18/01/2015 "Dimentica il mio nome" di Zerocalcare.
Questa microrecensione è una microrecensione a fumetti, anche se non
pare. Provate a immaginare: ci sono io seduta su di una grande poltrona
rosso bordeaux, che inizio a leggere una storia a fumetti. Fuori è buio, piove
piano, ma incessantemente, da giorni. Dall'esterno, la casa è piccola, ma
questo non si vede perché dal buio della strada l'unica cosa che appare
è una grande finestra illuminata di una luce calda. Con me dentro.
Fuori, invece, è freddo. Note di clarinetto basso da un'altra finestra
illuminata, più piccola, a fianco. La vignetta successiva è uguale a
questa. Sempre due finestre illuminate, ma le note sono finite, e anche
le pagine del libro. Piove ancora, come prima, ed è solo
impercettibilmente più buio. Io però, stando seduta su quella poltrona rosso bordeaux,
ho viaggiato tra Roma, la Francia e il mondo intero, ho viaggiato nel
tempo e nello spazio, ho conosciuto una famiglia e mi sono appassionata a
sconosciuti di carta, al loro passato, e a come loro, ma a dir la
verità un po' tutti, imparano a costruire il loro futuro.
Che altro si può chiedere a un libro, in una domenica di pioggia?
Nessun commento:
Posta un commento