10 settembre 2025

Microrecensione #254: "The Miniaturist" di J. Burton

 28/04/2025 - 06/05/2025 "The Miniaturist" di J. Burton

Avevo bisogno di un libro che fosse leggero: nel formato, da mettere in zaino e portare in giro facilmente, in questi giorni post-operatori di pochi spostamenti e molte attese, e nel contenuto, per una voglia di romanzo e di storie che ti trasportano altrove, perché, a volte, si ha voglia di viaggiare anche quando non si può. 

Così passando in biblioteca a riportare un libro di ricette di Dragon Ball (?? a volte mi diverto a pensare a cosa mai pensi chi vede la lista dei libri che prendo in prestito... spero che a controllare i miei prestiti non sia solo l'intelligenza artificiale, di questi tempi, non si sa mai, ma che una persona in carne ed ossa, si possa fare, onestamente, due risate), ecco selezionato dallo scaffale di libri in lingua inglese questo librino dal taglio cinematografico.

Motivo principale per averlo selezionato: il formato tascabile, e il fatto che è ambientato ad Amsterdam intorno al '600, che, bisogna ammetterlo, è spesso una buona ambientazione per storie di ogni tipo.

Dopo un inizio forse un po' lento, confermo l'impressione avuta dal semplice soppesare il libro e rimirarne la copertina. Per fortuna, nessuna sorpresa: una storia avvincente, qualche colpo di scena, un'eroina assolutamente anacronistica con cui ci si relaziona facilmente, un po' di magia, la Compagnia delle Indie, una tensione tra donne che poi si rivela provvidenziale complicità, un uomo di casa burbero dal passato e presente misteriosi, la domenica a messa, un parto in casa, etc etc, avete capito il genere. Romanzo in costume godibilissimo e che ha risposto perfettamente alle mie esigenze del momento. Ma se cercate un capolavoro della letteratura, o delle grandi verità, ecco, cercate pure altrove.

03 settembre 2025

Microrecensione #253: "Yellowface" di R. F. Kuang

 22/04/2025 - 26/04/2025 "Yellowface" di R. F. Kuang

Essere in convalescenza, ha anche i suoi lati positivi. Improvvisamente, c'è il tempo di cucinare, di fare qualche lavoretto, e qualche chiacchiera, vicina o lontana. E addirittura, tra amiche, c'è il tempo di scambiarsi consigli di lettura, cosa che non avveniva da molto.

Così, libro consigliato, libro recuperato e presto libro letto, che chi ha tempo non aspetti le notti per leggere, ma legga quando può: sul divano, in terrazza, su una panchina, sotto il sole o sotto la pioggia. In questo periodo di deambulazione difficile, le attese sono all'ordine del giorno, e i libri i miei migliori amici.

Trovato facilmente in biblioteca in lingua originale (inglese), un libro così ... moderno, non l'avevo mai letto. Un thriller editoriale nel vero senso della parola, che parla di Twitter, in cui leggiamo email, e in cui leggiamo di drammi virtuali ripercuotersi e intrecciarsi con drammi umani e realissimi. Un'ambientazione che di primo acchito suona strana, quasi fuori luogo per la carta stampata, ma a cui ormai forse farei meglio a rassegnarmi, ed ad abituarmi, perché questo è, in una qualche misura, il mondo che abitiamo. Ma è un libro che parla anche di ambizione, di radici, di legami, di essere dentro o fuori una comunità, di lavoro, e della linea sottilissima che a volte divide creatività, appropriazione, e successo. Ed è un libro, devo dire, riuscitissimo, con una protagonista  di un'umanità dipinta perfettamente, nella sua fragilità, nei suoi errori, nella sua follia, e nel suo dramma legato indissolubilmente al destino segnato dalle prime pagine della storia. Ed è forse, soprattutto, un thriller, costruito perfettamente per farvi divorare le pagine una dietro l'altra, credo mai un lavoro di copy editing sia stato seguito con cotanta palpitazione. Vi ho avvertito.