Tornata da un lungo, idialliaco, periodo di vacanza in patria, viziata e straviziata da banchi della frutta e verdura traboccanti di albicocche, melanzane e minuscole, gustosissime, zucchine, pizza, pane croccante e gelato, e cibo, buono e bello in generale, ecco che mi tocca fare giusto due spesucce sull'Isola, che in fondo, dopo tanto girovagare, bisogna pur ricominciare una vita anche qui, il lavoro, una seminormalità qualsiasi.
Ed ecco, repentino, il seme del disappunto nei confronti dell'Olanda, insinuarsi nella mia coscienza sotto forma di banale, appiccicosissimo, zucchero.
Come può essere, mi chiedo, che nell'immagine pubblicitaria sulla confezione del suddetto, ove noi italioti avremmo messo, chessò, una torta chantilly, una tazza fumante di caffè, delle cascate di crema pasticcera adornate con ciottoli di meringa, accompagnati, per carità, dalla scritta "l'immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto", oppure "la fotografia è solo un suggerimento su come servire il prodotto", in terra Neerlandese il suggerimento più fotografico che viene loro in mente è: "prendete lo zucchero e adagiatelo su delle fette di pane"?
Lo zucchero? Sul pane? Così a crudo?
Non avete idee migliori?
Che basti una sola immagine pubblicitaria a condannare un intero Paese? Un'intera cultura?
Oggi mi pare di sì. Vedere per credere.
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