29 aprile 2021

L'ho fatto.

E così, una domenica mattina di un mese fa esatto esatto, dopo tanto pensarci, finalmente, l'ho fatto. 

6,8 gradi l'acqua, qualcuno di più nell'aria limpida, mi sono tuffata nel Lemano e ho fatto le mie uniche 10 bracciate a rana della stagione invernale 2020/2021. Una stagione di piscine chiuse, e non solo quelle. Forse uno dei periodi più lunghi in cui non ho sguazzato da nessuna parte. A pensarci bene, perfino nei grigi mesi che ho passato nel tristo studentato di Liegi nel lontano 2007 ero riuscita a trovarmi una piscina dove contare le vasche, dove lasciarmi portare. Quest'inverno è stato speciale anche in quello.

Ma le mie 10 bracciate valgono per cento, nell'aria cristallina di un'ora di sole e solitudine rubata. Cento, mille, come gli aghi di freddo sulla pelle.

Se troverò un'altra ora, lo rifarò, ora che so che si può, che posso farlo, anche nella stagione sbagliata. Altrimenti aspetterò quella giusta. Dopotutto, non può essere così lontana.