21/03/2025 - 29/03/2025 "Storia della bambina perduta" di E. Ferrante.
Preso in prestito alla biblioteca, e letto di fretta, un po' perché un libro in prestito ha sempre una scadenza, un po' perché è per me momento di chiusure, e un libro con una storia così ingombrante è un libro che non voglio avere in sospeso. E sicuramente anche un po' perché la scrittura ti costringe alla fretta, non ti lascia tregua, inanellando pagina dopo pagina drammi familiari, sociali, politici, individuali, collettivi, drammi su drammi, tensioni, morti ammazzati e lotte interiori, che non si può far altro che precipitarsi a finirlo.
E finalmente ci sono arrivata, a queste ultime pagine. La storia è più o meno conclusa, e io sono soddisfatta: soddisfatta di aver letto l'intera saga (qui, qui, e qui i volumi precedenti), soddisfatta perché in effetti la scrittura, il ritmo, la costruzione del romanzo è davvero fatta bene, ma soddisfatta, forse soprattutto, di poter finalmente chiudere con questa storia e tirare un sospiro di sollievo.
In realtà la saga la consiglio, ma solo se non avete altri pensieri per la testa che coinvolgano lavoro, diventare grandi, carriere, vocazioni (o mancanza di), figli, salute, famiglia, sradicamento e o attaccamento da e ai luoghi, politica in generale, e la lista potrebbe continuare ancora per molto. Se già ne avete di vostri, di pensieri, fatevi un favore, leggete altro, e tenete questa saga per un momento in cui siete felici e appagati, e in cui volete tirarvi un po' giù l'anima con un libro appassionante (perché sì, esistono anche quei momenti).