12 febbraio 2013

Sopravvissuti

Oggi ho saltato da una piattaforma alta 7 metri in un Mare del Nord a 3 gradi. 
"Once in a life time", mi ha detto l'istruttore prima che mi lasciassi cadere. 
"I hope so", e ho fatto il passo.
Avevo una muta stagna, sì, ma senza guanti né cappuccio.
Le mani smettono di avere sensibilità in circa 15 secondi, forse è la cosa più impressionante di tutte.
Nonostante questo, ho nuotato e galleggiato 50 metri, fino ad una scaletta incrostata di mare, e mi son tirata su, non so con che forza, non so con che presa.

me medesima, muta nella mia muta (small)

Me la devo ricordare, questa mia piccola impresa, quando dico che non ce la faccio: sia questione di sopravvivenza, o di piccoli, minuscoli, drammi quotidiani, ora so che ce la farò.

Tornando a casa poi, tra l'arancio e il rosa del tramonto, e il verde della diga, e il bianco delle chiazze di neve, eccoli, i veri sopravvissuti.
Un piccolo ciuffo d'erba di una sfumatura più scura, pennellato sulle punte da dei boccioli chiari, pronti a lasciarsi invadere di Sole.

Sia questione di sopravvivenza, o di come passare anche quest'Inverno che va e viene, che soffia e scalcia, che gela: ora so che ce la farò.


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