31 agosto 2014

Berlino e il suo zoo

Breve resoconto fotografico della mia annuale visita a Berlino (e al suo multiforme zoo).


Eccomi a passeggiare stupita tra la varia umanità berlinese.
Vengo dall'Isola, lasciatemi ammirare la grande città: chi nelle gabbie è rinchiuso contro la sua volontà, chi ci si rinchiude apposta, e chi, quatto quatto, dalle gabbie fugge spiegando ali meravigliose.


Ho incontrato Lucio! Chi fosse, l'ho imparato nell'ultimo libro che ho letto, e da gran osservatore di genti, non poteva che trovarsi ora a Berlino, dove appunto, le genti passano e si fanno studiare.


Ecco l'acquario, gorgogliante di vita indaffarata, colorata, e diversificata.


Come ovvio, in una città come questa, non mancano gli hotel, pronti ad accogliere qualsiasi tipo di cliente, senza pregiudizi sul numero dei loro tatuaggi o sull'eventuale presenza di ali, penne, piume o proboscidi.


Una finestra dell'hotel Piep.


Un bizzarro e quantomai raro esemplare di gattoniglio enigmatico (o sgrammaticato, a scelta).



E infine, gli indiscussi re di tutti gli zoo del mondo: i panda (che però qui sono punk).
Insomma, l'impressione di questa Berlino è davvero quella di uno zoo, senza sottolinearne però particolarmente l'accezione negativa: senza sbarre e orari, un bestiario sorprendente di possibilità, impossibile da concepire non solo sull'Isola, ma anche in tutta l'Olanda.
E allora, nonostante (o per via de) le distanze chilometriche, la polvere unta della metropolitana, e le mostre di piastrelle a motivi di culi (sì, se non è chiaro, con decorazioni a forma di culi, culetti e tutte loro declinazioni, pare che vadano di modissima quest'anno, nelle migliori toilette), me lo son goduto, questo zoo, che poi, appunto, proprio zoo non è, magari, è più un'arca.


28 agosto 2014

Microrecensione #80: "L'asino d'oro" di Apuleio

10/08/2014 - 19/08/2014 "L'asino d'oro" di Apuleio, trad. M. Bontempelli. Ancora mi capita di stupirmi di come libri scritti quasi duemila anni fa siano oggi di così gradevole lettura, a prescindere dal grado di nostalgia per gli studi classici che uno può avere su di un'isola del Mare del Nord.
Appassionante, divertente, questo racconto di racconti magici è da leggere prima di addormentarsi, come una fiaba, che da anni fa sognare i curiosi e i viaggiatori, li trasforma in Lucio, poi in asino, e poi manda tutti in giro per il mondo con orecchie grandi e pelose e sensibili, ad ascoltare storie di dei, di principesse e di briganti, e a caccia di rose.

E cosa ci può essere di meglio, prima di addormentarsi?

26 agosto 2014

Sono stata famosa (ma solo venerdì scorso)

Proprio così, venerdì scorso sono stata così famosa che hanno pubblicato pure una mia intervista, con foto, domande, un servizio completo, insomma.
Per gli anglofoni, la si può leggere qui.

Volevo solo avvertirvi che leggete un blog di una VIP, ecco, mica bazzecole.
 

10 agosto 2014

Microrecensione #79: "Inferno" di D. Brown

06/08/2014 - 09/08/2014 "Inferno" di D. Brown.
Ho appena finito di leggere (e molto in fretta!) "Inferno" di Dan Brown, in edizione flipback.

Titolo main stream, e formato all'ultimo grido, mi regalano una piacevole lettura d'evasione estiva, nonché l'opportunità di microrecensire non solo il libro, ma pure il nuovo formato cartaceo (in Italia, che io sappia, della Mondadori), che sì, ero da un po' curiosa di provare.
Perché non unire queste mie debolezze, per la letteratura di pura evasione, e per le cose piccine?


Il libro: Non è il primo libro di Dan Brown che leggo, quindi sapevo benissimo a cosa andavo incontro. E questo libro, se quello di cui avete bisogno sono interminabili inseguimenti fra scenari d'eccezione, fughe e controfughe, misteri nascosti nella Storia dell'Arte e della Letteratura, non vi deluderà. Vi terrà incollati alle sue pagine per leggere giusto ancora un altro capitolo, e poi un altro ancora..
E riuscirà pure a sorprendervi, in un modo o nell'altro, cosa di cui, probabilmente, vi soprenderete a vostra volta.

L'intrico di indizi e indovinelli storico-artistici non è tra i più fitti, ma a questo commento probabilmente contribuisce il fatto che la sottoscritta, da Veneziana, è stata viziata fin dalla tenera età con storie e leggende di segreti, palazzi, viaggiatori, e chiese e Santi, e Imperi, e quindi questi, di misteri, li risolve in fretta.

Questione di provenienza, dunque, di nascere in un posto magico.
Proprio nessun merito a riguardo, ma io, modestamente, lo nacqui, e il signor Brown, come si legge, no.

Il formato: promosso! Il libro, che nel formato normale è un tomo non da poco, è piccino e compatto, pesa pochissimo, si può tenere con una mano sola (ottimo per la lettura notturna) ed è anche comodissimo da appoggiare sul tavolo e leggere mentre si fa colazione, restando facilmente aperto da solo, in qualsiasi punto del libro siate. A volte è un po' difficile girare le pagine, che sono sottilissime, come quelle di una Bibbia, ma ci si abitua. L'edizione non è certo tra le più eleganti e raffinate, ma per libri d'assalto, da portare in giro in borsa o addirittura in tasca, mi sembra un'ottima opzione per chi, come me, ha ancora bisogno di un oggetto-libro, ma che ha larghe vedute per quanto riguarda la consistenza della carta, e la direzione o il verso in cui si dovrebbe, in teoria, leggere un libro.

08 agosto 2014

Gli addii ai tempi dei contratti a termine

Appena sentito dal corridoio del mio istituto, in queste settimane d'Estate, di finestre e porte aperte.

- Hi! 
- Hi! How are you?
- Great...by the way I don't think I am going to see you ever again, I am leaving today.
- Ah ok, well it has been nice to meet you.
- Yes, it has been nice.
- Well good luck!
- Thanks, good luck to you too!

Niente lacrime, niente sentimentalismi: sono relazioni a tempo determinato, quelle fra colleghi, di questi tempi, c'è scritto tutto nel contratto di lavoro, se volete andare a controllare, a caratteri piccoli piccoli, è tutto lì, fra quelle righe.
Buona fortuna, allora, che ne abbiam tutti di bisogno, speriamo solo sia un bisogno anch'esso a tempo determinato e che fra un poco ci si possa augurare semplicemente un "buon pomeriggio e a domani", come suona più giusto, come più si confà fra colleghi, che si incontrano in un corridoio d'Estate.

06 agosto 2014

Microrecensione #78: "Il figlio del dio del tuono" di A. Paasilinna

29/07/2014 - 04/08/2014 "Il figlio del dio del tuono" di A. Paasilinna. 
Di libro religioso (vedi microrecensione precedente) in libro religioso, questa volta si parla di una religione in crisi, quella finnica, i cui dei decidono di copiare una tecnica già sperimentata (e con grande successo!), quella di mandare un proprio rappresentante tra gli uomini, per rinvigorire un po' la fede e procacciarsi nuovi, indispensabili seguaci.
Riuscirà, il figlio del dio del Tuono, nell'impresa di (ri)conversione?

Un libro leggero e veloce, di atmosfera, personaggi e situazioni ormai classici, per gli appassionati lettori di Paasilinna come me, che pero' non manca di alcuni colpi di genio. Finale non proprio sul filo del rasoio, ma non è per questo che si leggono i libri di Paasilinna.
Imperdibili i sei comandamenti di questa rinnovata religione finnica, che qui riporto, utili, a mio parere, a chiunque, finnico o meno:

1. Ricordati di temere il tuono.
2. Non fare del male ai piccoli.
3. Proteggi la vita.
4. Rispetta i vecchi.
5. Vivi umanamente.
6. Non cedere.



Per un'attenta esegesi, non vi resta che leggere il libro.




01 agosto 2014

Microrecensione #77: "King Jesus" di R. Graves

09/05/2014 - 30/07/2014 "King Jesus" di R. Graves. La storia è nota, non è che ci siano dubbi su come finisca, ecco, ma alla nascita e alla figura di Gesù viene data, in questo romanzo, un'interpretazione nuova e diversa, in una commistione di poteri temporali e religiosi senza precedenti.
L'autore, nelle note finali, ne assicura la veridicità storica, ma, come anche lui stesso sottolinea, non è certo questo il punto del racconto.
La prima metà del libro, dedicata alla famiglia di Gesù e alle sue origini, è a dir poco affascinante, arricchita anche da una narrazione coinvolgente; la parte del racconto sovrapponibile ai Vangeli ne emula, ahimè, lo stile, a discapito quindi della fluidità del racconto.
Io l'ho letto in lingua originale, piena di arcaismi (inglesi) e arzigogoli linguistici. Lo stile è biblico, insomma, seppur nel romanzo. Siete avvertiti.