25 novembre 2021

Microrecensione #193: "Lettere tra due mari" di S. R. H. Jacobsen

 21/10/2021 - 23/10/2021  "Lettere tra due mari" di S. R. H. Jacobsen

Con questi ordini di libri internazionali, va a finire spesso così. Un po' mi prendono alla sprovvista, un po' è difficile sapere tutto sulle ultime novità in libreria, così mi capita di ordinare dei libri un a casaccio, per la copertina, per il titolo, a volte per l'autore, sicuramente per la casa editrice. Ed è per questo che ho acquistato "Lettere tra due mari", la casa editrice era di fiducia, dell'autrice avevo letto un libro che mi era piaciuto, la copertina è bellissima (e pure cartonata, piacevole sorpresa dell'acquisto a distanza), il titolo prometteva bene, eppure.

Eppure se fossi stata in libreria l'avrei aperto e avrei capito che non faceva per me.

Un romanzo epistolare, fatto di epistole brevissime, mezza pagina, due al massimo, font gigante, dall'ambientazione ambientalista privata di tutta la sua complessità, e usata come pretesto per dare contro a tutto, con la scusa della mitologia nordica, del principio d'autorità che viene attribuito a due mari che chiacchierano. Il tutto spolverato di poesia, certo, ma insomma, secondo me si poteva fare di meglio.

Ecco, se fossi stata in libreria, non l'avrei comprato, avrei visto che era vuoto, per quanto mi riguarda, sotto molti punti di vista. Invece l'ho acquistato online, e ho dovuto leggerlo per farmene un'opinione, cosa che di per sé, a pensarci bene, non è neanche un male.

Per chi piace il genere, però, immagino sia un piccolo gioiello.

18 novembre 2021

Microrecensione #192: "Verde brillante" di S. Mancuso e A. Viola

 03/10/2021 - 20/10/2021 "Verde brillante" di S. Mancuso e A. Viola.

In questi ultimi due mesi sono successe molte cose, di cui un giorno, forse, renderò conto pure qui. Una di queste cose, e non certo la più notevole, è che ho cambiato lavoro. Non ho cambiato azienda, ma nel mio quotidiano, ho cambiato tutto. Come quando si faceva il dottorato, e chi non era del settore pensava che io e Subirotamic facessimo le stesse cose, e invece assolutamente no. Ecco, ho fatto una di quelle mosse lì, che a spiegarla agli altri sembra niente, e invece.

Ad ogni modo, oltre ad aver cambiato i problemi che ogni giorno cerco di risolvere, ho cambiato pure il settore scientifico di cui mi occupo, ed ho così dovuto salutare, dopo 4 anni di onorato servizio, la mia amata rivista di botanica, credo si dica così, in italiano.

Forse perché mi sentivo in colpa di questo abbandono, forse perché nonostante la mia totale incapacità di gestirle, in fondo, le piante, il verde, mi piacciono molto, ho subito ceduto alla proposta di mia suocera quando mi ha offerto il prestito di questo libro.

E come me lo sono goduto! Un libro sull'intelligenza, e sulla sensibilità delle piante, ben raccontato, capace di intrattenere anche un pubblico non esperto (me medesima).

Non guarderete più nessuna radice con gli stessi occhi, e un bosco, o la vostra pianta sul balcone, vi farà perdere la testa per la sua bellezza, complessità, e attitudine. Sì, attitudine. 

Un libro che mi ha pure fatto rivalutare Darwin, dopo un momento di sconforto dettato da un'altra lettura che sto avendo in parallelo, quella di Russo. Insomma, consigliato a tutti quelli che vogliono aprirsi un nuovo, o esplorare un vecchio, orizzonte vegetale.