La cometa Ison, prima (immagine a sinistra, cometa in basso a destra) e dopo (immagine a destra, pallida cometa in alto a sinistra) il passaggio vicino al Sole (marcherato per la sua troppa luminosità con il cerchio rosso; le dimensioni in scala e la posizione del Sole sono indicate dal cerchio bianco). Immagine modificata da quella disponibile qui |
Ci abbiamo sperato in tanti - credo - in un Natale 2013 con cometa ad
indicarci una grotta, una capannuccia, ci saremmo accontentati anche di
un condominio in periferia, di una tenda, un bivacco, un barcone
scassato in mezzo al mare, una sterminata prateria, un igloo, una
villetta a schiera, a cui rivolgere tutte le nostre preghiere e le
speranze per l'anno che verrà.
Invece niente, il Sole ce l'ha
squagliata prima, e anche quest'anno il Natale arriverà e passerà come gli altri,
senza cometa, con una spolverata di ipcrisia, qualche buon proposito per
un vago futuro in cui saremo, nelle nostre intenzioni, più buoni o
migliori.
Quest'anno il mio Natale cade un po' in
mezzo a tutto quel che devo fare: finire un contratto di lavoro, una
tesi, qualche articolo, concludere una parte della mia vita e iniziarne
un'altra, cose così, insomma.
Mi arrovellavo quindi su come farlo
passare in fretta, che non mi fosse d'intralcio, quando all'improvviso
ho realizzato che in fondo il Natale è sempre caduto nel bel mezzo di
tutto, ed è proprio questo il senso della festa.
Il Natale non è
un evento isolato, a cui ci si prepara per anni, si pianifica, e si celebra con
originalità: il Natale capita tra capo e collo nella vita reale, mentre
stai facendo altro, così impegnata che non hai neanche posto, nella tua
locanda, per ospitare qualcuno, tantomeno un bue, o un asino. O una
Famiglia.
Si riempe di riti e tradizioni, perché le persone
cercano qualcosa di caldo e accogliente in cui rifugiarsi, quando arriva
così all'improvviso, con la sua carica di novità, di luce ad aumentare,
di ventata di futuro e possibilità che è l'anno, fresco fresco di
calendario, che porta con sé.
E ti costringe a fermarti a pensare.
Così
ecco, in mezzo alla Vita (e per fortuna!) anche quest'anno capiterà il
Natale, nelle mie giornate, piene di tutto quello che faccio sull'Isola,
ma anche nelle vostre.
Starà a ciascuno di noi, quindi, decidere
se prendersi del tempo per sé, per festeggiarlo, insieme ai propri
affetti, o in meditazione solitaria, se regalarsi dei minuti, centinaia,
per vedere un po' che ne è stato, del tempo tra il Natale scorso e
l'oggi, e per vedere che ne si farà, del tempo fino al prossimo.
Oppure, farsi venire il sangue amaro per le luminarie di pessimo gusto appese ai lampioni, e per la dolorosa selezione musicale nei negozi.
Fate voi.
Io,
dal canto mio, auguro a tutti delle buone meditazioni e delle buone
risoluzioni Natalizie, come dovrebbero esserci sempre quando fuori è
buio, come in questi giorni, e come quest'anno in generale, ma si sa che poi,
dopo il solstizio, la luce non può far altro che aumentare.
Che poi, è risaputo: il 2014 sarà un anno straordinario.
Ah, non ve l'aveva ancora detto nessuno?
Fidatevi.
Buon Natale e festività contigue! - perché morta una cometa,
se ne fa un'altra!
se ne fa un'altra!
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