31 ottobre 2019

Un'isola nuova

E a proposito di nomi e significati di nomi, un po' di tempo fa, al parco, anche io ho passato il mio attimo di paura.
Stavo allattando la mia piccola A. seduta su una panchina vista lago e pedalò, quando una giovane mamma mi si avvicina e mi si mette a chiacchierare. Com'è, come non è, finisce che mi chiede il nome della mia bimba, e io glielo dico, e lì lei mi sorride e mi dice: ah, nella mia lingua, il turco, vuol dire...

E lì il mondo si ferma: perché, perché non ho controllato il significato della parola in tutte le lingue del mondo, perché questa svista madornale, e ora la mia povera bimba sarà costretta a vivere con questa croce per sempre, chissà che cosa vorrà dire di terribile, volgare, malaugurante, perché siamo stati così ingenui, perché?

... nella mia lingua vuol dire isola.
Isola?
Isola.
Ma io amo le isole. Io su un'isola ci sono nata, ci ho vissuto per tanto tempo, su un'altra isola, ho navigato verso tantissime isole, grandi e piccole, ma tutte bellissime, perché puntini sporchi di sabbia nel mare luccicante, terra battuta dal vento e dal sale, piccoli confini da difendere dalla furia dell'oceano, spiagge coccolate dalle onde.
Isola. In un certo senso, ho chiamato mia figlia isola, e neppure lo sapevo.

Son le meraviglie che si imparano a chiacchierare con gli sconosciuti, a bordo lago, nella luce di un pomeriggio di fine estate.

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