Nel particolare, dieci piedi che in un modo o nell'altro hanno camminato parecchio insieme. Da sinistra, "piedi (e gambe) freddolosi", di chi si è sempre lamentata del freddo nel sacco a pelo, ma poi ci è andato fino in capo al Mondo. "Piedi altissimi ", secondi da sinistra, di chi del volo ormai ci ha fatto un'abitudine, ed è sempre in viaggio, indecisa su dove andare e cosa fare, prendendo come metro di misura minimo l'Europa.
Abbiamo poi "piedi saldi", di chi invece ha intuito dove andare e con chi, e ci sta andando portando con sè un sorriso contagioso.
Penultima da destra, inconfondibile, "piedi da sposa", bianchissimi, e leggeri, di chi cammina a dieci metri da terra per la felicità, ma anche comodi e pratici, di chi ha radici ben profonde, e strumenti con i quali farle germogliare.
A destra, "piedi autonomi", che hanno sempre dovuto o voluto e saputo andare contro a tutto quello che non piaceva loro, pure ai tacchi.
Alla cerimonia, alla festa, e al dopo festa, molti altri piedi si sono ritrovati a celebrare le nozze, a ballare, a inzupparsi di pioggia correndo tra una macchina e l'altra.
I piedi dello sposo poi, neri, lucidi e lisci, sono rimasti tali quasi fino a sera, battendo ogni record di resistenza in scarpe-lucide-da-uomo.
Un successo.
Ora, per i neosposi, la sfida passa tutta nell'insidiosissimo campo dei piedi in calzini, o ciabatte da casa.
Vi sia lieve il cammino, o il calzino.
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