29 gennaio 2025

Microrecensione #243: "Storia del nuovo cognome" di E. Ferrante

 01/01/2025 - 03/01/2025 "Storia del nuovo cognome" di E. Ferrante.

Secondo capitolo della saga, dopo "L'amica geniale". L'avevo chiesto a Babbo Natale per continuare la lettura, ma mi era stato negato perché a Babbo Natale non era piaciuto quanto il primo. "Te lo farai pestare". E chi sono io per contraddire Babbo Natale? Me lo sono fatto prestare. E che dire? Aveva ragione Babbo Natale? Il romanzo l'ho letto di un fiato per ragioni logistiche (non volevo espatriare con il libro in prestito) quindi brutto brutto non l'ho trovato. Le protagoniste, ora non più bambine, si raccontano negli anni dai 16 ai 20 e qualcosa, anni difficili, anni di decisioni, di fortune e sfortune, le prime che segnano davvero la vita. Forse per questo i comportamenti tratteggiati ad arte nel capitolo sull'infanzia, sono in questo esacerbati e portati allo stremo, come lo sono i sentimenti in quegli anni, amplificati, eccessivi. Ed è forse questo eccesso, questa ripetitività se non prevedibilità, non delle situazioni, ma delle azioni e reazioni, dei pensieri e degli eccessi dell'una e dell'altra protagonista, che, lo devo ammettere, ha frenato un po' anche a me l'entusiasmo.

E allora, aveva ragione Babbo Natale? Ovvio, avevate dubbi?

Forse per questo non continuerò la saga? Giammai. Ma magari anche i prossimi, me li faccio prestare.

22 gennaio 2025

Microrecensione #242: "Ho paura torero" di P. Lemebel

21/12/2024 - 29/12/2024 "Ho paura torero" di P. Lemebel. 
Su sconsiglio di mio marito, ho letto questo libro che avevamo da un po' a casa a Venezia. Il libro, di una scrittura volutamente artificiosa e barocca come il suo personaggio principale, racconta la storia di un amore impossibile, immaginario e verissimo allo stesso tempo, tra un militante del Fronte Nazionale e una Fata dell'angolo, "travestito passionale e canterino, sartina dei quartieri alti" a Santiago, nel Cile di Pinochet. Un tema di cui so poco, un'ambientazione difficile, un umorismo tragico e appunto, una scrittura arzigogolata e, presumo, volutamente frivola. La cosa non promette niente di buono, ma sarà perché la storia è dipinta in toni cosi' crudi, e allo stesso tempo delicati, o sarà giusto per contraddire mio marito, a me il libro è piaciuto. Non è una lettura che mi sento di definire piacevole, non me la sento di consigliarlo spassionatamente. Ma se volete leggere qualcosa di "particolare", ecco, questo libro sicuramente non vi deluderà. E ha pure il pregio di non essere troppo lungo, nel caso vi rendiate conto che questo tipo di particolarità proprio non fa per voi.

15 gennaio 2025

Microrecensione #241: "Juliet, naked" di N. Hornby

23/11/2024 - 08/12/2024 "Juliet, naked" di N. Hornby.
È più forte di me, l'ho già detto tante volte, quando vedo questi scaffali di scambio libri, non resisto, e cedo immancabilmente alla tentazione di portarmene a casa uno. Spesso rimango delusa, a volte mi arrabbio (con l'autore? con me stessa per averlo fatto di nuovo? con i lettori a cui il libro invece è piaciuto? chissà), e altre volte, invece, rare, mi va bene. Questa volta si trattava dello scaffale di scambio libri alla scuola di lingue a cui mi sono recentemente iscritta. È una scuola di francese, ma anche di inglese e tedesco, e i libri scambiabili sono in tutte queste lingue. Ed è proprio in mezzo a questa babele che mi è andata non bene, ma benissimo. Certo, un pochino ho barato, conoscendo già l'autore dai tempi di "Alta fedeltà" e di "Come diventare buoni", e sapendo di avere proprio bisogno di un romanzo. Un romanzo dall'humor inglese. Dalla storia strampalata ed estrema, ed inattesa, ma anche verosimile, e delicata, e vicinissima, soprattutto in questi giorni di passaggio tra gli enta e gli anta, come una storia che ti potrebbe raccontare una vecchia amica in una lunga serata al pub.
Uno di quei libri in cui si ride e si piange, e a volte si fanno entrambe le cose, rumorosamente. Un libro perfetto per distrarsi dal Natale che arriva con tutte le sue luci e le sue malinconie.