28 febbraio 2014

Minuscoli drammi quotidiani/19: Il burrolio.

E' da poco finita, in uno dei supermercati neerlandesi, la settimana della cucina invernale italiana "Di mama" (e qui non commenterò sull'uso delle doppie, che questo non vuol essere un post pignoletto).
Chi fosse interessato a come viene rappresentata l'Italia nelle pubblicità olandesi, si guardi pure questa, agli altri basti sapere che uno è il principale sentimento che il nostro paese suscita: pura venerazione.
Almeno un po' d'orgoglio, su questo fronte, sia lecito.
Così, nella rivista del supermercato troviamo mille e una ricette "d'ispirazione italiana", vien da dire a me, per loro, invece, "italiane, ma proprio originali e autentiche": son le ricette del vero ragù alla bolognese (con i peperoni?), o del tiramisù (con la panna?), ma così è, e non ha senso più meravigliarsene: il vero ragù, o una sempre ottima pasta al sugo, a loro semplicemente non piacerebbero fino in fondo, troppi pochi sapori, troppe poche contaminazioni, troppo poco, insomma. E va bene, per carità, de gustibus eccetera eccetera. 
E' tutto lecito. 
Tutto, le tagliatelle tacchino-asparagi-piselli-menta-porro, le lasagne zucca e mela, i macaroni (?) con broccoli-formaggio-prosciutto-funghi, tutto lecito.
Ma questo, mi dispiace, no:


Traduco a braccio dall'olandese: un gustoso mix di burro e olio d'oliva. Perché? E perché dovrei volerlo spalmare sul pane?
Ai posteri, e alla loro sentenza, speriamo questo prodotto non arrivi mai.

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