05/10/2018 - 11/10/2018 "Una specie di paradiso" di F. Giliberto e G. Piovan.
Secondo libro (primo qui) di nuove rotte ed esplorazioni navali nel giro di un mese. Mi farà bene, leggere di questi argomenti a bordo lago? Non lo so, ma mi sono divertita molto.
Questa volta il linguaggio è moderno, ed è il diario personale di Antonio Pigafetta, biografo di Magellano e fedele cronista della prima spedizione a circumnavigare il mondo, anni 1519 - 1522, diario ispirato dagli scritti originali del "Piga", arricchito di molti godibili e verosimili dettagli.
Dalla partenza in pompa magna di 5 caracche con circa 200 uomini a bordo, al ritorno, quasi 3 anni dopo, di 1 sola nave, e un totale di 18 uomini e due pappagalli: ma ce l'avevano fatta! e la loro avventura ha davvero qualcosa di incredibile.
Mi sono addormentata con la puzza di acqua stantia nel naso, con il rumore delle sartie nelle orecchie, e con un pensiero, ingenuo: tante differenze ci sono tra la navigazione odierna e quella di 500 anni fa, che includeva la scomodità estrema, la fame, l'incertezza della rotta, della propria posizione, del domani, una relazione intima con la morte, un numero esagerato di giorni passati in mare, puntolini nel grande mare oceano, eppure.
Eppure le dinamiche, le relazioni umane che si sviluppano in questi microcosmi naviganti, in qualche modo, ancora si assomigliano, e le emozioni alla vista della prima striscia di terra dopo tanto orizzonte blu, anche quelle, nella forbice enorme delle nostalgie possibili, in fondo, parlano tutte di casa alla stessa maniera.
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