21 maggio 2012

Del piccolo e del grande, del vuoto e del pieno.

Questo fine settimana ho fatto una gita a Berlino. Non c'ero mai stata prima, e ancora non l'ho capita del tutto, come città. Ci tornerò.
Ci son tante cose importanti da vedere, tanto Passato, e tanto Futuro,  però oggi vi scrivo solo di una cosa piccolissima, di un dettaglio che mi ha colpito in particolare.
Per tutto il tempo, a piedi, con i mezzi pubblici, o in bicicletta, non ho fatto altro che meravigliarmi di quanto gli spazi fossero giganti, di quanto tutto fosse lontano, di quanto distassero le fermate della metro l'una dall'altra, le fermate del tram, dei bus, del treno, le une dalle altre, i quartieri, i ponti, i palazzoni e le piazzucole.
Una città immensa, mi è sembrata.


Karl-Max Allee, Berlino.

Poi, nel passeggio assolato del sabato mattina, in una piazza affollata di mercato, ho incontrato una ragazza di Venezia, che conosco dalla mia vita precedente all'Isola.
Robe da matti, le strade che si incrociano, e la sincronia dei vagabondaggi. 
Par di stare a Cannaregio.

In ogni caso lei a Berlino ci vive.
Ma  a Venezia, ci è rimasto qualcuno?

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