16 giugno 2022

Microrecensione #206: "Il giardino delle perle - Una storia veneziana" di S. Rabitti e M. C. Zaghini

01/04/2022 - 14/04/2022 "Il giardino delle perle - Una storia veneziana" di S. Rabitti e M. C. Zaghini.

Per deformazione professionale, dichiaro subito di essere parente di una delle autrici, così da togliere ogni dubbio ai miei attenti lettori, ma soprattutto così da rispondere a una delle domande forse più ovvie di fronte a questa piccola recensione, ovvero, ma come ti è venuto in mente di leggere un libro come questo?

In realtà, oltre all'essere scritto da una parente, già buona scusa di per sé per possedere il libro, e in secondo luogo, per leggerlo, un libro come questo pure ben si inserisce nel mio filone di letture legato a luoghi a cui mi sento legata, e alla Storia di suddetti luoghi, del quale troverete qui le ultime recensioni.

Il libro è sicuramente "di nicchia", e passa in rassegna la storia della produzione di perle in vetro e la storia e la vita delle perlaie (e pure dei pochi perlai) di Cannaregio, tra metà Ottocento e primo Novecento. Se siete appassionati di uno qualsiasi di questi elementi: perle, vetro, Venezia, qualche divagazione sull'architettura della zona, artigianato, fine Ottocento,  qualche approfondimento a partire da censimenti storici, il libro è imperdibile.

Se vi interessano i temi del lavoro femminile, sia nella piccola quotidianità di Venezia sia nelle sue imprese internazionali, che la Serenissima hanno sempre contraddistinto, ecco che il libro è nuovamente consigliato.

Personalmente, una parte che ho letto volentieri è stata quella delle interviste e delle brevi biografie di perlaie conteporanee, ancora in attività o quasi, tra Murano e Venezia. Un piccolo mondo artigiano e creativo che non conoscevo, ma che ha acceso la mia curiosità, e magari anche un po' la mia invidia, nell'aver saputo trovare un'arte così prettamente locale, e così genuinamente cosmopolita: chi in fondo, ospite di questo mondo, di questi tempi o dei passati, non apprezza una bella collana di perle?

Ci ho fatto caso bazzicando di questo periodo per qualche museo, in giro per la Svizzera o per l'Italia: la collana di perle, insieme ai gioielli più in generale, è davvero immancabile testimonianza di un presente, o di un passato, in cui si è capito il valore non superfluo, ma essenziale, della bellezza. 

E riscoprire l'importanza di tutto ciò insieme a una parente, per via di un tesoro trovato nel giardino di una sua cara amica, a due passi da casa, è di certo cosa inapettata e affascinante.

02 giugno 2022

Microrecensione #205: "Un pappagallo voló sull'Ijssel" di K. Abdolah

 01/01/2022 - 14/03/2022  "Un pappagallo voló sull'Ijssel" di K. Abdolah.

La modalità di lettura diluita di questo libro è il frutto di un mio grave, gravissimo errore. Ho cominciato a leggerlo durante le vacanze di Natale, rubandolo da uno scaffale dei miei genitori, come è ormai usanza per chi come me bazzica case diverse, in paesi diversi (la cosa è reciproca, anche i miei genitori rubano dai miei scaffali, non sono mica la sola!).

L'ho scelto perché mi era venuta voglia di Olanda, dopo avere letto questo, e sapendo che di lì a relativamente poco sarei finalmente tornata in suolo neerlandese. Come sapete, e se non lo sapete è davvero difficile immaginarlo, Kader Abdolah è un bravissimo scrittore olandese, forse il mio preferito. 

Ma poi l'errore. Dopo alcune notti passate a divorare il romanzo, il giorno della partenza, eccomi dimenticarlo sul comodino, dall'altra parte delle Alpi. Dramma. 

Ho dovuto aspettare le vacanze di Febbraio per tornare in Italia, e finalmente poter riprendere la lettura di questo libro che racconta, in gran parte un'autobiografia, la storia dei primi immigrati politici dal mondo Arabo in Olanda, a partire dagli anni '70. Ne seguono la Storia di un paese, e una moltitudine di intricate storie familiari, le difficoltà, le vittorie e le sconfitte, che in gran parte hanno gettato la base di quello che è al giorno d'oggi la gestione dell'immigrazione Olandese.

Un pezzo di Storia importante, una scrittura che tiene incollati alle pagine, un'umanità, nelle tante trame, e una semplicità disarmante, che mi hanno fatto gocciolare lacrime pesanti su tante pagine. Consigliato a tutti, anche a chi non si interessa di Olanda in particolare, ma si interessa di umanità, in generale, sia dalla parte di chi si sposta, sia dalla parte di chi accoglie, in qualche modo, e come può. 

Un libro senza sentenze né giudizi, cosa preziosa e delicata, di questi tempi e su questi argomenti.