25/04/2016 - 01/06/2016 "Abdul Bashur, sognatore di navi" di A. Mutis. Mutis si fa in questo libro biografo di Abdul, amico e compagno di molte avventure del Gabbiere. Ne racconta degli aneddoti con l'aiuto di alcune lettere di Abdul alla sorella, e attraverso i racconti del Gabbiere stesso.
Ne racconta gli amori, gli affari, le amicizie, la sua reazione alla morte di Ilona, gli anni della malavita, e infine, la sua stessa morte, che sarà la morte per la quale tutti gli attimi della sua vita sono andati a consumarsi.
Un bel morir, qualcuno dirà.
Un bel libro, posso dire io.
E con questo si conclude la mia lettura dei tre volumi di Mutis ricevuti per il compleanno:"La casa di Araucaíma", "L'ultimo scalo del Tramp Steamer" e appunto, "Abdul Bashur, sognatore di navi".
Così, all'inizio di quest'estate timida e bagnata, mi son fatta cullare dall'odore di nave, di ruggine e di gasolio che emana dai libri di Mutis, mi son fatta trasportare da quell'idea di porto, viscido di alga, gremito di vita, di ristoranti e di qualcuno che aspetta qualcuno, e ho paura di esser caduta vittima di quella nostalgia dell'onda, del mare, del vuoto così pieno che si adagia sull'orizzonte oceanico, che qui, in riva al lago, tra le barche, riesce a essere insieme così naturale e così stonata.
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