Dopo ben un anno e mezzo di permanenza in Svizzera, è giunto finalmente anche per noi il momento di una visita alla nostra nuova capitale (federale).
8:50 Stazione di Losanna. Entusiasmo incontenibile del ventimesenne per i treni, tutti i treni, figuriamoci il nostro treno, sul quale tosti saliamo, scompartimento biciclette: il nostro passeggino, un cane, un bagno in finto legno in stile chalet svizzero con finto panorama alpino.
10:00 Arrivo a Berna.
10:05 Sosta alle pulitissime toilette della stazione, con fasciatoio e amenità varie, a portata di ascensore. Facile, andare in giro in Svizzera, anche in caso di emergenza cacca livello 5 (su 3).
10:15 (Beh, prende tempo bonificare una cacca di livello così elevato) Passeggiata per la città vecchia. Nell'ordine: il parco di Kleine Schanze, la sede del governo federale, la piazza annessa (e la fontana a spruzzi casuali), i portici del centro, il Münster, ovvero la cattedrale, con un simpatico Giudizio Universale a sovrastare il portale principale, centinaia di figurine in altorilievo ad affaccendarsi al Giudizio. Il ponte di Nydeggbrücke, con affaccio pittoresco sui tetti della città lungofiume, e, per concludere, un saluto ai tre orsi che abitano il Bärengraben, la fossa, appunto, degli orsi, simboli della città viventi, ma pure un po' accaldati, in questa giornata torrida di giugno.
12:00 Di nuovo verso Ovest per le vie centrali e la salvifica ombra dei portici, passando ovviamente per la Kindlifresserbrunnen, la fontana del mangiatore di bambini, che sovrasta allegramente una piazza del centro. Bisogna ammettere che hanno stile, questi perfidi bernesi (citazione da una qualsiasi lapide commemorativa di qualche battaglia presente nel canton Vaud).
12:30 Pranzo da Tibits, consigliatissimo self service vegetariano, con anche ampia scelta vegana, angolo bimbi, giochi, libri... sempre per la serie, facile, viaggiare in Svizzera.
13:00 Pausa. Marito a cercare di ottenere dei soldi per le sue ricerche dal governo federale, figlio a dormire in passeggino all'ombra di un albero dell'Europapromenade. Io mi godo la medesima ombra su una panchina, bandiere svizzere garriscono al vento sullo sfondo, un campanile tardogotico un po' più in là, e tutto intorno il gorgoglio di questa lingua bizzarra che è lo svizzero-tedesco.
15:00 Io e figlio sulla cremagliera di Marzili (entusiasmo!), che collega la città al lungofiume, con una spettacolare quanto brevissima discesa (o salita).
15:15 Ai bagni lungofiume pubblici (e gratuiti!) di Marzili. Piscinette per bimbi di tutte le età (e pure all'ombra, geni!), piscine per grandi, medi, piccoli, prati, bagni e spogliatoi. Bello. Ma sopratutto, accesso all'Aar, il fiume cittadino, e al suo carosello. Sì perché dovete sapere che il pezzo forte di ogni gita estiva a Berna è la discesa a favor di corrente del fiume, che scorre placido, ma veloce e inesorabile, per la città, davanti al parlamento, e via giù a immettersi nel Reno. Io e Subitoramic, a turno, abbiamo dunque partecipato alla giostra bernese: si fiancheggia il fiume a piedi, risalendone il corso, in costume e nient'altro, si trova un accesso all'acqua, e ci si lascia andare, per poi aggrapparsi, qualche centinaio di metri più a valle, a dei corrimani rossi, e risalire tra gli statici spettatori. E se non si riesce ad afferrare i corrimani? Cosa succede? Non lo so, non me lo sono chiesta, mi sono aggrappata, e sono tornata a riva.
17:00 Panaché refrigerante al bar in una viuzza laterale del centro. Scoperta del fatto che si chiama panaché anche in svizzera tedesca, e non radler, come ingenuamente avevo supposto.
18.20 Stazione di Berna. Grandissima, affollatissima e multipiano. Un po' ricorda la stazione di Utrecht, e quindi ci abbiamo comprato delle patatine fritte, così, per nostalgia.
19.30 Arrivo a Losanna.
20.00 Riposo del piccolo guerriero, e pure nostro.
Una bella gita, una capitale a cui ritornare volentieri.
D'altronde non abbiamo neanche mai trascurato la nostra capitale precedente, Amsterdam o L'Aia che fosse, non l'ho ancora ben capito.
Da sinistra verso destra, dall'alto in basso: la cremagliera di Marzili; il Bärengraben e gli orsi accaldati; una porta; bira e limonata aka panaché; l'Orco divora bambini; me in gita, e la mia bellissima gonna comprata a 5 franchi al mercatino dell'usato; una casa; il fiume Aar punteggiato di umani che si fanno trasportare (anche se dalla foto non si vedono); la Svizzera vista dallo scompartimento biciclette.
Una bella gita, una capitale a cui ritornare volentieri.
D'altronde non abbiamo neanche mai trascurato la nostra capitale precedente, Amsterdam o L'Aia che fosse, non l'ho ancora ben capito.
Da sinistra verso destra, dall'alto in basso: la cremagliera di Marzili; il Bärengraben e gli orsi accaldati; una porta; bira e limonata aka panaché; l'Orco divora bambini; me in gita, e la mia bellissima gonna comprata a 5 franchi al mercatino dell'usato; una casa; il fiume Aar punteggiato di umani che si fanno trasportare (anche se dalla foto non si vedono); la Svizzera vista dallo scompartimento biciclette.
Tutto impeccabile! La prossima volta al posto del vano biciclette usate il vano orsetti pure: http://www.tickipark.ch/it/
RispondiEliminaDin-don-don:
"Les voitures-familles et les espaces familles offrent des conditions idéales pour voyager avec des enfants. Tous les trains InterCity à deux niveaux sont dotés d’une voiture-familles, sorte de terrain de jeux sur roues. Ces voitures sont reconnaissables sur l’horaire à l’abréviation FA. Des espaces familles, particulièrement spacieux afin de pouvoir accueillir des poussettes, sont disponibles dans tous les InterCity pendulaires (ICN). Vous trouverez des informations détaillées sur l’offre des CFF à l’intention des familles sur cff.ch."
Fyok
Vano orsetti usato al ritorno! Ma il post mi pareva già troppo lungo. Sì comunque, per gli interessati viaggiatori il vano orsetto batte di gran lunga la carrozza biciclette: andateci, conquistatelo! C'è uno scivolo, dei buchi in cui infilarsi e una barca da domare, che si vuole di più?
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