Vi è ad Amsterdam un grazioso negozietto, proprio in centro, sull'angolo sporgente di una palazzo simil antico, che quando ci si passa non si può far a meno di entrarvi.
Ci si trovan timbri, timbrini, cera lacca e inchiostri di ogni genere, così, dopo quattro anni di visite, a Natale scorso ho ceduto, e ho acquistato un ex libris per il mio coinquilino, che i nostri libri stanno cominciando a conquistare la casa, oltre che gli scaffali, e che almeno si riconosca chi è il padrone di quel disordine (di solito, io).
Ad ogni modo, il regalo, corredato con un inchiostro blu oltremare, è stato apprezzato e ha cominciato a popolare le prime pagine bianche dei suoi ultimi arrivati.
E i miei?
Prevedibilmente, non ho saputo resistere, e alla successiva visita alla capitale, senza alcun motivo ne' giustificazione, mi son fatta regalare un mio personale ex libris, per i miei ultimi arrivati.
Ho optato per un leggerissimo fiore di finocchio, e un inchiostro smeraldo.
Alcuni libri, poi, adesso che si può, han l'onore di entrambe le impressioni, che son libri condivisi, per contenuti, per storie, e per disordine generato.
A volte, si pensa al container dove svuoteremo la casa sull'Isola, al momento di partire. Chissà tutti questi libri, per dove salperanno.
O magari per qualche ragione non potremo portarli con noi, e allora li semineremo in giro: ora che hanno il timbro, sapranno da dove vengono e, se fa troppo freddo o troppo buio dove li abbiamo lasciati, sapranno da chi ritornare.
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