26 maggio 2016

Ipotesi di complotto (cit.)

Da un po' di tempo circola in famiglia un'idea sovversiva sul fatto che al mondo, in realtà, esista un'unica, grande fabbrica di pannolini, che alla fine del processo di produzione, a seconda della marca, ci stampa sopra il disegnino prescelto, frutto dei più recenti studi in fatto di design per pannolini, ci spruzza un po' di colore violablu o verdeazzurro, in tonalità rigorosamente neutre, sempre a seconda della marca, et voilà, ecco pronti pannolini diversi, dai prezzi più disparati, da spedire ai vari scaffali dei supermercati di tutto il globo terracqueo.
Fino all'altro giorno era solo un'ipotesi vaga, supportata dal fatto che ormai qui si sono già acquistati pannolini in quattro diversi paesi europei (Olanda, Francia, Svizzera e Italia), in un arcobaleno di diverse marche per ciascun paese, e sostanzialmente, la fattura dei pannoletti mica cambiava. O erano del tipo "cartonato", o del tipo "sofficini", rispettivamente, nella nostra ricostruzione complottistica, prodotti di generazione N, o generazione N+1, indipendentemente dalla marca (vedi i pannolini della Lidl, che in identica confezione sono di tipo "sofficini" in Francia, di tipo "cartonato" in Svizzera, e misti in Olanda, a seconda della partita nello specifico supermercato).
Ora però c'è di più. E la cosa comincia a puzzare. E non lo dico per fare facile umorismo allusivo allo scopo di questi benedetti pannolini.
Eccovi due fatti, apparentemente indipendenti.
Primo fatto.
Un po' di settimane fa, qui a casa, si è approfittato di una buona offerta di pannolini alla Coop (Svizzera), e se ne è fatta una scorta. Sulla confezione, i pannolini presentavano un motivo decorativo a tema "occhi di ranocchio che adocchia diversi tipi di insetti". 
Aperto il pacco, in realtà i pannolini presentavano un motivo decorativo a tema "Raperonzolo e i suoi capelli". Poco male. 
Secondo fatto.
Qualche giorno fa, in Italia, si è acquistato un pacco di pannolini, giusto per non trovarsi senza, al Centro commerciale Discount di un noto paese del pordenonese. E indovinate qual'era il motivo decorativo (questa volta sia sulla confezione che sui pannolini!)? L'appetitoso "occhi di ranocchio che adocchia diversi tipi di insetti"!

Non ci sono più dubbi, la storia della fabbrica unificata di pannolini e una realtà.
Ed ecco svelato il suo segreto anche a voi, fortunati lettori!
Sentitevi ora liberi di affluire in un qualsiasi supermercato e comprare una qualsiasi marca di pannolini a vostra scelta (economica, etica, estetica, et cetera).
Vi auguro di trovarvi il ranocchio affamato, o l'ippopotamo felice che sguazza nel suo stagno. Che anche quest'ultimo tema, come "facile umorismo allusivo" su di un pannolino, non è niente male.

02 maggio 2016

Minuscoli drammi quotidiani/35: Il distributore.

Il distributore automatico di carne cruda, alla stazione dei treni di Pully. Non credo ci sia altro da aggiungere.

È tutto vero (anche i prezzi!).