14 marzo 2012

Minuscoli drammi quotidiani/5

E' che ieri sono andata per un solo, singolissimo giorno a lavorare a A'dam, ed ecco, improvvisamente, mi son resa conto che la frase "Faccio il dottorato in Olanda" potrebbe avere un suono molto diverso da questo belare di agnellini appena nati, da questo fruscio di fiori che sbocciano, di gemme che si argentano, di vento, di mare, di nebbia e di sabbia. 

Potrebbe suonare come ad A'dam, e allora, tutto questo idillio primaverile dell'Isola, me lo godrei, credo, semplicemente, di più.

Certo, forse è stata solo l'impressione di un singolissimo giorno.
Forse, se stessi dall'altra parte, questo idillio primaverile dell'Isola, mica lo vedrei.
Forse, forse.

01 marzo 2012

Global & Colon (izzazioni)

Due fatti.
Primo. Mi giunge dall'amata Cuba un finto documentario, girato dai ragazzi conosciuti a Sancti Spiritus, su una fantomatica colonizzazione italiana dell'isola (visto l'elevatissimo numero di compatrioti che, per un motivo o per l'altro, ultimamente si aggira per questa cittadina). Mezz'ora di sarcasmo cubano condito con pesto e nutella: semplicemente, un capolavoro.
Secondo: una cena fra colleghi, tre olandesi, due italiane e un messicano, dove si è mangiato cosine cosucce cosette in agrodolce autopreparate, e, per finire, banane impastellate e fritte, con cocco spadellato e gelato fiordilatte, tipico dolce olandese di tradizione indonesiana.

Va bene la nostalgia di casa, va bene il ritorno alla terra e alle origini, va bene la semplicità e il chilometro zero, ma io ancora mi faccio travolgere dall'internazionalità, a volte, e non riesco a non sorridere, al pensiero di avere il Mondo in tasca, l'orizzonte aperto davanti a me, e una strada che mi porta dappertutto.

Poi lo so che non è tutto oro quel che entusiasma, ma per l'appunto hanno dato il nome di un pezzo di intestino, a tutte quelle cose brutte che l'accorciare delle distanze porta con sé.
No?