25/02/2014 - 01/03/2014 "Splendore" di M. Mazzantini. La Mazzantini, si sa, inanella drammi su drammi, tragedie piccole e grandi, pagina dopo pagina, e su questo nessuna sorpresa. Lo fa con molto garbo, però. Con la passione di un racconto coinvolgente, con il sangue e la carne della vita, e distilla, qui e lì, qualche goccia di leggerezza, di poesia, pennellate di colori e bellezza. Così la narrazione si confonde con le vicende narrate, fiume in piena di una storia che attraversa due vite sofferte, dalla giovinezza all'età matura, due vite in mezzo ad altre, sofferte anche quelle, due città, due visioni, un solo amore al maschile, altri al femminile, ma a far da contrappeso alla difficoltà e alla grevità di questi due percorsi, non mancano i piccoli dettagli, i gesti, i momenti, che sanno trasformare la sofferenza di tutti i protagonisti in vite piene, punteggiate di momenti di puro, luminoso, splendore.
Diceva il Maestro:
"per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità"
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità"
C'è a chi bastano cinque righe, c'è a chi serve un libro intero: il concetto è quello, ma ad ogni modo, a me, il libro è piaciuto e l'ho letto in fretta, il che è sempre un buon segno.
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