23 ottobre 2018

A colazione.

- T., vuoi un po' di miele?
- Sì, ma mamma, perché le api fanno il miele?
- [Modalità erudizione ON, visto che, sapendo che la domanda era nell'aria, avevo apposta appena guardato un breve ma accurato documentario sulle api e sulla produzione del miele] Le api sono degli animali intelligenti e preziosi, che bla bla bla bla 
- Ah. Ma mamma, invece com'è che le api fanno la marmellata?

E niente, non ci si é mai preparati abbastanza, che la domanda che ti frega te la chiedono sempre.


19 ottobre 2018

Microrecensione #149: "Una specie di paradiso" di F. Giliberto e G. Piovan

05/10/2018 - 11/10/2018 "Una specie di paradiso" di F. Giliberto e G. Piovan.
Secondo libro (primo qui) di nuove rotte ed esplorazioni navali nel giro di un mese. Mi farà bene, leggere di questi argomenti a bordo lago? Non lo so, ma mi sono divertita molto. 
Questa volta il linguaggio è moderno, ed è il diario personale di Antonio Pigafetta, biografo di Magellano e fedele cronista della prima spedizione a circumnavigare il mondo, anni 1519 - 1522, diario ispirato dagli scritti originali del "Piga", arricchito di molti godibili e verosimili dettagli.
Dalla partenza in pompa magna di 5 caracche con circa 200 uomini a bordo, al ritorno, quasi 3 anni dopo, di 1 sola nave, e un totale di 18 uomini e due pappagalli: ma ce l'avevano fatta! e la loro avventura ha davvero qualcosa di incredibile.
Mi sono addormentata con la puzza di acqua stantia nel naso, con il rumore delle sartie nelle orecchie, e con un pensiero, ingenuo: tante differenze ci sono tra la navigazione odierna e quella di 500 anni fa, che includeva la scomodità estrema, la fame, l'incertezza della rotta, della propria posizione, del domani, una relazione intima con la morte, un numero esagerato di giorni passati in mare, puntolini nel grande mare oceano, eppure.


Eppure le dinamiche, le relazioni umane che si sviluppano in questi microcosmi naviganti, in qualche modo, ancora si assomigliano, e le emozioni alla vista della prima striscia di terra dopo tanto orizzonte blu, anche quelle, nella forbice enorme delle nostalgie possibili, in fondo, parlano tutte di casa alla stessa maniera.

16 ottobre 2018

Microrecensione #148: "Fifty Shades Darker" di E. L. James

27/07/2018 - nn "Fifty Shades Darker" di E. L. James.
E niente, non ce l'ho fatta a finirlo. 
Per il mio bizzarro pallino di leggere i libri che hanno grande successo di popolo, mi sono ritrovata sul comodino questo best seller, visto che F. traslocava e di certo non si portava appresso un libro del genere.
E a pensarci bene, la recensione, potrebbe anche fermarsi qua, mi sembra abbastanza esaustiva.
Ma per dar prova di averci provato, vi dirò di più.
Il livello di suggestione erotica di questo libro, motivo indiscusso del suo successo, si avvicina a mio parere allo zero. Dirò soltanto che nello stesso periodo leggevo "La caverna" di Saramago, ove, tra le mille cose intelligenti del racconto, in 10 righe due dei personaggi, non più giovanissimi, si abbandonano alla passione tanto covata nelle loro vite.
Ecco, direi che quelle 10 righe contengono molta più carica erotica, ma moooolta più carica erotica, delle 100 e passa pagine che ho letto di questo romanzo (leggerne di più era davvero impossibile, mi spiace).
I due protagonisti principali sono di una piattezza e di una noia al di là dell'immaginabile. I banalissimi pensieri della protagonista, i banalissimi retroscena e passati travagliati che dovrebbero dar spessore ai personaggi, l'incapacità di creare dei dialoghi, sono buoni solo a creare imbarazzo nel lettore. Le faccende in cui i protagonisti si vedono affaccendati, pure. Una noia mortale.

Non un buon segno, per un libro che promette scintille e passioni.

E lo so che voi gente di mondo e di cultura mi direte: ovvio, ma è perché questo è il secondo libro, quello che l'autrice ha scritto per cavalcare il successo del primo.
È una verità che lascio esplorare a voi. F. questo aveva da lasciarmi, e questo ho provato a leggere.
Alla luce degli eventi, provare a leggere anche il primo romanzo della serie, sinceramente, mi pare sforzo davvero troppo grande se paragonato al mio semplice, minuscolo, pallino.  

12 ottobre 2018

Microrecensione #147: "Memorie di un cartografo veneziano" di F. Ongaro

17/09/2018 - 01/10/2018 "Memorie di un cartografo veneziano" di F. Ongaro.
Libro, questo, rubato dallo scaffale della barca di mamma e papà. E da quanto cercavo un libro così! Uno di quei libri che ti porti dietro ovunque, perché ogni momento è buono per leggerne qualche pagina e per scoprire come avanza la storia. 
Oltre poi ad essere appassionante, il racconto è pure interessante: toccando argomenti a me cari, tra i quali Venezia, il mare, l'Oceano sconfinato, la navigazione, la cartografia nautica, ricostruisce la vita, romanzata ma credibile, di Sebastiano Caboto, mercante, cartografo, navigatore ed esploratore negli anni subito successivi alla scoperta del Nuovo Mondo da parte di Cristoforo Colombo.
La lingua del romanzo poi, un'abile invenzione dello scrittore che mescola italiano moderno, desueto, e latinismi vari, è di per sé un particolare davvero godibile. 
Insomma, consigliato a chiunque abbia un po' di nostalgia del mare, o a chiunque si lasci incantare dal rumore sulla chiglia di acque non ancora navigate, di oceani interi e sconfinati ancora da scoprire.

09 ottobre 2018

Microrecensione #146: "La caverna" di J. Saramago

30/08/2018 - 16/09/2018 "La caverna" di J. Saramago. 
Secondo libro rubato dallo scaffale italiano di Subirotamic ragazzo, e secondo bel libro. D'altronde, non è che si sposa un Subirotamic così a vanvera.
Certo, era difficile sbagliare con Saramago, ma se mai aveste un dubbio, state tranquilli, anche questo è un piccolo gioiello.
Un libro attualissimo poi, che cerca di distinguere tra chi si arrabatta nelle faccende della vita, quella vera, e chi, tanto occupato dal nulla, semplicemente, no.
Chi forgia statue d'argilla, chi ha un obiettivo, un progetto, un domani. Chi è chiuso in una scatola di giochi e si lascia vivere.

La scelta sembra ovvia, e la storia, nella sua semplicità cristallina, ti trascina a forza a fuggire, appunto, dalla caverna. 
Ma poi mi guardo intorno, da qui, dalla bella Svizzera, che un po' ci assomiglia, ad una scatola di giochi, dal calduccio autunnale della mia casa, dalla sicurezza (seppur teorica) del mio lavoro, dall'abbraccio della mia famiglia, e mi rendo conto di quanto sia facile scivolarvici, nella caverna, nello sgranarsi lento del calendario.
Per fortuna che c'è Saramago, per fortuna che ci sono i sui libri.
 

03 ottobre 2018

Minuscoli drammi/55: Veicoli.

Cena a due, io e T.:
- Mamma
- Sì
- ... mietitrebbia...
- Sì ..?
- Mietitrebbia, mamma!
- Occhei.

Altra cena:
- Cosa hai fatto oggi all'asilo di bello?
- Io... io, ho fatto una macchina bellissima
- E come l'hai fatta? L'hai disegnata? O l'hai fatta con il didò?
- No mamma, io l'ho fatta, con le ruote PEWWWW, con le ruote che si aprono SPLAFFF e va in acqua
- Occhei.

In bus:
- Mamma, sai che c'è un autobus che sale su un ferry, e poi il ferry sale sul treno e il treno va nel garage e quindi c'è un autobus che va nel garage?
- Come sillogismo non fa una piega.
- Sì ma sai mamma che poi l'autobus cade in acqua e c'è una nave gru che VRUUUUUUU lo tira su
- Onestamente, questo non lo sapevo
- Sì ma sai mamma che poi c'è questa nave gru che tira su TANTI TANTI TANTI autobus dall'acqua e li parcheggia tutti in fila sulla nave, e poi il ferry sale sul treno e ...
(Sguardo tra il divertito e il perplesso del vicino passeggero, che forse capisce l'italiano. Io, basita, precipito in un vortice di veicoli) 

E niente, io non so cosa ho fatto, ma sono sicura, da brava veneziana, di non aver mai e poi mai e in nessun modo trasmesso al mio erede neppure una briciola di questa passione sfrenata per ogni tipo di veicolo (che non sia una barca). Lo giuro.
Eppure.

Però sto imparando un sacco di cose, tipo sul trattore aeroportuale (che, sapevatelo, è un veicolo che esiste per davvero). Aiuto.