25 settembre 2020

Microrecensione #173: "Il mondo alla fine del mondo" di L. Sepúlveda

 17/08/2020 - 28/08/2020 "Il mondo alla fine del mondo" di L. Sepúlveda.

Non so perché quest'estate io mi sia ritrovata a leggere pochissimi libri. Forse non averne portati con me in Italia, e in vacanza, è stato l'inizio della fine, ma guardando fuori dalla finestra l'estate ormai è finita, almeno qui in Svizzera, e con sé si è portata via anche questo periodo di non lettura. Così ho ricominciato, e in poche sere divorato, questo bel libro che non so perché non avevo ancora letto. Me l'ha regalato un amico, inaspettatamente e senza ragione. E solo per questo già è partito bene.

Poi parla di mare, di mare alla fine del mondo, e di amore per il mare. Insomma, a differenza di altri libri dello stesso autore che non mi avevano detto un granché, questo mi è piaciuto molto, e non solo per il tema trattato, ma anche per i personaggi, l'ambientazione, la cartografia, e quel miscuglio indecifrabile di realtà e leggenda, verità e racconto, che poi, chissà dove sta veramente il confine, laggiù nella Terra del Fuoco deve essere ancora più difficile intravederlo, fra gli spruzzi di balena.

Peccato quest'anno senza pari si sia portato via anche Luis.

21 settembre 2020

La Foire aux Livres

Romainmôtier è uno di quei posti un po' magici, di quelli che  non si capisce bene se ci hanno messo un'abbazia perché era un posto già magico, o magico lo è diventato perché ci hanno messo un'abbazia. Ad ogni modo, ci si torna sempre volentieri. E finalmente, quest'anno, ci siamo tornati giusti giusti per la Foire aux Livres, una cantina sociale riempita di libri nuovi, usati, odore di carta. Bellissimo.

Abbiamo fatto "qualche" acquisto: da un libro di fotografie francesi in bianco e nero a un libro di leggende delle montagne del Jura. Un romanzo di un autore di Losanna, così per vederne il punto di vista, un Topolino del '78 perché anche T. poteva scegliere qualcosa da portare a casa, passando per qualche classico per adulti, qualche racconto per bambini, qualche tentazione dell'ultimo minuto.

Dentro a queste enormi stanze, tutto quello che si può pensare di mettere su un pezzo di carta; fuori dalle grandi finestre, i colori e le nuvole dell'autunno. 

Ve l'ho detto che Romainmôtier  è un posto magico.



16 settembre 2020

Il mare, dopo la primavera che è stata.

L'estate 2019 ci aveva visti confinati in una nazione senza sbocco sul mare, viste le dimensioni esagerate della mia pancia prima, le dimensioni minuscole di una neonata poi, senza dimenticare l'assenza di un qualsiasi documento valido per l'espatrio della medesima neonata fino a fine novembre.

L'estate 2020 ci stava per vedere confinati in casa, quand'ecco che improvvisamente i confini si sono aperti e alla faccia delle mie meste previsioni personali per questi mesi appena passati, si è potuti stare meglio, si è potuto attraversare le Alpi, e si è potuto, finalmente, andare al mare.

Il nostro primo mare in quattro.

Che vuol dire cercare di insegnare a T. a nuotare, convincere A. a non gattonare sul bagnasciuga puntando verso il largo, metterli entrambi in un carretto e pedalare sotto il sole verso una spiaggia isolata e bellissima.

Che vuol dire costruire castelli di sabbia grandissimi.

Che vuol dire andare a letto (presto) con il sale sulle pelle, trovare sabbia in tutte le tasche, e in tutti i pannolini, rincorrere pesciolini volando sulle praterie di posidonia sapendo che quelli sono gli unici cinque minuti in cui il mare è tutto per te. Il resto del tempo lo condividi con qualcuno appeso a un braccio o al collo, e va bene così. 

Che vuol dire cene sulla spiaggia, al tramonto, perché la costa ovest ti regala pure questo, che vuol dire chiacchiere infinite con i vicini di ombrellone, che quest'anno tutti hanno voglia di parlare con chiunque, e, dopo la primavera che è stata, direi che va proprio bene così.





11 settembre 2020

Il primo giorno di scuola

In questa fine agosto, T. ha cominciato la scuola dell'obbligo, qui in Svizzera. Un passo naturale, naturalissimo, per lui, un cambiamento epocale per una mamma italiana che inizia un percorso scolastico in territorio straniero, e che vede aprirsi davanti a sé il baratro della sua inadeguatezza linguistica e genitoriale sommata all'inserimento in svariati gruppi whatsapp di cui si faceva volentieri a meno. 

E sia, la scuola pubblica ci farà crescere tutti, anche in Svizzera.

Già peraltro ci ha dato le prime soddisfazioni. Per esempio, per la serie "facciamoci riconoscere subito dalla maestra con domande imbarazzanti", ho scoperto, domandandolo, cosa sono le scarpe da ritmica. Per chi fosse curioso, queste, per l'occasione decorate a mano dalla sottoscritta, su preciso ordine del giovane scolaro.

E poi, signore e signori, sono diventata con l'occasione conduttrice ufficiale del Pedibus, linea gialla.

La macchina non avrò ancora imparato a guidarla, ma un gruppetto di cinquenni a scuola li so ben condurre, anche in lingua straniera.

 

 


09 settembre 2020

Microrecensione #172: "Alla larga da Venezia" di F. Giliberto e G. Piovan

 01/07/2020 - 17/07/2020 "Alla larga da Venezia" di F. Giliberto e G. Piovan.

Dopo un inizio un po' stentato, in cui la prosa e la narrazione mi son parse un po' farraginose, mi son lasciata prendere dalla storia, che piano piano si fa sempre più coinvolgente, e sì, alla fine mi son fatta convincere da questo racconto, forse un po' troppo romanzato, forse un po' stucchevole, ma decisamente interessante per l'ambientazione e per le vicende narrate."L'incredibile viaggio di Piero Querini oltre il circolo polare artico nel '400", questo il sottotitolo, e, in breve, la trama del libro. Un viaggio che ha davvero dell'incredibile, un naufragio spettacolare e un rimpatrio forse ancora più straordinario, ma, cosa più importante, questo libro racconta le origini del rapporto tra Venezia e il suo baccalà, e per questo è consigliatissimo a chiunque si interessi almeno un poco all'una o all'altro di questi soggetti.