11 settembre 2020

Il primo giorno di scuola

In questa fine agosto, T. ha cominciato la scuola dell'obbligo, qui in Svizzera. Un passo naturale, naturalissimo, per lui, un cambiamento epocale per una mamma italiana che inizia un percorso scolastico in territorio straniero, e che vede aprirsi davanti a sé il baratro della sua inadeguatezza linguistica e genitoriale sommata all'inserimento in svariati gruppi whatsapp di cui si faceva volentieri a meno. 

E sia, la scuola pubblica ci farà crescere tutti, anche in Svizzera.

Già peraltro ci ha dato le prime soddisfazioni. Per esempio, per la serie "facciamoci riconoscere subito dalla maestra con domande imbarazzanti", ho scoperto, domandandolo, cosa sono le scarpe da ritmica. Per chi fosse curioso, queste, per l'occasione decorate a mano dalla sottoscritta, su preciso ordine del giovane scolaro.

E poi, signore e signori, sono diventata con l'occasione conduttrice ufficiale del Pedibus, linea gialla.

La macchina non avrò ancora imparato a guidarla, ma un gruppetto di cinquenni a scuola li so ben condurre, anche in lingua straniera.

 

 


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