08/09/2024 - 04/10/2024 "Un si bel horizon" di F. Bourdin.
Forse devo smetterla di adottare libri per la strada, ma è più forte di me: quando li vedo abbandonati sui muretti nel quartiere, mi dico che magari è il libro giusto, che è l'occasione di migliorare li mio francese, che è il destino ch vuole che li legga, ed eccomi vittima ancora una volta di un libro abbandonato. A dir la verità, in questo caso, l'ambientazione descritta nella quarta di copertina mi aveva conquistata: un hotel proprio sulla punta di Cap Corse, forse un po' come quello in cui siamo stati due anni fa?, la nostalgia delle vacanze, del mare, e di quel sentimento di isolitudine, non mi ha lasciato scampo.
Se la Corsica, bellissima, fa da sfondo a questa storia, la storia, però, mi ha lasciata abbastanza perplessa. Perché in effetti non c'è una vera e propria storia. È un racconto familiare, di avvenimenti che succedono, uno dietro l'altro, come ce li si puo' facilmente immaginare, senza una vera e propria struttura, a mio parere, senza un filo che conduca chessò, a una progresso dei personaggi, a un misfatto, a una svolta, a una riflessione, a un qualsiasi espediente letterario che giustifichi mettere nero su bianco degli avvenimenti. Così siamo spettatori di questa famiglia, dei suoi diciamo drammi, relativamente banali, di un filo di storia romantica a tenere in piedi i capitoli. Dall'altra parte della pagina, la mia perplessità e la mia meraviglia di come alcuni autori riescano a mettere insieme tante parole senza davvero raccontare nulla, ma soltanto così, celebrando in un libro intero una storia familiare che non ha niente di particolare, niente da insegnare, niente di divertente. Non si può neanche dire che sia noioso, perché in effetti il libro l'ho letto con curiosità, aspettandomi ogni sera che alla pagina successiva sì, sarebbe successa quella cosa che giustificava l'intero libro. Invece no. Strano.
Almeno il testo era in francese, io ci spero sempre che serva a qualcosa...
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