Dopo il mare, gli aerei, Lisbona, e molti annunci di ritardo, eccomi finalmente a casa.
O insomma, una buona approssimazione. Casa proprio proprio non è, visto che sulla porta dell'hotel di Amsterdam, dove facciamo l'ultima tappa, c'è scritto "benvenuti" in tutte le lingue del mondo, e però quando tocca all'italiano non c'è scritto "benvenuti", ma "salutare".
Che sia un invito alla socializzazione verbale, nel senso: non fermatevi alla lettura di una scritta su una porta di hotel qualsiasi, ma invece salutate sollecitamente il vostro vicino, così da instaurare con lui un rapporto umano? Ed è un invito speciale che è rivolto solo agli italiani? Perché?
Immersa in riflessioni di questo calibro, sul valore degli incontri, e la bellezza tragica dei saluti, di quando si arriva e di quando si parte, dopo che se ne è fatti parecchi, di saluti, ieri, tra membri dell' equipaggio e colleghi scienziati, ecco, quasi senza accorgermene sono arrivata sull'Isola, tutta in verde, in tenuta estivissima.
Ora, per completare il mio arrivo, non resta che da farmi due spaghetti, una doccia, e filare a letto, non necessariamente in questo'ordine, salutare o non salutare che sia.
02 giugno 2014
Day 25 - Salutare
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