27 novembre 2024

Microrecensione #237: "L'amica geniale" di E. Ferrante

 23/09/2024 - 28/09/2024 "L'amica geniale" di E. Ferrante.

Non so se l'ho già detto tra questi pixel, ma a me piace molto leggere i "fenomeni letterari". I libri che dal nulla diventano famosi a furor di popolo mi incuriosiscono, mi attirano per quella loro capacità di aver saputo parlare a tante persone, si sa, tutte differenti fra loro. Un'universalità che mi colpisce, e dalla quale penso che in ogni caso, qualsiasi sia l'argomento, o la modalità, si possa trarre una riflessione. E allora perché non avevo ancora letto questo libro, uscito nel lontano 2011? Non ne ho idea. Ma dopo che questa primavera, addirittura il mio professore di dottorato, dall'Olanda, me ne ha parlato con toni entusiastici, e dopo che che quest'estate sono incappata in quest'articolo in cui il New York Times addirittura lo inserisce nei 100 migliori libri del XXI secolo, la decisione è stata presa. Così, approfittando di una capatina rubata a Venezia, e di una gita in libreria sponsorizzata dalla mamma, il libro mi ha accompagnata in un lungo viaggio in treno solitario, e per qualche serata. Poche, a dir la verità, perché in effetti la scrittura è assai curata, la trama avvincente, l'ambientazione interessante (almeno per me, una Napoli del dopoguerra, lo è.. mi chiedo cosa apprezzi, cosa  si immagini, di quest'ambientazione, un olandese in pensione, eppure il libro ha saputo parlare anche a lui). Il risultato è un libro che si legge in fretta e dei personaggi che non si vede l'ora di rincontrare nel seguito della storia, che non potrò fare a meno di leggere. 

Forse per il tanto successo generale, mi aspettavo un "chissà cosa in più" che non c'è stato, ma a pensarci bene, quel "chissà cosa in più" forse è proprio quel qualcosa che viene incontro solo a me, che lo cercavo con la mia personalissima lente e il mio personalissimo bagaglio. Impossibile, quindi, trovarlo in libri tanto universali. Sono passaggi preziosi di frasi e parole che si trovano nascoste in libri che piacciono ai pochi, pochissimi, accumunati dalla una curiostà affine.


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