05 febbraio 2025

Microrecensione #244: "Il desiderio di Dio" di D. Baddiel

 07/01/2025 - 24/01/2025 - "Il desiderio di Dio" di D. Baddiel.

Babbo Natale l'ha portato alla mia mamma, e Babbo Natale glielo ha rubato poco dopo per leggerlo, dato che la mamma lo aveva già finito, questo libro sottile.

Un libro sottile, infatti, che parla però, come si può immaginare dal titolo, di un tema grande, e vasto, e universale. 

Un tema così grande, e così vasto, e così universale, che vederlo racchiuso in un libro così piccolo, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Quello che ho apprezzato, è che l'autore se ne rende conto, e non ha troppe pretese. È un libro serissimo scritto da un comico intelligente, un lungo monologo, che offre un punto di vista, quello dell'autore, per lui scontato, e per il lettore? Chissà, non per forza. I passaggi, logici o meno logici, saranno giudicati da ciascuno nel segreto del proprio divano, del proprio letto, sulle rive del proprio comodino.

Peccato per la traduzione, in qualche tratto un po' stonata nella sua scolasticità, il libro è ad ogni modo divertente e di piacevole lettura, e di sicuro porta a qualche riflessione, ad oguno la sua. L'universalità della domanda, e, appunto, del desiderio di Dio, rimane, anche alla fine del piccolo saggio, un bellissimo mistero, e la sua necessità di per sé certo non aiuta a schierarsi per l'una o per l'altra fazione, se davvero alla fin fine esistono fazioni contrapposte.

29 gennaio 2025

Microrecensione #243: "Storia del nuovo cognome" di E. Ferrante

 01/01/2025 - 03/01/2025 "Storia del nuovo cognome" di E. Ferrante.

Secondo capitolo della saga, dopo "L'amica geniale". L'avevo chiesto a Babbo Natale per continuare la lettura, ma mi era stato negato perché a Babbo Natale non era piaciuto quanto il primo. "Te lo farai pestare". E chi sono io per contraddire Babbo Natale? Me lo sono fatto prestare. E che dire? Aveva ragione Babbo Natale? Il romanzo l'ho letto di un fiato per ragioni logistiche (non volevo espatriare con il libro in prestito) quindi brutto brutto non l'ho trovato. Le protagoniste, ora non più bambine, si raccontano negli anni dai 16 ai 20 e qualcosa, anni difficili, anni di decisioni, di fortune e sfortune, le prime che segnano davvero la vita. Forse per questo i comportamenti tratteggiati ad arte nel capitolo sull'infanzia, sono in questo esacerbati e portati allo stremo, come lo sono i sentimenti in quegli anni, amplificati, eccessivi. Ed è forse questo eccesso, questa ripetitività se non prevedibilità, non delle situazioni, ma delle azioni e reazioni, dei pensieri e degli eccessi dell'una e dell'altra protagonista, che, lo devo ammettere, ha frenato un po' anche a me l'entusiasmo.

E allora, aveva ragione Babbo Natale? Ovvio, avevate dubbi?

Forse per questo non continuerò la saga? Giammai. Ma magari anche i prossimi, me li faccio prestare.

22 gennaio 2025

Microrecensione #242: "Ho paura torero" di P. Lemebel

21/12/2024 - 29/12/2024 "Ho paura torero" di P. Lemebel. 
Su sconsiglio di mio marito, ho letto questo libro che avevamo da un po' a casa a Venezia. Il libro, di una scrittura volutamente artificiosa e barocca come il suo personaggio principale, racconta la storia di un amore impossibile, immaginario e verissimo allo stesso tempo, tra un militante del Fronte Nazionale e una Fata dell'angolo, "travestito passionale e canterino, sartina dei quartieri alti" a Santiago, nel Cile di Pinochet. Un tema di cui so poco, un'ambientazione difficile, un umorismo tragico e appunto, una scrittura arzigogolata e, presumo, volutamente frivola. La cosa non promette niente di buono, ma sarà perché la storia è dipinta in toni cosi' crudi, e allo stesso tempo delicati, o sarà giusto per contraddire mio marito, a me il libro è piaciuto. Non è una lettura che mi sento di definire piacevole, non me la sento di consigliarlo spassionatamente. Ma se volete leggere qualcosa di "particolare", ecco, questo libro sicuramente non vi deluderà. E ha pure il pregio di non essere troppo lungo, nel caso vi rendiate conto che questo tipo di particolarità proprio non fa per voi.