C'è chi vuole la Luna, e chi riesce a prendersela (come quel tizio a Castelsardo, in mezzo alle foto).
E c'è anche qualcuno, fortunato, a cui la Luna viene regalata, inaspettatamente, in una settimana qualsiasi di inizio giugno.
Così, d'un tratto, mi son stati regalati: un lavoro (temporaneo, eh, ma da qualche parte si dovrà pure cominciare) con inizio a metà agosto, un posto all'asilo per l'erede, e, di conseguenza, due mesi di non-ricerca del lavoro.
Mi hanno regalato un'estate!
Così, per festeggiare, si è presa una nave e, a distanza di due anni, eccoci di nuovo in Sardegna! Questa volta in tre, ufficialmente.
Qui a bordo lago, mi mancavano il sale del mare, i fondali da esplorare con la maschera e le pinne, l'ozio pomeridiano delle pinete ombrose a bordo spiaggia, i tramonti tragici e scoscesi sulle onde.
Mi mancava quest'isola blu e ocra, con ancora qualche punto di verde, perché è ancora giugno e il Sole non ha ancora bruciato tutto.
Ma anche, come tutte le volte che si torna in un posto, quante cose nuove!
Un bimbo a cui mostrare come si nuota, un bimbo a cui mostrare come si gioca con la sabbia, come si cammina sulle conchiglie (in braccio), come si condivide un gioco, come si distingue l'acqua dalla terra.
Un'amica da andare a trovare a Cagliari, da ritrovare su una spiaggia di farina bianca, e da ritrovare ancora, ancora, e ancora, ogni volta che un po' di quella sabbia finissima compare tra le pieghe della mia borsa, o fra i giochi di T..
Il Nord, che due anni fa non avevamo esplorato, che sembra una prua affilata, abituata a fendere il mare, odore di sale fin su sulle roccaforti, vento tagliente.
Così è passata la nostra settimana al mare, ci ha colorato la pelle, ci ha ricordato un po' la nostra vita sull'Isola, non per il clima, ma per le dimensioni del nostro bungalow. Ci ha presentato persone nuove, posti nuovi.
Ora, davanti a me, non più decine di email al giorno di improbabili annunci di lavoro, non più lettere di motivazione, non più letture sulle giuste risposte da dare ai colloqui.
Solo lago, monti, piscine ... e un neanche dueenne a casa per la pausa estiva.
Oops, volevo dire, e relax.
Da sinistra verso destra, dall'alto in basso: autoritratto su roccia e mare; Basilica di San Gavino a Porto Torres, dettaglio dello stemma del Giudicato; Subirotamic e T. in visita al villaggio nuragico di Palmavera; una delle Torri di Porto Ferro; uno che ha preso la Luna, a Castelsardo; spiaggia di Putzu Idu; San Gavino a cavallo, sempre nella Basilica a lui dedicata; la Torre del Porticciolo; la Torre della Pelosa.
E c'è anche qualcuno, fortunato, a cui la Luna viene regalata, inaspettatamente, in una settimana qualsiasi di inizio giugno.
Così, d'un tratto, mi son stati regalati: un lavoro (temporaneo, eh, ma da qualche parte si dovrà pure cominciare) con inizio a metà agosto, un posto all'asilo per l'erede, e, di conseguenza, due mesi di non-ricerca del lavoro.
Mi hanno regalato un'estate!
Così, per festeggiare, si è presa una nave e, a distanza di due anni, eccoci di nuovo in Sardegna! Questa volta in tre, ufficialmente.
Qui a bordo lago, mi mancavano il sale del mare, i fondali da esplorare con la maschera e le pinne, l'ozio pomeridiano delle pinete ombrose a bordo spiaggia, i tramonti tragici e scoscesi sulle onde.
Mi mancava quest'isola blu e ocra, con ancora qualche punto di verde, perché è ancora giugno e il Sole non ha ancora bruciato tutto.
Ma anche, come tutte le volte che si torna in un posto, quante cose nuove!
Un bimbo a cui mostrare come si nuota, un bimbo a cui mostrare come si gioca con la sabbia, come si cammina sulle conchiglie (in braccio), come si condivide un gioco, come si distingue l'acqua dalla terra.
Un'amica da andare a trovare a Cagliari, da ritrovare su una spiaggia di farina bianca, e da ritrovare ancora, ancora, e ancora, ogni volta che un po' di quella sabbia finissima compare tra le pieghe della mia borsa, o fra i giochi di T..
Il Nord, che due anni fa non avevamo esplorato, che sembra una prua affilata, abituata a fendere il mare, odore di sale fin su sulle roccaforti, vento tagliente.
Così è passata la nostra settimana al mare, ci ha colorato la pelle, ci ha ricordato un po' la nostra vita sull'Isola, non per il clima, ma per le dimensioni del nostro bungalow. Ci ha presentato persone nuove, posti nuovi.
Ora, davanti a me, non più decine di email al giorno di improbabili annunci di lavoro, non più lettere di motivazione, non più letture sulle giuste risposte da dare ai colloqui.
Solo lago, monti, piscine ... e un neanche dueenne a casa per la pausa estiva.
Oops, volevo dire, e relax.
Da sinistra verso destra, dall'alto in basso: autoritratto su roccia e mare; Basilica di San Gavino a Porto Torres, dettaglio dello stemma del Giudicato; Subirotamic e T. in visita al villaggio nuragico di Palmavera; una delle Torri di Porto Ferro; uno che ha preso la Luna, a Castelsardo; spiaggia di Putzu Idu; San Gavino a cavallo, sempre nella Basilica a lui dedicata; la Torre del Porticciolo; la Torre della Pelosa.
é stato un piacere fare la vostra conoscenza! E pensare che ci divide unicamente qualche montagna.
RispondiEliminaAnche per noi é stato il primo Viaggio con tanto di V maiuscola in 3.
Impegnativo non sedersi e dire "ho dei figli e certe cose non si possono fare più "
Abbiamo imparato e non possiamo che migliorare, no?!
Un abbraccio e speriamo di vederci in terra elvetica o nel Parco del Gran Paradiso o nella prossima meta. A PRESTO