26 febbraio 2019

Microrecensione #154: "La costola di Adamo" di A. Manzini

25/01/2019 - 03/02/2019 "La costola di Adamo" di A. Manzini. 
Continuano per me le indagini di Rocco Schiavone, questa volta invischiato in un caso di quasi femminicidio aostiano. Un vicequestore po' Robin Hood, un po' più buono di quello che mi aspettavo, ma va bene così. Sia la storia che tutti i personaggi sono sempre costruiti, e raccontati, in modo piacevolissimo. Prova ne è il fatto che in autobus, la mattina presto, andando al lavoro, sono l'unica a mettermi ridere così forte (e sì, è un giallo che parla di un orrido delitto, ma a tratti è davvero difficile trattenere le risate).

22 febbraio 2019

Minuscoli drammi/56: Tisane trilingui

E dopo una giornata di lavoro, asilo, autobus, metropolitane e tramonti arancio sul lago, quando T. è a letto, e anche l'orologio smette di fare tic tac, è bello accovacciarsi sul divano con una tazza fumante fra le mani, una tazza che profuma di lavanda, tiglio, e ... lascia verbi limone (e ben il 10%, ce n'è).

Riesce a sorprendermi ancora, dopo ormai 3 anni in terra neutrale, il fantomatico trilinguismo svizzero.


19 febbraio 2019

Microrecensione #153: "Pista nera" di A. Manzini

13/1/2019 - 24/01/2019 "Pista nera" di A. Manzini.
Dopo aver letto per primo l'ultimo della serie, eccomi a ripercorrere, questa volta in ordine cronologico, le avventure del vicequestore Rocco Schiavone, partendo dall'inizio, dal primo omicidio su cui investigare ad Aosta, dopo il trasferimento da Roma.
Un giallo perfetto da leggere in questa stagione invernale, spolverata di neve qua e là, circondati da montagne e da sciatori, perché in fondo Aosta è solo un passo al di là di questi bei monti di nuvole e ghiaccio.

14 febbraio 2019

In memoriam: Walter Munk 1917 - 2019

Mi permetto di riproporre in questi giorni un mio vecchio post che dedicai, un po' di anni fa, a Walter Munk.
In memoria di questo grande scienziato, e amico, del mare.

12 febbraio 2019

Microrecensione #152: "L'enigma di Einstein" di J. Rodrigues dos Santos

25/12/2018 - 12/01/2019 "L'enigma di Einstein" di J. Rodrigues dos Santos.
Ecco cosa succede ad avere un marito che mi conosce bene, e che mi regala libri che io non ho il coraggio di comprare, ma che alla fine mi divertono molto.
Questo qui, della serie romanzi a metà tra scienza, religione e complotto, ha tutti gli elementi giusti: Einstein, l'Iran, il nucleare, la storia d'amore passionale e scontata, il difficile rapporto del protagonista con il padre, gli Ebrei, l'Islam, l'intreccio tra scienza e una religione qualsiasi a scelta, chi più ne ha più ne metta. L'autore ha provato a toccarle tutte, le parole chiave di questo tipo di romanzi, con un risultato a metà tra lo stucchevole e il comico. L'edizione (Newton Compton) poi è abbastanza imbarazzante, con molti errori di traduzione e a volte di impaginazione. Ma tutto sommato mi son divertita a leggerlo, non solo, ma anche per merito dei commenti altisonanti sulla quarta di copertina disattesi in modo così disarmante da sfiorare il ridicolo. Se tenete le aspettative basse, e lo leggete con lo stesso spirito con cui vi accovacciate sul divano a vedere un film d'azione su rete 4, non vi deluderà. 

«Una sorta di big bang letterario. Potrebbe forse essere questo il libro di cui la letteratura ha bisogno? L’autore ci seduce con questo suo viaggio universale sin dal primo capitolo. Umberto Eco ha fatto lo stesso con Il pendolo di Foucault
Diário de Notícias

Risposta: No.

06 febbraio 2019

Microrecensione #151: "L'Isola del Tesoro" di R. L. Stevenson

21/11/2018 - 12/12/2018 "L'Isola del Tesoro" di R. L. Stevenson. 
Finalmente ho colmato questa lacuna!
Pirati misteriosi, armatori speranzosi e ingenui, tesori, mappe, rotte oceaniche e ammutinamenti, avventure nella giungla, negoziazioni a filo di spada, lotte all'ultima lama su ponti inclinati di navi spiaggiate in paradisi tropicali. Cosa chiedere di più da un libro? 
Pensare poi che questo libro ha ben più di 100 anni è davvero bellissimo (è del 1883). In 100 anni, le esigenze dei lettori, o almeno, di alcuni lettori a me simili, non sono cambiate di una virgola. Quando diciamo che questa o quella nuova tecnologia sta rivoluzionando la lettura, o addirittura l'annienta, e che i lettori non sono più come quelli di una volta, o altre scempiate simili, ecco un bell'esempio di come l'animo umano, in fondo, nonostante gli schermi che può avere davanti, non cambi poi di molto, e che da Ulisse in poi, una bella avventura di mare non la disdegni nessuno. Sono sicura che anche T., non appena potrà leggere Stevenson, non ne rimarrà deluso.