19 giugno 2010

it's like rain on your wedding day!

Evviva gli sposi, lo sposo, la sposa e tutto il cucuzzaro!
Nel particolare, dieci piedi che in un modo o nell'altro hanno camminato parecchio insieme. Da sinistra, "piedi (e gambe) freddolosi", di chi si è sempre lamentata del freddo nel sacco a pelo, ma poi ci è andato fino in capo al Mondo. "Piedi altissimi ", secondi da sinistra, di chi del volo ormai ci ha fatto un'abitudine, ed è sempre in viaggio, indecisa su dove andare e cosa fare, prendendo come metro di misura minimo l'Europa.
Abbiamo poi "piedi saldi", di chi invece ha intuito dove andare e con chi, e ci sta andando portando con sè un sorriso contagioso.
Penultima da destra, inconfondibile, "piedi da sposa", bianchissimi, e leggeri, di chi cammina a dieci metri da terra per la felicità, ma anche comodi e pratici, di chi ha radici ben profonde, e strumenti con i quali farle germogliare.
A destra, "piedi autonomi", che hanno sempre dovuto o voluto e saputo andare contro a tutto quello che non piaceva loro, pure ai tacchi.
Alla cerimonia, alla festa, e al dopo festa, molti altri piedi si sono ritrovati a celebrare le nozze, a ballare, a inzupparsi di pioggia correndo tra una macchina e l'altra.
I piedi dello sposo poi, neri, lucidi e lisci, sono rimasti tali quasi fino a sera, battendo ogni record di resistenza in scarpe-lucide-da-uomo.
Un successo.

Ora, per i neosposi, la sfida passa tutta nell'insidiosissimo campo dei piedi in calzini, o ciabatte da casa.
Vi sia lieve il cammino, o il calzino.

10 giugno 2010

In partenza

A una settimana dal rientro in patria, con l'agenda piena e il cervello gia' spento, ho finalmente realizzato un mio piccolo sogno.
Non ha importanza quale sia, e quanto minimo possa apparire agli occhi di chi non l'ha sognato per tanto tempo.
Sotto la pioggia, ieri, non potevo far altro che sorridere.
Perché se siamo capaci di questo, noi piccoli uomini, di realizzare un piccolo sogno, una piccola idea che avevamo, e che covavamo la sera, sui cuscini, o con lo sguardo a perdersi fuori dal finestrino di un treno, allora davvero niente ci può fermare.
Su di un'Isola tesserò le trame di qualcosa che un giorno mi farà sorridere di nuovo così, come ieri.
E sarà come se tutto il Mondo avesse girato e girato su se stesso solo per me. Oppure sarà come se io avessi capito il segreto delle sue rivoluzioni, e mi fossi, in silenzio, unita alla danza.