26 gennaio 2013

Vento da Ovest

Oggi è cambiato il vento e, come Mary Poppins ci ha insegnato, grandi novità sono attese in questi momenti così delicati.
Per ora, l'unico risultato è che la temperatura qui sull'Isola ha guadagnato quei sette o otto gradi, chiudendo nel giro di due ore la mia promettente stagione pattinistica.
Peccato. 
Era cominciata giusto Mercoledì scorso.

Allora celebro così, con qualche immagine invernale, quest'Isola che ancora per poco sarà solo di ghiaccio, di neve, di vento, di mucche delle Highlander, e di pochi, pochissimi umani, intenti a intarsiare i fossi, i laghi, immobili con lame d'acciaio.
Un pezzettino di pista.
Spettatori che non spettano le mie piroette.
Punto di ristoro.
Ghirigoro 1/2: Croce Via.
Ghirigoro 2/2: L'Onda.
Diga, scala, neve, cielo.


25 gennaio 2013

Minuscoli drammi quotidiani/8

Uno dei panifici dell'Isola, da oggi, mi segue su Twitter. 

Sì, in effetti questo non è un vero e proprio dramma, ma un buon segno non lo è di certo.

Perfortuna è Venerdì, ed ho davanti a me un intero fine settimana per risollevare le sorti in cui versa l'umanità. 
E Twitter, ivi compreso.

22 gennaio 2013

Del trasloco, del nuovo coinquilino e dei doni inaugurali che porta seco.


Grazie!
...e grazie al caro Dr. Pira, che si merita un po' di pubblicità gratuita.
Io intanto scrivo post per non sparecchiare. Cominciamo bene.

20 gennaio 2013

Delle arance.

Io non ci riesco quasi mai, a mangiare un'arancia tutta da sola.

Mi piacciono le arance condivise.

Quasi fossero calumet arancioni, a lasciare ai nuovi, o rinnovati, amici le dita profumate.

17 gennaio 2013

Cicloappunto serale

Ieri sera, me ne tornavo in bici da cucito. 
C'era la Luna affilata, e meno quattro gradi.

Appunto: pedalare più veloce, pur facendoti sudare copiosamente sotto i numerosi strati tecnici che ti ricoprono, non aiuta, ahimè, con il disgelo in corsa di mani e piedi.
D'altra parte, diminuisce i secondi tra te, fuori, al buio, tra l'erba croccante di gelo, e te, dentro, sotto una doccia calda, a cantare Marco Ferradini.

Quindi, tutto sommato, è meglio non perder tempo, e pedalare.

16 gennaio 2013

Gennaio, inizi'anno, in giro.

Pare allora sia iniziato anche quest'anno, sull'Isola.
In giro, ci sono: un Sole sfavillante, un cielo blu blu, una Luna sottile, minuscoli fiocchi di neve.
C'è il trambusto di un lavoro che sta per finire (-9 mesi!), e che sto cercando di spremere fino alla fine, approfittando di tutte le buone occasioni che offre; c'è il trambusto di un trasloco imminente, un trasloco passivo, si può dire, che scombussolerà tutti gli spazi, i tempi, tutte le mie tradizioni personali di abitante solitaria, gli scaffali, il ripostiglio, l'anima.

C'è il trambusto di un anno che inizia, con il suo carico di cose belle e nuove da costruire, di cose brutte che non si riescono a buttare via, ma chissà, magari, si sa mai, magari quest'anno, sarà diverso (primo proposito).
C'è poi sempre quel trambusto che son proprio io, con tutte le mie cellule, quell'equilibrio fragile tra il mio corpo, e quello che ci metto dentro, quello con cui lo imbalsamo e lo vesto, quello che ci faccio. 
Dovrei prendermene un pò più cura, ecco (secondo buon proposito).
E ci son poi, in giro, sul tavolo, su internet, sulla carta, quelle mille cose che ho iniziato, e che dovrei pure, in mezzo a tutto questo trambusto e confusione, finire o portare avanti con buon senso (terzo buonissimo proposito). 

Che altro, in giro, a inizi'anno?
Un materasso a due piazze gonfiabile rotto, ereditato da non si sa più ormai quale temporaneo collega, che mi occupava mezza credenza in salotto, che finalmente ho buttato via; la mia bici, scattante e performante come sempre, che morde l'asfalto ghiacciato ogni mattina e, per finire, ci son due nuove, splendide, tazze da tè, bianche come la brina, pronte per essere inaugurate, e per inaugurare l'anno, in due.

Mi pare tutto: ora, son pronta a cominciare.