leggerlo per farmene un'opinione, cosa che di per sé, a pensarci bene, non è neanche un male.

Per chi piace il genere, però, immagino sia un piccolo gioiello.

18 novembre 2021

Microrecensione #192: "Verde brillante" di S. Mancuso e A. Viola

 03/10/2021 - 20/10/2021 "Verde brillante" di S. Mancuso e A. Viola.

In questi ultimi due mesi sono successe molte cose, di cui un giorno, forse, renderò conto pure qui. Una di queste cose, e non certo la più notevole, è che ho cambiato lavoro. Non ho cambiato azienda, ma nel mio quotidiano, ho cambiato tutto. Come quando si faceva il dottorato, e chi non era del settore pensava che io e Subirotamic facessimo le stesse cose, e invece assolutamente no. Ecco, ho fatto una di quelle mosse lì, che a spiegarla agli altri sembra niente, e invece.

Ad ogni modo, oltre ad aver cambiato i problemi che ogni giorno cerco di risolvere, ho cambiato pure il settore scientifico di cui mi occupo, ed ho così dovuto salutare, dopo 4 anni di onorato servizio, la mia amata rivista di botanica, credo si dica così, in italiano.

Forse perché mi sentivo in colpa di questo abbandono, forse perché nonostante la mia totale incapacità di gestirle, in fondo, le piante, il verde, mi piacciono molto, ho subito ceduto alla proposta di mia suocera quando mi ha offerto il prestito di questo libro.

E come me lo sono goduto! Un libro sull'intelligenza, e sulla sensibilità delle piante, ben raccontato, capace di intrattenere anche un pubblico non esperto (me medesima).

Non guarderete più nessuna radice con gli stessi occhi, e un bosco, o la vostra pianta sul balcone, vi farà perdere la testa per la sua bellezza, complessità, e attitudine. Sì, attitudine. 

Un libro che mi ha pure fatto rivalutare Darwin, dopo un momento di sconforto dettato da un'altra lettura che sto avendo in parallelo, quella di Russo. Insomma, consigliato a tutti quelli che vogliono aprirsi un nuovo, o esplorare un vecchio, orizzonte vegetale.

26 ottobre 2021

Microrecensione #191: "arriva SERGIO" di Dottor Pira

14/10/2021 "arriva SERGIO" di Dottor Pira.

La convalescenza d'autunno ha dopotutto anche i suoi lati positivi (pochi, eh). Uno di questi è il poter raccogliere gli ultimi raggi di sole su una panchina del parco, nelle ore più calde, in compagnia di un buon libro: mettersi lì, isola in un mare di foglie dorate, lo scroscio della fontana, il brusio del popolo del parco, e leggere. "arriva SERGIO" quindi parte avvantaggiato, come d'altronde è giusto che sia, anche solo a giudicare dalla copertina. Sì perché "arriva SERGIO" è un libro bellissimo, e non solo per la storia, le storie, che non sbagliano niente, ma perché è proprio un libro bellissimo, con tavole straordinarie, cromatismi affascinanti e mutevoli, una carta che coccola le dita.

E per di più è un regalo di un carissimo amico, che è riuscito ad accaparrarsi una delle preziosissime 700 copie per noi.

Insomma, non c'era libro migliore per celebrare l'ozio di un assolato primo pomeriggio d'ottobre, e non c'era compagno migliore che Sergio per perdersi, e forse ritrovarsi, nella meraviglia e nel mistero della mente umana, e non solo. Ora però mi è venuta voglia di pizza.

20 ottobre 2021

Microrecensione #190: "Libera nos a Malo" di L. Meneghello

 20/08/2021 - 20/09/2021 "Libera nos a Malo" di L. Meneghello.

Lettura dettata dalla mia solita patria nostaligia, dalla mia curiosità per chi gioca con la lingua, nonché dal consiglio di mio marito, è riuscita a farmi compagnia quando ne avevo bisogno. Lettura che si può sbocconocellare senza troppo impegno (per chi già mastica una qualsiasi sfumatura di Veneto, altrimenti, onestamente, non so!), un flusso di ricordi e pensieri su di una Malo (la sua in provincia di Vicenza) che ognuno di noi in fondo ha. Ricordi di un'infanzia, di una lingua, di una società, di una topografia, che ormai non ci sono più, ricordi forse anche un po' osannati, ingigantiti e resi nobili da quella lente deformante che è l'espatrio, anzi, il dispatrio, dell'autore.

Così, pensavo, ognuno ha diritto ad avere una sua Malo, da cui sentirsi diverso, da lasciare, da osservare come fosse un museo, ma che in fondo lo definisce, l'ha cresciuto e non lo lascerà mai andare, una Malo a cui ritornare, in vacanza, nei sogni, nei futuri immaginati.

È un po' quello che mi turba di essere mamma qui e non lì: vorrei non crescere i miei figli in un altrove indefinito, vorrei poter dar loro una Malo, che possano amare, che possano odiare, a cui possano voler ritornare. Che poi a dirla tutta, dovunque crescano, io lo so che una loro Malo, in fondo in fondo, finiranno per avercela. Il problema è mio, e non loro: è a me che fa male pensare che io, la loro Malo, non la capirò.

Può anche essere però che questo sia più un semplice problema di generazioni, che di coordinate geografiche. Bisognerebbe aver chiesto alla mamma di Luigi Meneghello, cosa ne pensava lei della sua Malo, e della Malo di suo figlio.

12 ottobre 2021

Microrecensione #189: "Aadam ed Eeva" di A. Paasilinna

 21/09/2021 - 02/10/2021 "Aadam ed Eeva" di A. Paasilinna.

Mi arrischio a sentenziare, posso? Forse un pochino più lento, meno avvincente, meno pungente e più descrittivo degli altri Paasilinna che ho letto, ma per carità, sempre un ottimo romanzo con cui passare delle ore a sghignazzare, preziosissime in questi settembre e ottobre per me lunghissimi.

La Finlandia c'è tutta, con i suoi boschi, la caccia all'orso, gli inverni gelidi e le estati lunghe. C'è un imprenditore inventore in bolletta, c'è un'avvocatessa alcolizzata che sa vedere lontano, c'è un improbabile viaggio in Australia e un ancor più improbabile gemellaggio con una ditta giapponese, ci sono ricchezze da capogiro e addirittura un sicario siciliano che si chiama Luigi e che vi terrà con il fiato sospeso. E un finale interessante per chi abbia voglia di pensarci un po' su.


16 settembre 2021

Quelle in maiuscolo

Quando T. ha iniziato a leggere da solo, un po' di settimane fa, le sue prime Pimpe, i suoi primi libri, la mia fascinazione per le storie di carta ha avuto il sopravvento su tutto e presa dall'entusiasmo non mi son potuta esimere dallo stringerlo forte forte sul divano e con occhi lucidi e voce mossa dall'emozione dirgli: T.! È bellissimo, pensa: d'ora in poi non puoi più fermarti, hai davanti a te tutti i libri del mondo, puoi leggere tutte le storie che vuoi, quando vuoi, tutte!

- No mamma, non tutte. Solo quelle in maiuscolo.

Ed è così che sono saggi i bimbi. Non gli servono tante letture, gli basta qualche Pimpa e son già mille anni avanti alla loro mamma. E questo, per rincarare la dose, la riempe ancor più di orgoglio.

13 settembre 2021

Microrecensione #188: "Cose, spiegate bene. A proposito di libri" a cura di A. Cavallo e G. Papi

 10/07/2021 - 14/08/2021 "Cose, spiegate bene. A proposito di libri" a cura di A. Cavallo e G. Papi.

(Quasi) tutto quello che volevate sapere, praticamente, sull'oggetto libro in Italia: dalla carta usata per stamparlo al lavoro degli editori, dai font ai vari tipi di distribuzione sul territorio, al budget di una libreria, a chi ruba i libri da biblioteche e librerie, e quali. Spiegato bene, come promesso dal titolo, e pure di piacevole lettura, il che, devo ammettere, mi ha proprio sorpreso. 

Parola di bibliofila, ma soprattutto, parola di figlia di bibliotecaria.

08 settembre 2021

Microrecensione #187: "La prima moglie e altre cianfrusaglie" di A. Paasilinna

20/06/2021 - 21/08/2021 "La prima moglie e altre cianfrusaglie" di A. Paasilinna.

Mi ero regalata di cominciare questo paasilinna prima della parentesi italiana di quest'estate. Quando non ce la si faceva più, si agognava il mare, l'ozio, il caffè. E ho potuto lasciarlo in sospeso per tutto il tempo passato in patria, che a differenza degli altri libri di Paasilinna questo è in realtà una serie di racconti a sé stanti, legati l'un l'altro da un filo sottile, a tenerli delicatamente insieme. Racconti spassosissimi, come sempre, da fare morire di invidia una come me, che non beve vodka, non ruba reliquie, o non rimane affascinata da ghigliottine in perfetto stato. Né veleggia in una fochiera d'epoca, a essere sinceri. E quindi, come dicevo, dopo la pausa estiva, l'ho ripreso volentieri, come un secondo regalo, per addolcirmi il rientro dopo troppo poco mare. E ora che l'ho finito, che faccio?


07 giugno 2021

Microrecensione #186: "L'anno della lepre" di A. Paasilinna

 13/05/2021-28/05/2021 "L'anno della lepre" di A. Paasilinna. 

Finalmente ho lavato quest'onta che mi portavo avanti da un po', piú o meno dal 2013, o addirittuara dal 2010, se vogliamo.

Nel 2013 pubblicai le mie prime microrecensioni su questo blog. All'epoca, erano micro davvero. Come è facile tradire i propri ideali...Ma dicevamo, nel 2013, la mia prima microrecensione relativa a delle letture datate 2010 recitava: "L'allegra apocalisse" di Arto Paasilinna. Arguto.

Da quel primo libro di Paasilinna, ne sono passati di libri di Paasilinna sotto questo blog! Ma ancora non avevo letto il suo primo libro, me tapina. "L'anno della lepre", 1975, il libro dove Paasilinna ha il suo inizio. Finalmente ho rimediato. L'ho letto, gustato, e goduto, in queste prime sere tiepide del 2021. 

A dir la verità, ho comprato in un solo ordine il suo primo libro, del 1975, e l'ultimo pubblicato da Iperborea, Aadam ed Eeva, del 1993. 

Quest'ultimo, però, lo lascio ancora un po' sul comodino, a tenermi compagnia come un bel pensiero, una prospettiva, una specie di vacanza.

04 giugno 2021

Cantoni

Ore 20 circa, in bagno, tra il lavarsi i denti e l'impigiamarsi.

T.: Mamma, l'Italia è in ...?

Io: Europa?

T.: Ah sì, giusto, in Europa. Mentre l'Africa è in ...?

Io: Africa.

T.: Ah, sí, giusto perché l'Africa è un cantone a sé.

Io: Continente.

T.: Cantone.

La geografia dell'espatrio non è sempre facile, triangolata tra regioni di nonni differenti e un Paese che è casa tua, ma quando il tuo riferimento è la Svizzera, impariamo oggi, è una sfida senza pari.


13 maggio 2021

Microrecensione #185: "How bad are bananas? The carbon footprint of everything" di M. Berners-Lee

 22/03/2021 - 24/04/21 "How bad are bananas? The carbon footprint of everything" di M. Berners-Lee.

Ed il libro è proprio questo, una lista lunga e variegata di cose o situazioni, da un punto d'inchiostro sulla pagina di un libro ad un'operazione chirurgica, da 3 anni di pannolini a un chilometro percorso con svariati mezzi, e del loro impatto sull'ambiente stimato in anidride carbonica equivalente.
Il libro è vecchio di 10 anni, che sono tanti per un argomento come questo, ma il punto della situazione secondo me lo fa lo stesso, e per benino, che le stime sono fatte più per l'ordine di grandezza che per il loro valore esatto.
Così si ridimensionano cose come le borse di plastica al supermercato, la cui impronta è lievissima se confrontata con quelle delle cose che probabilmente abbiamo acquistato, mentre se ne condannano senza pari altre, come, una fra tutte, i viaggi in aereo.
Il libro non predica determinate scelte di vita, si limita alla mera lista, condita a volte da qualche considerazione politica, come la valutazione di qualche incentivo economico cosiddetto "ecologico".
La proposta è di darsi un budget annuale, o pluriannuale, e decidere come consumarlo (se in pannolini, o su una spiaggia caraibica). Oppure neanche quello, per carità, non ti costringe nessuno. Ma consumare il Mondo degli altri, invece che il proprio budget, è davvero un peccato, io credo.

06 maggio 2021

Microrecensione #184: "Siamo tutti Greci" di G. Zanetto.

21/03/2021 - 30/03/2021 "Siamo tutti Greci" di G. Zanetto. 

Libello simpatico, che acquistai in una scappatella milanese qualche anno fa, anni folli di libertà di movimento tra confini sconfinata. Niente di illuminante, ma il libro ha la capacità di riportare alla memoria gli anni del Liceo Classico, e di ricordarci che in fondo in fondo, un buon motivo c'è se ancora adesso i miti greci, le loro storie, tragedie, vengono letti e riletti. 

Qualsiasi cosa intendessero dirsi e raccontarsi tra loro,  gli è riuscita molto bene, e ci sono arrivati scritti che ancora oggi risultano attualissimi. Non condivido tutte le interpretazioni dell'autore, né l'entusiasmo forse eccessivo nel perseguire la sua tesi iniziale ("siamo tutti Greci quando usiamo la testa"), ma di fronte a certe situazioni umane che son vere oggi come allora, è difficile non pensarsi parte di una sola famiglia umana, nei chilometri ma anche nei secoli.

29 aprile 2021

L'ho fatto.

E così, una domenica mattina di un mese fa esatto esatto, dopo tanto pensarci, finalmente, l'ho fatto. 

6,8 gradi l'acqua, qualcuno di più nell'aria limpida, mi sono tuffata nel Lemano e ho fatto le mie uniche 10 bracciate a rana della stagione invernale 2020/2021. Una stagione di piscine chiuse, e non solo quelle. Forse uno dei periodi più lunghi in cui non ho sguazzato da nessuna parte. A pensarci bene, perfino nei grigi mesi che ho passato nel tristo studentato di Liegi nel lontano 2007 ero riuscita a trovarmi una piscina dove contare le vasche, dove lasciarmi portare. Quest'inverno è stato speciale anche in quello.

Ma le mie 10 bracciate valgono per cento, nell'aria cristallina di un'ora di sole e solitudine rubata. Cento, mille, come gli aghi di freddo sulla pelle.

Se troverò un'altra ora, lo rifarò, ora che so che si può, che posso farlo, anche nella stagione sbagliata. Altrimenti aspetterò quella giusta. Dopotutto, non può essere così lontana.

26 marzo 2021

Relâches

Le vacanze scolastiche di fine febbraio, nel mondo, hanno dei bei nomi. Ricordo che in Olanda si chiamano krokusvakantie, le vacanze dei crous, primi fiori a spuntare tra le chiazze d'erba appena liberate dalla neve. Qui in Svizzera romanda si chiamano relâches, una settimana intera di riposo concessa dal rigido sistema scolastico, che appunto "rilascia" gli studenti a fare un po' quello che più gli pare, basta che si riposino e approfittino dell'ultima neve. E così, anche se il covid aveva ovviamente cancellato i nostri piani di rientro in patria, abbiamo deciso, nonostante tutto, di approfittare anche noi, per quest'anno, dei crochi e del riposo, e partire, seppur entro confini elvetici. Ed è stata una bella idea.

Il Gruyère, un pomeriggio assolato di febbraio.

Le nostre vicine.

Un negozio di vetro di Murano (!), a Château-d'Oex.

L'acqua sotto un ponte coperto del 1667.

Si studia il folclore locale. 

Particolare di porta, ma anche porta particolare, Château-d'Oex.

A sinistra, sabbia sahariana, a destra, azzurro alpino.

Azzurro, e bianco, alpino.

23 marzo 2021

Cartelli

Cartelli raccolti in questi giorni di riapertura dei negozi, dopo tanto tempo, e di conseguenti passeggiate in città. Ho pensato che ben rappresentassero l'idea di Svizzera che abbiamo tutti, con i suoi chalet arredati da mobili dipinti a mano e con la sua cioccolata. E poi c'è l'ultimo cartello, che invece ci rappresenta tutti, in questi anni senza fine, dall'Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno, e, forse, anche più in là.

Dall'alto, in senso antiorario: Mobile + Specchio 650 (attenzione, gatto selvaggio all'interno!), il mio test covid consiste nel mangiare cioccolato ogni ora per essere sicuro di non aver perso il senso del gusto!, niente cultura niente futuro.

 

22 febbraio 2021

Microrecensione #183: "Il mago" di W. Somerset Maugham

 05/02/2021 - 12/02/2021 "Il mago" di W. Somerset Maugham.

Per gentile tradizione, Babbo Natale ogni anno mi porta un libro scelto tra i molti che nessuno, qui a casa, si sognerebbe mai di comprare. Non perché siano troppo famosi, o troppo nuovi, o troppo vecchi, o troppo brutti, semplicemente così, perché sono libri sui quali non ci soffermeremmo durante una visita in libreria. Così me li porta lui, e io li leggo, e poi, alla fine, mi diverto.

Questo è un libro del 1908, ispirato alla figura di Aleister Crowley (un mago vero!), il che non fa che aumentare la sua aura di esoterismo, quasi fosse una reliquia bizzarra ritrovata nei magazzini di qualche strano museo. 

È la storia, appunto, di un mago, tra Parigi e l'Inghilterra dei primi del Novecento, dei suoi poteri, della sua malvagità, dei suoi successi, della sua ossessione, e della sua fine. A farne da contorno: una storia d'Amore con la A maiuscola, un intreccio esoterico, uno studioso dell'Occulto, uno scettico, e una zitella. Più che un libro, insomma, sembra quasi un pezzo di teatro, divertente e curato nei personaggi e nella trama.

Gli ultimi capitoli li ho letti di fila, nel cuore della notte, per sapere come andava a finire, il che mi sembra un'ottima cosa per un libro che non avrei comprato.

15 febbraio 2021

Microrecensione #182: "L'inutile fardello" di O. da Spinetoli

30/01/2021 - 04/02/2021 "L'inutile fardello" di O. da Spinetoli. 

Sera, camera da letto, silenzio pre-notturno:

io, scoppiando in fragorosa risata: ahahahah

marito, si gira stizzito alzando gli occhi dal suo libro: scusa, ma cosa stai leggendo?

io, cercando di rimanere seria: un libro di teologia

marito, basito: ...

Perché in effetti l'"L'inutile fardello" non è solo un libello illuminante, che avrei dovuto leggere tanto tempo fa, e che invece purtroppo era rimasto nascosto nella libreria, ma anche una lettura piacevole, che fa rimpiangere il fatto di non averlo potuto conoscere, questo frate Ortensio, che deve essere stato, anzi, è sicuramente stato, un personaggio, un teologo, e un biblista davvero straordinario, con tutto quello che questo termine porta con sé.

Letto il libro, come si fa a non dirsi Cristiani? Ma soprattutto, letto il libro: che cosa vuol dire poi, essere Cristiani, quando si leva da questo concetto tutto quell'inutile fardello, appunto, costruitogli intorno negli ultimi duemila anni?

Un tema facile facile, insomma, per un librino che non può che essere solo una minuscola parte della ricerca di un senso, sia di Ortensio, sia del lettore, ma che comunque ne costituisce un pezzettino.

Lettura consigliatissima a chiunque si interessasse al tema, sia dal punto di vista religioso, che anche solo da quello storico culturale. Il problema è che adesso bisognerebbe mettersi a leggere duemila anni di studi biblici. 

Bon, dai, cominciamo.

11 febbraio 2021

Microrecensione #181: "Nata sulla linea Gotica" di G. Ferri

20/01/2021 - 26/01/2021 "Nata sulla linea Gotica" di G. Ferri.

Sono venuta a conoscenza di questo libro perché per qualche motivo (che ora non ricordo) seguo questo blog, che a sua volte è pure una minuscola casa editrice di elettrolibri. E così, incuriosita, il libro l'ho scaricato, iniziato, e poi finito tutto di un fiato, perché è come sfogliare un album di fotografie di famiglia, che quando inizi il viaggio vuoi arrivare in fondo, e scoprire come dai quei personaggi in bianco e nero con le gonnone nere e lunghe si è poi piano piano arrivati fino ad oggi, addirittura a un elettrolibro!

Il libro è l'autobiografia di Giovanna Ferri, curata dal figlio, Stefano Pederzini. Nata il 14 maggio 1939 nella campagna bolognese, Giovanna ci racconta la sua vita, com'è stata fino a com'è, ed è un racconto da ascoltare, io credo. Per capire da dove veniamo, da dove viene l'Italia, importante soprattutto per me, che sono lontana, e soprattutto ora, che siamo tutti lontani da tutti.

Non ho mai avuto così tanta voglia di ascoltare le mie radici, sarà per via dei piccoli che crescono, che imparano a leggere, ai quali lentamente si apre la vertiginosa possibilità di capire da dove vengono, senza dovermelo chiedere.

08 febbraio 2021

Microrecensione #180: "Sangue caldo, nervi d'acciaio" di A. Paasilinna

08/01/2021 - 25/01/2021 "Sangue caldo, nervi d'acciaio" di A. Paasilinna.

Ed ecco l'ultimo libro degli acquisti prenatalizi e non poteva essere che un libro di Paaslinna. Sorprendente però, perché non è un Paasilinna come gli altri. Il libro racconta la Storia della Finlandia dal 1918 più o meno ai giorni nostri, attraverso la vita di un personaggio parzialmente paasilinniano e della sua famiglia anch'essa parzialmente paasilinniana. Personaggi verosimili, giusto un pelo più più schietti, più marcati, più veri del vero. Forse è solo quella differenza sottile tra personaggi e persone, che rende magici i libri di Paaslinna senza usare nessuna magia.
Lo scenario storico e geografico è appunto la triste Storia della Finlandia, con tutte le sue la guerra, gli orrori della guerra, le tensioni sociali che hanno marcato questo paese (e non solo) il scorso secolo.

Il nostro eroe, Antti, prende parte alla Storia, si fa coinvolgere e si fa protagonista. Sfida la vita fino in fondo, forte di una profezia formulata da forse il personaggio più paasilinniano di tutti: una veggente, levatrice e cacciatrice di foche, che accompagnerà la famiglia di Antti fino al suo ultimo (di lei) giro in barca nell'Artico, e che saprà regalarci un sorriso anche dopo la sua morte.

Bello, bellissimo, e adesso cosa leggo?

04 febbraio 2021

Microrecensione #179: "Radical Candor - Be a Kick-Ass Boss Without Losing Your Humanity" di K. Scott


16/12/2020 - 20/01/2021 "Radical Candor - Be a Kick-Ass Boss Without Losing Your Humanity" di K. Scott.

Che forse tradurrei, visto che non trovo un'edizione italiana, con "Onestà intellettuale: come essere un capo efficace senza perdere il buon senso"

Un altro libro (dopo questo) consigliatomi da una delle mie cape, e per questo guardato con sospetto, ma alla fine acquistato per curiosità.
Se si riesce ad andare oltre al titolo, di una stupidità più unica che rara, il libro tutto sommato non è malaccio. I primi tre quarti potrebbero benissimo essere sostituiti da un unico grafico: interessante, ma diciamo non proprio succinto.
Questo fantomatico grafico è condito di aneddoti dall'esperienza della scrittrice come manager in varie aziende famose della Silicon Valley, qualcuno interessante, qualcuno meno, qualcuno divertente, qualcuno meno.

Nell'ultima parte del libro però le cose si fanno più interessanti. Infatti, invece di raccontare aneddoti o tendenzialmente parafrasare proverbi e il vecchio buon senso di una volta, l'autrice offre spunti concreti con il quale provare a mettere in pratica le belle teorie enunciate precedentemente su come fare andare avanti, in ambito prettamente lavorativo, un team di persone.

E quando dico "spunti concreti", sono proprio concreti: esempi di domande con le quali cominciare delle conversazioni difficili, spunti per conversazioni tra manager e impiegato, dialoghi da provare come in una recita teatrale, ma che in effetti, per una volta, potrebbero portare a conversazioni diverse, innegabilmente più utili a tutti, manager, impiegato, e ovviamente anche all'azienda (non si fa mica niente per niente, eh, alla fin fine questo è lo scopo..). Ci sono esempi pratici di come strutturare una performance review (come si dice in italiano? qualcuno lo sa?), dallo scritto all'orale, e non ci sono omissioni su come le cose possano andare anche storte e come si possa in qualche modo almeno provare a raddrizzarle, sempre.

E allora sì, alla fine il libro mi è piaciuto. Mi ha dato degli spunti interessanti che ho deciso di mettere in pratica immediatamente visto che il periodo dell'anno lo permetteva, con le sue belle performance review, appunto, per poter archiviare definitivamente il 2020.

Inevitabile poi chiedersi: ma poi a me, interessa studiare, leggere su come essere una capa efficace? Cosa sto imparando dall'esperienza di essere responsabile di un gruppo di persone all'interno di un'azienda relativamente grande e relativamente di successo?

Mah, alcune cose sicuro. Coordinare, fare il punto della situazione, mostrare la direzione, mi è sempre piaciuto e mi viene anche relativamente bene, visti i risultati. Interagire quotidianamente, costantemente con le persone, penso mi piaccia, essere un loro punto di riferimento, è difficile e stimolante, ma bisogna anche ammettere che sono fortunata, perché il mio è un bel gruppo di persone. Ciononostante, a volte è veramente pesante e richiede uno sforzo immane, per ascoltare davvero, per capire il loro modo di sentire, per dare loro quello di cui hanno bisogno per lavorare quando sono i primi a non sapere cosa sia o non sanno chiederlo.
A volte, lo ammetto, penso che il mio tempo potrebbe essere impiegato in maniera migliore, facendo, eseguendo qualcosa che so fare.
A volte, lo ammetto, ho paura che nel tanto dedicarmi al funzionamento del gruppo, stia perdendo me.

Ma questo, diciamolo, va molto al di là del libro. Che tutto sommato consiglio a chi ha la pazienza di leggere di cosa succedeva nelle riunioni di Google, di Twitter e della Apple qualche tempo fa.
O magari, saltando la prima parte, da leggere a spizzichi e bocconi per chi vuole qualche spunto pratico per affrontare ogni giorno, nel suo piccolo, o nel suo grande, il suo ruolo di "capo".

01 febbraio 2021

Microrecensione #178: "Mamma è matta, papà è ubriaco" di F. Sjöberg


 30/12/2020 - 08/01/2021 "Mamma è matta, papà è ubriaco" di F. Sjöberg. 

Libro comprato d'istinto, fidandomi più della casa editrice che di tutto il resto, è il racconto della ricostruzione storica della vita di un pittore, realmente esistito, e ormai dimenticato dalla Storia. Dimenticato forse non è la parola giusta, forse sarebbe meglio dire mai neanche notato, dalla Storia, e neppure dalla Storia dell'Arte. Una ricerca scaturita dalla visione, e successivo acquisto, di un quadro, dal quale l'autore è in qualche modo profondamente affascinato.

Una vita interessante, quella del pittore e della sua famiglia, che si intreccia con quelle di altri pittori e artisti di più chiara fama del primo '900. Una storia che in realtà è universale: per qualche dettaglio della vita, sei Modigliani, per qualche altro dettaglio, non sei nessuno, e nella tua scia lascerai solo qualche disegno nelle cantine dei tuoi nipoti.

Questo libro in qualche modo ribalta questo paradigma, celebrando una celebrità mancata, e quindi, paradossalmente, regalandola postuma, a questo signor Anton Dich. 

Se la merita? A giudicare dalla Storia, no, ma in fondo, chi è lei per giudicare? Ricordiamoci pure di chi vogliamo, credo sia sano e stimolante scegliersi i propri eroi.

Un libro diverso da quelli che leggo di solito. A volte, è anche bello cambiare.

08 gennaio 2021

Microrecensione #177: "Emilia l'elefante" di A. Paasilinna

25/12/2020 - 29/12/2020 "Emilia l'elefante" di A. Paasilinna.

Metà novembre, marito: "Sto facendo un ordine di libri in Italia, vuoi qualcosa? E fai presto che sennò poi siamo sotto Natale e le poste collassano"

Panico! Certo che voglio qualcosa! Ma cosa? Veloce veloce veloce pensa.

E così mi fiondo sul sito della mia casa editrice feticcio e scelgo 3 titoli "a caso", e questo è il primo.

Iniziato la sera di Natale per farmi un regalo, l'ho finito poco dopo, un po' perché durante queste feste casalinghe si è avuto tempo per leggere, un po' perché la storia è davvero divertente, zeppa come sempre di personaggi tanto assurdi quanto umani, sinceri, generosi, vivi.

Personaggi che accompagneranno Emilia l'elefante e la sua padrona Lucia, fino a un attimo fa grandi stelle del circo, in un viaggio forzato dalle nuove regole per la protezione degli animali selvaggi, che attraverso la Russia, e poi i boschi e le città della Finlandia, i laghi e le notti estive, arriverà fino in Africa, dove Emilia si godrà finalmente savana.

Una favola, un sogno, un'avventura semiplausibile, da leggere con il sorriso, in pieno stile Paasilinna.

04 gennaio 2021

2021: Buon anno!

Eccoci arrivati al 2021, chi l'avrebbe mai detto? 

E allora buon anno, che vi porti il silenzio del bosco d'inverno, il sole sulla pelle come lo si sogna solo a gennaio, e quella soddisfazione di aver fatto un'impresa grandissima e gloriosa che solo tornare a casa dopo un po' di ore sulla neve riesce a dare. 

E un augurio, a me, e a voi, di non aspettare tempi migliori per cominciare, qualsiasi cosa vogliate cominciare!