01/09/2023 - 10/11/2023 "I viceré" di F. De Roberto.
Un libro del 1894. Fate conto che "I promessi sposi" è del 1827, 70 anni di differenza, e forse il fatto che non te lo impongano a scuola, fanno sì che questo è un libro che quasi quasi mi sento di consigliare! A parte gli scherzi, la storia narra le vicende di una famiglia di nobili siciliani, di Catania, durante il risorgimento. Di generazione in generazione se ne seguono la decadenza, fisica e morale, gli intrighi, gli interessi, gli amori e le miserie. A volte certo un po' lento e farraginoso rispetto allo stile narrativo contemporaneo, ma a parte alcuni tratti, l'ho trovato una lettura davvero appassionante. Il libro racconta un pezzettino di storia d'Italia, visto dalla Sicilia, e allo stesso tempo la storia di questa famiglia, gli Uzeda, che un po' come si dice nel Gattopardo, continua a cambiare, nel pubblico e nel personale, a mimetizzarsi nelle vicende della Storia, cercando di rimanerne protagonista, con l'ambizione o la condanna a non cambiare mai assolutamente niente, e a mantenere, da una parte, ricchezza e potere, e dignità dall'altra, nonostante la follia serpeggi ormai evidentemente nella stirpe.
Non un libro che ho letto in un fiato, certo, ma che mi ha fatto compagnia per molte sere, e che a tratti mi ha tenuta incollata alle pagine. Cosa possano fare le parole di un romanzo, anche dopo tanto tempo, e come i lettori forse, in fin dei conti, in tutto questo tempo, non siano cambiati un granché, è davvero affascinante.
A non essere cambiati in tutto questo tempo però, sono sicuramente anche i meccanismi e le dinamiche del potere, cosa meno affascinante, e, concedetemelo, più triste.
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