10 novembre 2020

Fragola e cioccolato

Il tempo passa, in fretta o no, ma passa, ed è così che ci siamo ritrovati, Subitoramic ed io, un lunedì mattina di pioggia e di ottobre, a decidere che basta, il seggiolone ad occupare mezza cucina non  serviva più, che si poteva passare a qualcosa di più agile, adatto a una bimba ormai "grande", ma che soprattutto non occupasse tre quarti dell'appartamento, che in aria di confinamento, si sa, ogni centimetro quadrato è prezioso.

Ma davanti al modello prescelto per l'acquisto, il dramma: prendere quello marrone e azzurro - un accostamento a dir poco azzardato, se non proprio sbagliato - o prendere quello marrone e rosa - e condannare così sicuramente la nostra secondogenita a un'infanzia di principesse e a un futuro di oppressione?

Essere genitori è anche questo: prendere decisioni velocemente, sotto pressione, quando pure la diretta interessata è evidentemente completamente disinteressata all'annosa questione, questione però che senza alcun dubbio avrà ripercussioni sull'intera vita dell'infante. 

E vada per il marrone e rosa, perché il marrone e azzurro era proprio inguardabile.

Così, quando all'uscita della scuola cerco di prevenire il certo disappunto del primogenito alla vista di quel cosetto dai colori discutibili installato in cucina, e per giunta al posto a tavola vicino al suo, due occhi entusiasti capovolgono in un secondo la situazione: "Marrone e rosa? Bello, mamma! Fragola e cioccolato!"

Quanto ho da imparare, quanto vorrei averli io, questi occhi magici, capaci di vedere le fragole e il cioccolato anche nel più brutto dei seggioloni.

Le notizie del giorno non sarebbero poi così tristi, anzi, forse metterebbero perfino di buon umore, quasi come il nostro nuovo seggiolone, che adesso, pensandolo un gelato d'estate, mi sembra semplicemente bellissimo.






1 commento:

  1. Comunque tu sei quella che vide una tribù di coniglietti apppostati nel bordo di una tenda, quindi è come minimo un'abilità di famiglia.

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