Ultimamente T. torna a casa dall'asilo con sempre più
disegni o cosiddetti "lavoretti", fatti di pasta cruda, pon pon e ritagli di giornale
appiccicati precariamente ad un foglio. In questa circostanza i genitori, colti nel vivo della loro genitorialità, falliscono miseramente nello stimare in modo ragionevole il valore
artistico e affettivo di questi manufatti, il che risulta in un accumulo spropositato di fogli e materiale di riciclo vario sopra
ad un mobile in camera del suddetto artista - chiamiamolo così. A dir la verità non è questo di cui volevo parlare oggi, ma una soluzione a tutto questo bisognerà trovarla, prima o poi.
Quello di cui volevo
parlare, invece, è di quando, l'altro giorno, il giovane è tornato a
casa tutto contento perché aveva fatto non uno, ma ben due lavoretti,
nella fattispecie non una, ma due collane, "questa per la mia mamma, e
questa per la mia bimba".
La sua
bimba nascerà a fine giugno, e lei ancora non lo sa, ma ha un fratello
dolcissimo che già le costruisce collane di cannucce tagliate, e
che le insegnerà tutto quello che sa.
La sua bimba è molto fortunata, lei ancora non lo sa. O forse sì?
Quella pila di fogli, pasta, ritagli di stoffa e materiale non identificato, a dir la verità, non so che fine farà, ma non credo rimarrà ancora per lungo su quel mobile.
La collana di cannucce, invece, l'ho messa tra i miei gioielli, perché credo poche cose siano più preziose di lei.
A momento debito, la consegnerò alla legittima proprietaria.
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