Una congiunzione astrale favorevole ha fatto recapitare questo inaspettatissimo e graditissimo regalo di Sinterklaas - grazie Sinterklaas romano! - nella nostra cassetta delle lettere Svizzera proprio in un periodo di notti relativamente tranquille. Risultato: a tenermi sveglia ci ha pensato il libro, che dormire decentemente e un numero dignitoso di ore ormai semplicemente non si usa più.
Così in tre sere l'ho finito, divorato. Sarà stata la sete per un romanzo, per una storia, sarà stata la voglia di leggere qualcosa in italiano scritto da un italiano e ambientato in Italia, sarà stato che semplicemente è un bel libro, che anche se non sono cresciuta a Rebibbia, Zerocalcare ha la mia età, quella dei miei amici, e più o meno tra le righe, parla spesso di cose che capisco, che ho vissuto, o che vivo ogni giorno.
Parla di chi resta, di chi parte, di chi cambia e di chi non vuol cambiare, di cose che vanno avanti ma che restano sempre le stesse, di cose invece che cambiano la vita tua e degli altri. In mezzo a tutto questo, un giallo ambientato ovviamente a Rebibbia, ma dai risvolti internazionali, violento, crudo.
Finito il libro, nella notte, ammetto di aver fatto fatica ad addormentarmi, tanti pensieri avevo a rincorrersi nella testa. Credo sia un buon segno, per un libro.
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