14 novembre 2016

Pensieri profondi.

Mentre allatto, la sera, faccio pensieri strani. Sarà la penombra, sarà il rumore della città, del palazzo, attutito dal buio, il corpo che si svuota, la testa anche. Per esempio, l'altro giorno pensavo che è davvero strano che la parola "copia" non cambi di genere a seconda del genere dell'oggetto a cui si riferisce. Capisco che la copia di una chiave sia femminile, ma la copia di un libro - pensavo - dovrebbe essere maschile.
Chissà se in qualche lingua del mondo è così - pensavo.

Di solito, nel momento stesso in cui esco dalla cameretta, gli strani pensieri da allattamento svaniscono, si dissolvono nella sera che al di qua della porta è appena cominciata.
A volte invece, come in questo caso, rimangono.
Forse perché sono estremamente profondi - penso.
Forse.

10 novembre 2016

Dettagli (e trasloco)

Sono i piccoli dettagli quotidiani che a oggi, dopo un anno passato insieme, ancora mi distraggono dall'inarrestabilità data dallo status di mamma, da quello che sto facendo, mi interrompono, mentre passo per l'entrata tra uno scatolone e l'altro di questo nuovo trasloco, e mi fanno sorridere.
Sono le sue minuscole scarpe sul pavimento, insieme alle mie - buttate in disordine come solo mamma sa fare - che mi riempiono la testa di pensieri felici, il cuore di tutto quello che un cuore può contenere.
Sono solo scarpe, è solo disordine in un'entrata qualsiasi, che a breve, poi, cambierà. 
Ma sono le nostre scarpe, ed è il nostro disordine, ora grazie a lui rinnovato e migliorato. E questo, non cambierà mai.



03 novembre 2016

Microrecensione #116: "La Vegetariana" di Han Kang

25/10/2016 - 2/11/2016 "La Vegetariana" di Han Kang. Un libro Sud Coreano, vincitore di molti premi e addirittura annoverato dal Time tra i libri migliori del 2016. Sarà per questo, sarà per il titolo, sarà perché mi mancava leggere un romanzo, che sono impelagata in alcuni saggi da un po', ho acquistato questo libro per Kindle e l'ho letto in fretta. 
Purtroppo, però, l'ho letto in fretta perché volevo che finisse presto. Un libro pesante, ma senza una vera e propria ragione, o uno scopo, una storia che può sembrare interessante: la dolorosa trasformazione da uomo, anzi, da donna, ad albero. Detta così sembra una buona idea, ma la realizzazione passa per tutti gli elementi tipici della tragedia gratuita: dramma familiare in più declinazioni, dai traumi infantili al tradimento, e chi più ne ha più ne metta, tentativi di suicidio, ancora qualche dramma familiare, sesso, solitudine, incomprensione, sensi di colpa, pazzia. Amen.
Non vi ho trovato davvero nessuno spunto originale, e neppure lo stile mi ha impressionata. Si vede che non sono proprio fatta per questo genere di libri.
Speriamo il prossimo acquisto vada meglio, che dopo questo romanzo, per fortuna - almeno - breve, devo tirarmi un po' su il morale.