Non vi avevo ancora detto che durante il lungo, assolato, ozioso e satollo pomeriggio pasquale J., la mia collega svedese, era passata per la mia magione ad approfittare di una fetta di colomba, un frammento d'uovo di cioccolato e, soprattutto, di un caffè.
Gentilissima, non si era presentata a mani vuote, ma aveva bussato alla porta portando con sè un cucciolo di pomodoro (stando alle sue parole), tenero e fragile.
Io l'ho accolto fiduciosa, l'ho chiamato Giò, come ogni Pomodoro che si rispetti, e ho iniziato ad allevarlo, speranzosa e inesperta, come chiunque sappia di non avere il benchè minimo pollice verde, ma si senta investito da una chiamata che non può rifutare.
L'altro ieri Giò era cresciuto abbastanza da meritarsi un vaso più importante, e un po' di attenzioni extra che negli ultimi mesi, per ragioni variegate, gli avevo fatto mancare.
Armata di paletta improvvisata con cucchiaione da cucina ho effettuato, sotto l'esperta supervisione dell'agreste Subirotamic, il trasloco di Giò, ma ... il dubbio che aveva cominciato a instillarsi nella mia mente seppur cittadina si è fatto più concreto.
Ahimè, caro Giò, a me tu non sembri proprio un cucciolo di pomodoro!
Voi cosa ne dite?
Allego foto dell'esemplare, nella speranza che qualche "topo di campagna" riesca a illuminare questo mio baratro di ignoranza in fatto di piantuzze, tipico da "topo di città".
Metto in palio, per la risposta migliore, una cartolina dell'Isola, sperando di invogliare il mio amato pubblico ad aiutare me, il mio pollice verde, e il futuro di quest' ortaggio misterioso.
Fatelo per Giò!
Gentilissima, non si era presentata a mani vuote, ma aveva bussato alla porta portando con sè un cucciolo di pomodoro (stando alle sue parole), tenero e fragile.
Io l'ho accolto fiduciosa, l'ho chiamato Giò, come ogni Pomodoro che si rispetti, e ho iniziato ad allevarlo, speranzosa e inesperta, come chiunque sappia di non avere il benchè minimo pollice verde, ma si senta investito da una chiamata che non può rifutare.
L'altro ieri Giò era cresciuto abbastanza da meritarsi un vaso più importante, e un po' di attenzioni extra che negli ultimi mesi, per ragioni variegate, gli avevo fatto mancare.
Armata di paletta improvvisata con cucchiaione da cucina ho effettuato, sotto l'esperta supervisione dell'agreste Subirotamic, il trasloco di Giò, ma ... il dubbio che aveva cominciato a instillarsi nella mia mente seppur cittadina si è fatto più concreto.
Ahimè, caro Giò, a me tu non sembri proprio un cucciolo di pomodoro!
Voi cosa ne dite?
Allego foto dell'esemplare, nella speranza che qualche "topo di campagna" riesca a illuminare questo mio baratro di ignoranza in fatto di piantuzze, tipico da "topo di città".
Metto in palio, per la risposta migliore, una cartolina dell'Isola, sperando di invogliare il mio amato pubblico ad aiutare me, il mio pollice verde, e il futuro di quest' ortaggio misterioso.
Fatelo per Giò!