01/09/2019 - 31/01/2020 "Blueprint: How DNA Makes Us Who We Are" di R. Plomin.
Dopo un lungo periodo di rifiuto, negli ultimi anni ho cominciato a interessarmi alla biologia. Forse perché ho visto intorno a me e ho frequentato tante persone che hanno studiato biologia, forse perché ho iniziato a sentire il bisogno di capire cosa sono, cosa siamo, sarà l'età, sarà che ho vissuto in prima persona quella parabola incredibile che è la gravidanza, capolavoro della biologia. Qualsiasi sia il motivo, non chiedetemi perché invece di cominciare da dei testi base (anzi, se qualcuno ha qualche suggerimento di un testo base di biologia, che sia di piacevole lettura, si faccia avanti!) ho iniziato con libri sull'evoluzione della specie, che però devo ancora finire, e con questo, sull'impronta genetica che ci rende quello che siamo, individualmente.
Il libro, ormai in giro da un po', è stato ed è fonte di dibattito perché tratta un tema estremamente controverso, e cioè l'ereditarietà dei tratti psicologici, delle capacità cognitive, e di altri tratti che non siamo abituati a pensare come "genetici".
E allora, lo sono o no?
Il libro dice di sì, e porta molti dati a supporto. Ho trovato alcuni concetti molto interessanti, ribaltati, come il fatto che la somiglianza di status tra le generazioni sia in realtà da considerarsi un buon segno per la società, perché consentirebbe di fatto ai geni di ciascuno (che sono ereditari) di esprimersi liberamente. Interessanti gli esperimenti scientifici che ribaltano il concetto che diamo per scontato essere negativo del "tale padre tale figlio"; interessanti gli esperimenti effettuati sulle coppie di gemelli cresciuti in famiglie diverse, per studiare gli effetti dell'ambiente sulla genetica.
Interessante, provocatorio, ma non del tutto convincente. Si ha la netta impressione, per tutta la durata del libro, di star ascoltando solo metà della storia, solo una lettura degli esperimenti, solo una possibile interpretazione dei dati. Ora dovrei trovare un libro che mi faccia ascoltare l'altra campana, sono certa che sia lì ad aspettarmi da qualche parte, ma forse, ammettiamolo, prima delle controversie della biologia, sarebbe meglio che io mi dedicassi prima alle sue basi.
E allora, lo sono o no?
Il libro dice di sì, e porta molti dati a supporto. Ho trovato alcuni concetti molto interessanti, ribaltati, come il fatto che la somiglianza di status tra le generazioni sia in realtà da considerarsi un buon segno per la società, perché consentirebbe di fatto ai geni di ciascuno (che sono ereditari) di esprimersi liberamente. Interessanti gli esperimenti scientifici che ribaltano il concetto che diamo per scontato essere negativo del "tale padre tale figlio"; interessanti gli esperimenti effettuati sulle coppie di gemelli cresciuti in famiglie diverse, per studiare gli effetti dell'ambiente sulla genetica.
Interessante, provocatorio, ma non del tutto convincente. Si ha la netta impressione, per tutta la durata del libro, di star ascoltando solo metà della storia, solo una lettura degli esperimenti, solo una possibile interpretazione dei dati. Ora dovrei trovare un libro che mi faccia ascoltare l'altra campana, sono certa che sia lì ad aspettarmi da qualche parte, ma forse, ammettiamolo, prima delle controversie della biologia, sarebbe meglio che io mi dedicassi prima alle sue basi.
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