01/01/2024 - 06/01/2024 "La lingua di Ana" di 1 E. Mujčić.
Il sottotitolo: "Chi sei quando perdi radici e parole?" ne racchiude bene la storia. Un espatrio, una storia di immigrazione, lo sconforto di aver perso la possibilità di una vera comunicazione con il mondo esterno per via della lingua e non solo. Per via del passato altrove, del presente scisso, di un futuro senza alcun punto fermo.
Un libro bellissimo, intimissimo, tragico e al tempo stesso catartico, in cui mi sono, ça va sans dire, ritrovata. E quanti e quante come me, sempre di più, per citare la Biennale di quest'anno (che tra l'altro non ho neppure visto): "stranieri ovunque", ognuno con il suo bagaglio di storia, con la sua lingua, con la sua idea sgangherata di futuro e suo presente più o meno zoppo.
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