07 maggio 2025

Microrecensione #250: "Storia della bambina perduta" di E. Ferrante

 21/03/2025 - 29/03/2025 "Storia della bambina perduta" di E. Ferrante.

Preso in prestito alla biblioteca, e letto di fretta, un po' perché un libro in prestito ha sempre una scadenza, un po' perché è per me momento di chiusure, e un libro con una storia così ingombrante è un libro che non voglio avere in sospeso. E sicuramente anche un po' perché la scrittura ti costringe alla fretta, non ti lascia tregua, inanellando pagina dopo pagina drammi familiari, sociali, politici, individuali, collettivi, drammi su drammi, tensioni, morti ammazzati e lotte interiori, che non si può far altro che precipitarsi a finirlo.

E finalmente ci sono arrivata, a queste ultime pagine. La storia è più o meno conclusa, e io sono soddisfatta: soddisfatta di aver letto l'intera saga (qui, qui, e qui i volumi precedenti), soddisfatta perché in effetti la scrittura, il ritmo, la costruzione del romanzo è davvero fatta bene, ma soddisfatta, forse soprattutto, di poter finalmente chiudere con questa storia e tirare un sospiro di sollievo. 

In realtà la saga la consiglio, ma solo se non avete altri pensieri per la testa che coinvolgano lavoro, diventare grandi, carriere, vocazioni (o mancanza di), figli, salute, famiglia, sradicamento e o attaccamento da e ai luoghi, politica in generale, e la lista potrebbe continuare ancora per molto. Se già ne avete di vostri, di pensieri, fatevi un favore, leggete altro, e tenete questa saga per un momento in cui siete felici e appagati, e in cui volete tirarvi un po' giù l'anima con un libro appassionante (perché sì, esistono anche quei momenti). 

30 aprile 2025

Microrecensione #249 : "L'imperfetta meraviglia" di A. De Carlo

 10/03/2025 - 19/03/2025 "L'imperfetta meraviglia" di A. De Carlo

Trovare libri in italiano nelle biblioteche pubbliche francofone dà sempre un gusto particolare, così, ero entrata per una cosa, mi sono distratta, e ho preso in prestito anche questo, ricordando vagamente che in un tempo passato qualcosa di quest'autore mi fosse piaciuto. Probabilmente il tempo passato era però così remoto, ma così remoto, da non avere alcuna influenza sul presente. A dir la verità, dubito che anche alle medie si possa apprezzare un libro così. Forse gli altri libri gli erano venuti meglio? Questo, mi dispiace darne un giudizio così perentorio, ma bene non gli è proprio venuto. Banale nei personaggi, nelle riflessioni, nelle divagazioni, nelle descrizioni delle relazioni, banale nella scrittura e nella costruzione della storia. La trama, mi ha ricordato, vagamente, quella di quest'altro libro letto di recente, e ripensandoci, è difficile identificare cos'abbia quest'ultimo, che l'"L'imperfetta meraviglia" non ha, ma il risultato è, ahimé, senza paragoni. 

Se volete un romanzo leggero, che mischi una crisi di una quarantenne sognatrice e una rockstar dal passato dannato e ribelle, che viene a patti con l'età, si dà una calmata, e riscopre cos'è una relazione vera dopo tante ex-mogli... ecco, vi consiglio senza ombra di dubbio il romanzo Hornby.


23 aprile 2025

Microrecensione #248 : "Capodanno in giallo" di Aykol, Camilleri, Costa, Malvaldi, Manzini, Recami.

 04/03/2025 - 08/03/2025 "Capodanno in giallo" di Aykol, Camilleri, Costa, Malvaldi, Manzini, Recami.

Un libro leggero in tutti i sensi, formato piccino, comprato usato in una bancarella a Venezia per 3 euro, mi ha accompagnata in un viaggio di lavoro tra Losanna e Londra. Cominciato nei ritagli di tempo in aeroporto, e finito in treno la sera del ritorno, è un libretto senza troppe pretese, un esercizio di scrittura degli autori costruito a tavolino, in cui ciascuno ha fatto vivere al suo protagonista un piccolo giallo ambientato, appunto, a Capodanno. Perfetto per una lettura spezzettata e poco impegnata come può essere quella durante un viaggio di pochi giorni tra un ufficio e l'altro. Alcuni racconti mi sono piaciuti di più, per i personaggi che già conoscevo e che mi stavano già simpatici, alcuni di meno, quello dell'Aykol non mi è piaciuto per nulla!, ma questo è il bello dei racconti brevi: finiscono presto, nel bene e nel male. Lo stesso forse si può dire anche dei viaggi di lavoro, che nel bene e nel male, grazie a Dio, sono brevi anche quelli.