Settembre, mese aeroportuale, mi vede protagonista di ben cinque voli in 30 giorni, con il sesto da effettuarsi il primo di Ottobre.
Il pianeta piange, io accumulo miglia, e intanto cerco un angolino di mondo dove pianterò tutti gli alberi necessari a farne asciugare le lacrime.
Migro per l'Europa, un po' per lavoro, un po' per lieti eventi, viaggiando da sola, così finisco per raccogliere per la strada, tra le code, tra i sedili di un mezzo di trasporto qualsiasi, un sacco pieno di storie.
Come quella di quel signore di mezza età olandese che loda le gesta dell'Europa unita e dell'Euro perché con l'Euro, quando i poveri signori di mezza età olandesi si addormentano ubriachi in treno e si risvegliano in Belgio o in Germania (evento a detta del narratore non per nulla raro), non hanno problemi ad acquistare il biglietto di ritorno per la loro fermata mancata.
Effettivamente, non ci avevo mai pensato.
Sarà che ho sempre vissuto in stazioni di testa, alla fine del Mondo.
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