03/10/2021 - 20/10/2021 "Verde brillante" di S. Mancuso e A. Viola.
In questi ultimi due mesi sono successe molte cose, di cui un giorno, forse, renderò conto pure qui. Una di queste cose, e non certo la più notevole, è che ho cambiato lavoro. Non ho cambiato azienda, ma nel mio quotidiano, ho cambiato tutto. Come quando si faceva il dottorato, e chi non era del settore pensava che io e Subirotamic facessimo le stesse cose, e invece assolutamente no. Ecco, ho fatto una di quelle mosse lì, che a spiegarla agli altri sembra niente, e invece.
Ad ogni modo, oltre ad aver cambiato i problemi che ogni giorno cerco di risolvere, ho cambiato pure il settore scientifico di cui mi occupo, ed ho così dovuto salutare, dopo 4 anni di onorato servizio, la mia amata rivista di botanica, credo si dica così, in italiano.
Forse perché mi sentivo in colpa di questo abbandono, forse perché nonostante la mia totale incapacità di gestirle, in fondo, le piante, il verde, mi piacciono molto, ho subito ceduto alla proposta di mia suocera quando mi ha offerto il prestito di questo libro.
E come me lo sono goduto! Un libro sull'intelligenza, e sulla sensibilità delle piante, ben raccontato, capace di intrattenere anche un pubblico non esperto (me medesima).
Non guarderete più nessuna radice con gli stessi occhi, e un bosco, o la vostra pianta sul balcone, vi farà perdere la testa per la sua bellezza, complessità, e attitudine. Sì, attitudine.
Un libro che mi ha pure fatto rivalutare Darwin, dopo un momento di sconforto dettato da un'altra lettura che sto avendo in parallelo, quella di Russo. Insomma, consigliato a tutti quelli che vogliono aprirsi un nuovo, o esplorare un vecchio, orizzonte vegetale.
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