Per un po' di anni, quando ero piccina, due pesci rossi hanno vissuto con la mia famiglia: Pescio e Lino. Pescio, era un pesce rosso rosso, Lino, invece, un pesce rosso bianchiccio. Seguendo la Teoria del Colore, quindi, un pesce rosa.
Da poco più di una settimana accudisco invece il pesce rosso nero (?) di un mio collega. E' nero, ciccione, e con gli occhi a palla, ma nel complesso ha il suo fascino. Il nome gliel'ho dato io, ed è per questo che adesso che il suo padrone è via, me ne prendo cura io, in veste di madrina ufficiale. Il suo nome è Paard, ossia cavallo.
Non so se gli faccia bene essere un pesce rosso nero di nome Cavallo.
Se io fossi una pantera rosa, ci rimarrei male ad essere blu. Se poi mi chiamassero Paguro, penso mi incazzerei parecchio.
Ma così è, ed io, che per mandarmi in confusione basta il fatto che qui gli italiani siano considerati spagnoli (ma ci si rivolge loro in francese!), e le pizze le facciano i tunisini, mi dedico a un pesce stordito dai colori e dai nomi, rinchiuso in una vasca troppo piccola, in un mondo con già troppa luce.
Forse per questo ha la tosse.
Sì, il (temporaneamente) mio pesce ha la tosse.
31 marzo 2010
21 marzo 2010
Prima Primavera: prima!
Il primo Sole si è fatto largo tra i flutti del Mare del Nord...ed ecco il risultato! Pecore già sfinite sotto quella lana spessa sonnecchiano sui prati con i loro agnellini.
Come biasimarle? D'altronde, per non essere da meno, ho deciso prontamente di imitarle (da brava pecora) e godermi un po' il sole, e un buon libro, spaparanzata sulla diga appena fuori casa.
Aaaaah. Era ora!
20 marzo 2010
Giorno di mercato
Oggi, sabato, è giorno di mercato, al di là dell'acqua.
Vivo ormai sull'Isola da quasi sei mesi, e ancora non c'ero mai andata, indaffarata nei week end a riempirmi la testa di cose da fare per impedirmi di stare un po' da sola con me. Oggi invece sono stata da sola: ho preso il traghetto sotto una pioggia fina, ho letto Paul Bowles, ascoltato gli Afterhours.
Il mercato non era ne' grande, ne' fornito come me l'aspettavo, ma le tre o quattro bancarelle di frutta e verdura mi hanno dato la possibiltà di fare una spesa vera, senza plastica a insacchettare le melanzane una ad una, e questa è di per se' una gran gioia.
Mi son comprata anche le caramelle, ad addolcirmi la vita.
E alla fine, come spesso accade dopo alcune ore passate a spulciare tra bancarelle e negozi che non conosci, stavo bene; incredibile come anche in una giornata grigia come questa ci si riesca a distrarre dai propri pensieri.
Domani sarà Primavera.
Da domani, la luce, qui, giocherà fuori fino a tardi.
Vivo ormai sull'Isola da quasi sei mesi, e ancora non c'ero mai andata, indaffarata nei week end a riempirmi la testa di cose da fare per impedirmi di stare un po' da sola con me. Oggi invece sono stata da sola: ho preso il traghetto sotto una pioggia fina, ho letto Paul Bowles, ascoltato gli Afterhours.
Il mercato non era ne' grande, ne' fornito come me l'aspettavo, ma le tre o quattro bancarelle di frutta e verdura mi hanno dato la possibiltà di fare una spesa vera, senza plastica a insacchettare le melanzane una ad una, e questa è di per se' una gran gioia.
Mi son comprata anche le caramelle, ad addolcirmi la vita.
E alla fine, come spesso accade dopo alcune ore passate a spulciare tra bancarelle e negozi che non conosci, stavo bene; incredibile come anche in una giornata grigia come questa ci si riesca a distrarre dai propri pensieri.
Domani sarà Primavera.
Da domani, la luce, qui, giocherà fuori fino a tardi.
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