23 dicembre 2022

Minuscoli drammi /64: Il pensionamento di Monsieur Rumo

Monsieur Rumo è alto, magro, segaligno, con le mani e i piedi grandi, due grandi baffoni grigi, e le tasche pesanti, piene di cose utili. Ha lo sguardo profondo di chi ne ha viste tante, è di poche parole, e adora fare puzzle da migliaia e migliaia di pezzi. A sentirlo così, sembra un personaggio disegnato da Quentin Blake, invece, Monsieur Rumo esiste davvero, ed è il bidello della scuola di T. 

E bene, oggi, ultimo giorno di scuola prima di queste vacanze di Natale, dopo non ho idea quanti anni di onorato servizio, Monsieur Rumo andrà in pensione, lasciando dietro di sé numerosi puzzle completati ad adornare le scale e l'androne della scuola, ma anche un piccolo vuoto, alto e magro come lui.

Per celebrare l'avvenimento, la giornata prevede: in mattinata, canti natalizi eseguiti da tutte le classi della scuola, quindi dai 4 ai 10 anni circa, in suo onore. A seguire, Monsieur Rumo pranzerà all'ultimo piano della scuola insieme a tutto il corpo docenti. Per la ripresa delle lezioni, alle ore 14, Monsieur Rumo sfilerà un'ultima volta dall'ultimo piano all'uscita della scuola, e lungo le scale i bambini del primo anno gli offriranno in dono una grande fotografia della scuola e dei suoi scolari sotto forma, ça va sans dire, di puzzle di migliaia di pezzi. Come ultima cosa, verrà presentata agli scolari la persona che lo sostituirà.

Io penso sia un programma bellissimo, e che nonostante il minuscolo dramma, Monsieur Rumo sarà davvero molto contento di questo ultimo giorno di lavoro. 

A volte, qui, si vive anche noi come in una storia di Roald Dahl, e allora non rompo questa magia, ma invece ne approfitto per augurare a tutti un buonissimo Natale e un ancor migliore anno nuovo.

27 settembre 2022

Un anno in gamba

È passato un anno da questa foto, l'ultima foto della mia gamba intera, così com'era. Dopo la foto, ne hanno cambiato un pezzo, e un po' come per tutti i "grandi eventi", matrimoni, gravidanze, nascite, per alcuni mesi, prima e dopo, sembrava che il mondo intero gravitasse solo intorno a quello, una monotonia di pensieri che anche nelle situazioni più allegre, dopo un po', annoia, figuratevi se il pensiero è un pezzo di titanio da martellare nel femore. Ma il tempo passa, e i pensieri con lui, e se per altri "grandi eventi" custodisco gelosamente almeno qualche foto e qualche ricordo,  a questo, a dir la verità, non ci penso più. Non me lo ricordo, di avere un pezzo non mio, non mi viene in mente, mi dimentico del titanio e della cicatrice, della quale  a volte mi chiedono, se la vedono, sulla spiaggia, o i dottori, o i controlli di sicurezza dell’aeroporto, allertati dal metal detector, e io sono sorpresa, quasi non so perché sia lì, quasi mi arrestano. 

Allora, buon primo compleanno, gamba nuova. Il fatto che non mi ricordi spesso di te, prendilo come un complimento. E tutta la memoria che non è occupata da pensieri su di te, che sia di buon auspicio, e che si riempia di piccole e grandi avventure in cui, grazie a te, continuerò a cacciarmi.

23 settembre 2022

Microrecensione #207 : "Nuvola di sale - Un baule di sogni" di C. Cattani

 05/06/2022 - 30/06/2022 "Nuvola di sale - Un baule di sogni" di C. Cattani.

Ogni libro ha due storie: la storia raccontata dalle sue pagine, e la storia di come quel libro ti è capitato fra le mani. Cominciamo dalla seconda. Una bella sera della scorsa primavera, passeggiavo sul lungo mare Anita Garibaldi in zona Genova Nervi, e sono capitata alla Torre Gropallo. Aria di mare, scogli impietosi di sotto, storie di pirati dappertutto, non si poteva certo non visitare la torre, visto che era lì, con le sue feritoie bellissime a mostrare squarci di blu, e non si poteva neanche non scambiare due parole con il custode della torre, uno che ha fatto tante cose, e tra tutte anche scritto un paio di libri. E che faccio? Non me ne porto a casa uno, con la copertina tutta blu, autografato e dedicato dall'autore, e ambientato a Genova? E cosa sono venuta a fare qua allora?

E così, questa è la seconda storia di questo romanzo. La prima, è effettivamente ambientata più o meno a Genova, una storia un po' arzigogolata, a volte stiracchiata, un po' pomposa, a volte stucchevole, ma in fondo in fondo, di piacevole lettura. Un giallo all'italiana, forse a tratti un po' scolastico, ma tutto sommato ben costruito.

A girovagare per la costa, a chiacchierare con anziani scrittori custodi di torri e di fari, raramente si sbaglia.

16 giugno 2022

Microrecensione #206: "Il giardino delle perle - Una storia veneziana" di S. Rabitti e M. C. Zaghini

01/04/2022 - 14/04/2022 "Il giardino delle perle - Una storia veneziana" di S. Rabitti e M. C. Zaghini.

Per deformazione professionale, dichiaro subito di essere parente di una delle autrici, così da togliere ogni dubbio ai miei attenti lettori, ma soprattutto così da rispondere a una delle domande forse più ovvie di fronte a questa piccola recensione, ovvero, ma come ti è venuto in mente di leggere un libro come questo?

In realtà, oltre all'essere scritto da una parente, già buona scusa di per sé per possedere il libro, e in secondo luogo, per leggerlo, un libro come questo pure ben si inserisce nel mio filone di letture legato a luoghi a cui mi sento legata, e alla Storia di suddetti luoghi, del quale troverete qui le ultime recensioni.

Il libro è sicuramente "di nicchia", e passa in rassegna la storia della produzione di perle in vetro e la storia e la vita delle perlaie (e pure dei pochi perlai) di Cannaregio, tra metà Ottocento e primo Novecento. Se siete appassionati di uno qualsiasi di questi elementi: perle, vetro, Venezia, qualche divagazione sull'architettura della zona, artigianato, fine Ottocento,  qualche approfondimento a partire da censimenti storici, il libro è imperdibile.

Se vi interessano i temi del lavoro femminile, sia nella piccola quotidianità di Venezia sia nelle sue imprese internazionali, che la Serenissima hanno sempre contraddistinto, ecco che il libro è nuovamente consigliato.

Personalmente, una parte che ho letto volentieri è stata quella delle interviste e delle brevi biografie di perlaie conteporanee, ancora in attività o quasi, tra Murano e Venezia. Un piccolo mondo artigiano e creativo che non conoscevo, ma che ha acceso la mia curiosità, e magari anche un po' la mia invidia, nell'aver saputo trovare un'arte così prettamente locale, e così genuinamente cosmopolita: chi in fondo, ospite di questo mondo, di questi tempi o dei passati, non apprezza una bella collana di perle?

Ci ho fatto caso bazzicando di questo periodo per qualche museo, in giro per la Svizzera o per l'Italia: la collana di perle, insieme ai gioielli più in generale, è davvero immancabile testimonianza di un presente, o di un passato, in cui si è capito il valore non superfluo, ma essenziale, della bellezza. 

E riscoprire l'importanza di tutto ciò insieme a una parente, per via di un tesoro trovato nel giardino di una sua cara amica, a due passi da casa, è di certo cosa inapettata e affascinante.

02 giugno 2022

Microrecensione #205: "Un pappagallo voló sull'Ijssel" di K. Abdolah

 01/01/2022 - 14/03/2022  "Un pappagallo voló sull'Ijssel" di K. Abdolah.

La modalità di lettura diluita di questo libro è il frutto di un mio grave, gravissimo errore. Ho cominciato a leggerlo durante le vacanze di Natale, rubandolo da uno scaffale dei miei genitori, come è ormai usanza per chi come me bazzica case diverse, in paesi diversi (la cosa è reciproca, anche i miei genitori rubano dai miei scaffali, non sono mica la sola!).

L'ho scelto perché mi era venuta voglia di Olanda, dopo avere letto questo, e sapendo che di lì a relativamente poco sarei finalmente tornata in suolo neerlandese. Come sapete, e se non lo sapete è davvero difficile immaginarlo, Kader Abdolah è un bravissimo scrittore olandese, forse il mio preferito. 

Ma poi l'errore. Dopo alcune notti passate a divorare il romanzo, il giorno della partenza, eccomi dimenticarlo sul comodino, dall'altra parte delle Alpi. Dramma. 

Ho dovuto aspettare le vacanze di Febbraio per tornare in Italia, e finalmente poter riprendere la lettura di questo libro che racconta, in gran parte un'autobiografia, la storia dei primi immigrati politici dal mondo Arabo in Olanda, a partire dagli anni '70. Ne seguono la Storia di un paese, e una moltitudine di intricate storie familiari, le difficoltà, le vittorie e le sconfitte, che in gran parte hanno gettato la base di quello che è al giorno d'oggi la gestione dell'immigrazione Olandese.

Un pezzo di Storia importante, una scrittura che tiene incollati alle pagine, un'umanità, nelle tante trame, e una semplicità disarmante, che mi hanno fatto gocciolare lacrime pesanti su tante pagine. Consigliato a tutti, anche a chi non si interessa di Olanda in particolare, ma si interessa di umanità, in generale, sia dalla parte di chi si sposta, sia dalla parte di chi accoglie, in qualche modo, e come può. 

Un libro senza sentenze né giudizi, cosa preziosa e delicata, di questi tempi e su questi argomenti.

26 maggio 2022

Microrecensione #203 e #204: "Canale Mussolini - parte prima e seconda" di A. Pennacchi

15/02/2022 - 28/02/2022 "Canale Mussolini - parte prima" di A. Pennacchi.

15/03/2022 - 30/03/2022 "Canale Mussolini - parte seconda" di A. Pennacchi.

Non per niente la parte prima ha vinto il premio Strega, non serve certo che vi dica io che è un bel libro. Scritto in un misto di dialetto veneto e italiano, mi ha tenuta incollata pure durante l'allegra vacanza svizzera di Febbraio. Un libro da leggere anche per imparare un po' di Storia italiana, che io lo ammetto, non la so, e più la leggo, più me la dimentico. Ma mi appassiona, e ogni fatto, vero o verosimile che sia, raccontato nel libro, è come se appartenesse un po' alla Storia familiare di tutti noi, che abbiamo nonni e nonne che l'hanno fatta, la Storia del nostro Paese, da una parte, dall'altra, scossi o meno dagli eventi.

Così mi sono appassionata e divertita, a leggere entrambi i tomi, tanto che il secondo l'ho comprato quasi mentre leggevo il primo, sicura di non volermelo far scappare. E acquistare di istinto un libro italiano e farselo spedire in fretta e furia fino in Svizzera, non è mica cosa da poco.



28 marzo 2022

Microrecensione #200, #201 e #202: Studi di luoghi, autori vari

17/12/2021 - 03/01/2022 "The Passenger - Olanda", di AAVV

08/01/2022 - 28/01/2022 "The Passenger - Svizzera", di AAVV

29/01/2022 - 15/02/2022 "Strada Nuova, dintorni ... e un mio itinerario" di C. Lazzari.

Accorpo queste tre mie letture perché le trovo simili: pur nella loro diversità, le ho affrontate con lo stesso spirito di voler sapere un po' di più, voler capire un po' di più, di luoghi un cui abito o in cui ho abitato a lungo, luoghi che considero, o ho considerato, a volte "casa", a volte posto da cui fuggire, a volte anche solo luoghi di passaggio.

I primi due libri, della serie "The Passenger", dell'Iperborea, li ho trovati molto curati, vari e interessanti.

Leggendo il tomo sull'Olanda più volte mi sono fermata a chiedermi se non fosse stato scritto per me sola, per la mia curiosità e per il mio bagaglio di esperienze italo-olandesi. L'ho trovato molto di nicchia, ma la nicchia ero proprio io, italiana che ha passato 6 anni in Olanda, di cui ho conosciuto poco, ma a suon di anni, almeno un po'. Anni passati su un'isola che nel libro ha addirittura un intero capitolo a lei dedicato, ad un suo esperimento di conservazione naturalistica, emblematico di tanti interventi naturalistici fatti un po' alla cieca (non solo in Olanda), ma si sa, o si spera, sbagliando si impara?

Il tomo sulla Svizzera l'ho trovato forse un po' meno di nicchia, e un po' piu' di interesse generale per un lettore italiano: dopotutto, la Svizzera è proprio qui, giusto al di là di un passo. Ed incredibile quanto, pur nella vicinanza, possa essere così lontana dal nostro modo di avvicinarci alle cose, dalla morte, alle banche, dall'immigrazione, alle montagne.

Il terzo libro è sulla Strada Nuova, a Venezia. Un cambiamento di scala non da poco, da libri su interi Paesi, a uno su una singola strada, in una singola città di un altro Paese ancora. Eppure in qualche modo l'interesse, la curiosità, come la conoscenza, hanno un che di frattale, si ripropongono sempre vivi e accesi a tutte le scale, e quindi, anche a quella piccola piccola della Strada Nuova. Di cui nel libro si ripercorrono vicessitudini storiche per la sua creazione, ma anche ricordi e aneddoti su tutti i negozi e le attività che sulla strada si sono avvicendate. C'è anche un pezzetto di storia della mia famiglia, dietro a una delle tante vetrine che ormai da 150 anni attraggono l'occhio di veneziani e turisti. 

A volte ancora mi sorprende come viaggiare, conoscere nuovi luoghi e nuovi modi, esplorare alternative, sia bello. Ma non di meno sia bello appartenere a dei luoghi, alla loro Storia, e approfondire e viaggiare nel tempo per capire questa Storia e per capirsi. È per questo che metto i tre libri insieme: li trovo tutti e tre delle risposte, a scale spaziali e temporali diverse, a una mia stessa, instancabile, curiosità.

 


22 marzo 2022

Microrecensione #199: "L'acqua del lago non è mai dolce" di G. Caminito

 26/12/2021 - 04/01/2022 "L'acqua del lago non è mai dolce" di G. Caminito (Premio Campiello 2021).

Non un libro leggero per passare qualche ora spensierata, ma una storia potente e coinvolgente e drammatica (forse soprattutto per me, quasi coetanea della protagonista), una scrittura piacevole, un bel romanzo all'italiana, insomma, un po' (tanto) polpettone, un po' poesia, sul filo di eventi lontani dal mio vissuto, ma che riconosco come assolutamente possibili, anzi, veri. 

È un lago lontanissimo dai paesaggi e dal sentire di quest'immenso lago svizzero sulle cui rive mi capita di vivere, quello del romanzo, il lago di Bracciano, e Roma, sono qui specchi di una trasformazione, di una bimba che diventa donna, di una famiglia sfasciata, ma non troppo, di esistenze più o meno tormentate, che non fanno altro che esserci, crescere, trovare il proprio spazio e la propria dimensione, ognuno come può, come sa, in questo strano mondo. E il lago altro non è che uno sfondo silenzioso e limaccioso, per questo tragico teatro.

04 gennaio 2022

Microrecensione #198 "La cultura componibile" di L. Russo

 12/12/2021 - 16/12/2021 "La cultura componibile" di L. Russo.

Un libretto di poche pagine, che si legge in qualche sera, quasi una chiacchierata con un amico, ormai, dopo che con l'altro suo libro mi ha tenuto compagnia per così a lungo! E poi, nato a Venezia, ha fatto il Classico e studiato Fisica all'università: solo per l'affinità che ci lega ho dovuto leggere i suoi scritti, che oltre ad essere di una ragionevolezza disarmante, sono anche godibili e divertenti.

La mia mamma me lo ripeteva da quando, seduta sulla scaletta in cucina che porta in terrazza, me ne stavo a farle compagnia mentre cucinava: "il buon senso è morto affatto, la Scienza, sua figliola, l'ha ucciso per veder com'era fatto". Questo uno dei tanti concetti del libro, la decadenza della specializzazione della Scienza a scapito di una conoscenza diffusa e condivisa che fa bene alla società e quindi a tutti. La mia mamma lo diceva meglio, e ancor più succintamente, ma Russo lo spiega altrettanto bene, e nell'assurdità dei tempi moderni, fa pure intravedere uno spiraglio di redenzione. Che per la prima microrecensione del'anno, insomma, ci vuole!

Consigliato a chi si interessa di Scienza, di educazione, di società, e di una qualsiasi delle loro intersezioni.