11 gennaio 2016

L'ultima idrolitina.

Non son tanto gli scatoloni che si accumulano negli angoli del salotto, i mobili che spariscono a colpi d'avvitatore, i sacchetti di vestiti da portare al cassonetto apposito, il calendario che è dell'anno scorso e nessuno se ne cura, la mia intera collezione di magneti da frigo imballata e insacchettata in vista di frighi migliori.
Non è tutto questo, che mi ricorda che stiamo lasciando l'Isola, e questa casa.

È l'idrolitina che finisce. I funghi secchi che diminuiscono a vista d'occhio, il riso buono pure, l'olio quasi agli sgoccioli, le riserve di zafferano e di bicarbonato ai minimi storici, e io così, a cuor leggero, ad affrontare tutto questo, pensando che non importa, che bisogna finire tutto, che non devo organizzare al più presto la spedizione di nuove scorte.

È una sensazione strana, la casa che si svuota, il Brioschi che schiumeggia, e poi, più nulla.
Ma quando anche il sale grosso finirà, quello sì sarà il segnale che stiamo davvero per andare, lasciare tutto ed espatriare dall'espatrio, per iniziare altrove.



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