24 dicembre 2015

Auguri!

Dopo un anno così denso di tutto, viaggi, città d'oltremare, oceani così grandi da cullare me e chi mi stava nella pancia, mari così azzurri da dipingere, cambiamenti, alcuni inizi, alcune fini, giornate lunghissime d'attesa, e piene zeppe di cose da fare, attenzioni date, ricevute, un anno lungo, insomma, è venuto finalmente il tempo di sedersi, con un po' di torrone in mano, provvidenzialmente spedito e arrivato fin quassù, a godersi il Natale e le feste limitrofe sull'Isola, nella pigrizia di stare a casa solo noi, noi tre, e nella frenesia di quest'aria di partenza che già si respira.
Ma questa è un'altra storia, e per ora, è solo Natale, che per fortuna, nonostante manchino neve, freddo, e pure la brina a ricamare gli alberi, ha saputo arrivare anche qui, con il suo albero, e i suoi doni.
Ed ora a voi risolvere il quesito: ma quassù, nella nostra minuscola capanna dietro la diga, abbiamo un albero piccolissimo, oppure Babbo Natale ci ha portato dei regali davvero giganti? 
In ogni caso, Auguri a tutti!



21 dicembre 2015

Microrecensione #107: "Lo stato delle anime" di G. Todde

4/12/2015 - 11/12/2015 "Lo stato delle anime" di G. Todde. Un'ottima scoperta, fatta grazie al regalo di un'amica. L'autore ha uno stile cesellato,affascinante, tutto valli e montagne come i paesaggi che descrive, increspato come il mare che circonda la Sardegna, teatro dei fatti.
I personaggi sono complessi, interessanti e mai scontati, cosa sorprendente e preziosa dal momento che stiamo parlando di un giallo.
La storia ruota intorno a un triplice omicidio nel paesino di Abinei, dove lo stato delle anime rimane immutato da secoli, e il numero dei nati pareggia da sempre il numero dei morti.
Conosco poi, grazie a questo libro, l'interessante figura del mummificatore Efisio Marini, qui nella veste di investigatore, personaggio realmente esistito, come si legge nella nota finale, e realmente occupato nella pietrificazione scientifica dei morti, ma probabilmente senza l'hobby del detective.
Peccato, gli viene così bene.





17 dicembre 2015

Minuscoli drammi quotidiani/31: Menù Natalizi.

Cominciano a comparire, sul giornale locale dell'Isola, ornate di lustrini, neve finta, ricchi premi e cotillon, le pubblicità di cenoni natalizi e di capodanno con relativi menù dei vari ristoranti.
Tenetevi forte: l'immancabile ristorante finto-italiano offre, come primo piatto nel sontuoso menù di Natale, nientepopodimeno che: una pasta aglio, olio e peperoncino.
Per carità, può esser buona, eh.
È che accompagnata da un bicchiere di champagne, io proprio non ce la vedo.

15 dicembre 2015

Annuntio vobis gaudium magnum: habemus tesi!

Ecco, dopo un incalcolabile numero di anni su quest'Isola, di mare, di onde, di Scienza infusa e profusa, finalmente la mia tesi di dottorato non solo è finita, ma è pure arrivata, fresca di stampa, ed è pronta per i migliori scaffali di tutta Europa.
In stile squisitamente olandese: stampa professionale, grafica di copertina elegante (questo, ovviamente, non in stile olandese), cento copie da appioppare in giro, a amici, parenti, e possibili futuri datori di lavoro, che non si sa mai.
 
Tesi, tesi, tesi.

Uno dei migliori scaffali di tutta Europa (il mio), la tesi, e Rossella.

È buffo pensare che il mio primo libro, il mio primo ISBN, sia scritto in una lingua che conosco appena, e tratti di un argomento che, in questi anni, ho imparato a sapere di non sapere. C'est la vie!
Magari con il prossimo andrà meglio.

14 dicembre 2015

Microrecensione #106: "Diario di bordo di uno scrittore" di B. Larsson

20/11/2015 - 2/12/2015 "Diario di bordo di uno scrittore" di B. Larsson. Nel libro l'autore racconta come sono nati, cresciuti, e come hanno visto la luce i suoi numerosi progetti letterari. Può sembrare autocelebrativo, o vuoto, come soggetto, invece il libro si fa leggere volentieri, gli aneddoti sono divertenti, le storie si intrecciano con i fatti di cronaca degli ultimi vent'anni. 
E pensare che io, di libri di Larsson, sono riuscita a non leggerne fin ora neanche uno (nonostante le molte raccomandazioni). Sarà questa la volta buona?

11 dicembre 2015

Ingressi, pannolini e sorrisi

Da poche settimane siamo in tre, in famiglia, e siamo già riusciti a finire in una vignetta umoristica, grazie alla nostra ostetrica e fumettista Theda, e ai nostri amici co-isolani urbin-brianzoli.
Ma le minuscole chiappette dell'appena arrivato si arrossavano, ahimè, usando i pannolini alla moda, e così abbiamo provato quelli del Lidl, che fortunatamente avevamo in casa perché appunto gli amici co-isolani urbin-brianzoli li avevano comprati per farli indossare al loro cane, di tanto in tanto, si sa, ma, fallito il tentativo, e constatato una volta per tutte che l'anatomia canina è decisamente differente da quella umana, ci hanno regalato, in vista di chi doveva arrivare.
E l'arrivato ha apprezzato, anzi, le sue minuscole chiappette hanno apprezzato molto il salto di qualità, da un pannolino comprato per moda, a un pannolino comprato per cani.
Lui, abbiamo capito, preferisce i cani, e a noi va bene così.
L'aneddoto però non è passato inosservato all'ostetrica, che oltre a farci un fumetto, pare lo abbia raccontato a mezza Isola, condendolo, l'ha confessato, via via, di particolari sempre più colorati.
E così eccoci, noi tre, gli Italiani dell'Isola, con un sorriso, sulla porta di casa, a recuperare pannolini da chi ce li regala un po' deluso. Prego, perfetto pannolini! - e non c'è altro da aggiungere.
Facciamo il nostro ingresso nel mondo in tre con un sorriso, e un sorriso lo regaliamo. 
Non c'è migliore inizio, né miglior augurio.

Vignetta by Theda





Approfitto poi di questa bellissima copertina per inaugurare anche la nuova rubrica del blog, "De Genitoribus", ove raccoglierò  faccende genitoriali e familiari, in cui verrò allegramente trascinata, d'ora in poi. 

09 dicembre 2015

Microrecensione #104: "Il dispatrio" di L. Meneghello

22/10/2015 - 18/11/2015 "Il dispatrio" di L. Meneghello. Un libro non facile, spezzettato, tranci di aneddoti che poco hanno a che fare l'uno con l'altro, ma che insieme comunicano perfettamente l'impressione, il sentimento di, appunto, dispatrio dell'autore, una volta trasferitosi in Inghilterra. Il vivere, l'essere altrove, in un Paese che ormai si conosce, ma che si è certi non riuscire a comprendere fino in fondo: sarà per la lingua, banale, ma sarà anche per tutto quell'insieme di dettagli che fa degli inglesi gli inglesi, degli italiani gli italiani.
Il libro è permeato dell'ironia sottile dell'emigrato accademico, grato alla patria d'adozione, in fondo devoto alla patria che ha lasciato, di cui ne frequenta assiduamente gli altri "dispatriati".
Ho ritrovato in questo libro tanti pensieri, tante situazioni, accumulate in questi anni da espatriata.
Buon segno, non sono l'unica a sentirsi altrove, anche dopo tanti anni. E a pensare, e ad ammettere, che sia semplicemente estremamente difficile, nel quotidiano, misurarsi con l'altrove.
Questo però non vuol dire che a me, o che all'autore, non piacciano, le cose difficili.