10 agosto 2014

Microrecensione #79: "Inferno" di D. Brown

06/08/2014 - 09/08/2014 "Inferno" di D. Brown.
Ho appena finito di leggere (e molto in fretta!) "Inferno" di Dan Brown, in edizione flipback.

Titolo main stream, e formato all'ultimo grido, mi regalano una piacevole lettura d'evasione estiva, nonché l'opportunità di microrecensire non solo il libro, ma pure il nuovo formato cartaceo (in Italia, che io sappia, della Mondadori), che sì, ero da un po' curiosa di provare.
Perché non unire queste mie debolezze, per la letteratura di pura evasione, e per le cose piccine?


Il libro: Non è il primo libro di Dan Brown che leggo, quindi sapevo benissimo a cosa andavo incontro. E questo libro, se quello di cui avete bisogno sono interminabili inseguimenti fra scenari d'eccezione, fughe e controfughe, misteri nascosti nella Storia dell'Arte e della Letteratura, non vi deluderà. Vi terrà incollati alle sue pagine per leggere giusto ancora un altro capitolo, e poi un altro ancora..
E riuscirà pure a sorprendervi, in un modo o nell'altro, cosa di cui, probabilmente, vi soprenderete a vostra volta.

L'intrico di indizi e indovinelli storico-artistici non è tra i più fitti, ma a questo commento probabilmente contribuisce il fatto che la sottoscritta, da Veneziana, è stata viziata fin dalla tenera età con storie e leggende di segreti, palazzi, viaggiatori, e chiese e Santi, e Imperi, e quindi questi, di misteri, li risolve in fretta.

Questione di provenienza, dunque, di nascere in un posto magico.
Proprio nessun merito a riguardo, ma io, modestamente, lo nacqui, e il signor Brown, come si legge, no.

Il formato: promosso! Il libro, che nel formato normale è un tomo non da poco, è piccino e compatto, pesa pochissimo, si può tenere con una mano sola (ottimo per la lettura notturna) ed è anche comodissimo da appoggiare sul tavolo e leggere mentre si fa colazione, restando facilmente aperto da solo, in qualsiasi punto del libro siate. A volte è un po' difficile girare le pagine, che sono sottilissime, come quelle di una Bibbia, ma ci si abitua. L'edizione non è certo tra le più eleganti e raffinate, ma per libri d'assalto, da portare in giro in borsa o addirittura in tasca, mi sembra un'ottima opzione per chi, come me, ha ancora bisogno di un oggetto-libro, ma che ha larghe vedute per quanto riguarda la consistenza della carta, e la direzione o il verso in cui si dovrebbe, in teoria, leggere un libro.

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